“La riforma del sistema camerale con la regionalizzazione delle Camere di Commercio di Potenza e Matera, peraltro imposta e subita da scelte del Governo nazionale, diventi un’opportunità per fare rete tra le microimprese lucane che sono l’ossatura dell’economia regionale e non certo un’occasione per alimentare polemiche e campanili solo inutili e dannosi”. E’ il pensiero del consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio per il quale “bisogna concentrare ogni sforzo sulle priorità in agenda nel 2015: i programmi legati a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e all’Expo di Milano; gli effetti devastanti della crisi su tutte le attività di impresa delle due province. Il rischio – aggiunge – è che le imprese siano abbandonate al proprio destino, un rischio avvalorato dalle scelte ampiamente inadeguate contenute nella manovra finanziaria regionale 2015-2017 voluta dalla Giunta che non ha di meglio da proporre l’istituzione di un fondo di appena 10mila euro per la competitività delle piccole e medie imprese che operano solo nel settore agricolo, pesca ed acqualcoltura tralasciando tutte le altre. Per il resto si ripetono i soliti buoni propositi di interventi di supporto alla nascita di nuove imprese attraverso incentivi diretti, l’offerta di servizi e micro-finanza, ecc. rinviando però ogni azione a non meglio precisati “strumenti di ingegneria finanziaria” e al programmi Feasr. Persino sul credito che è l’ostacolo maggiore per le microimprese – dice Castelluccio – si indica genericamente la costituzione di un fondo di credito che dovrebbe avere il compito di fornire alle PMI i mezzi necessari per facilitare l’ottenimento di liquidità finanziaria tramite l’erogazione di crediti bancari anche attraverso l’utilizzo di garanzie aggiuntive, senza indicare tempi, modalità e strumenti di intervento”. Per il consigliere azzurro “la lezione che è venuta dai dati economici di Unioncamere Basilicata per il 2014 non è stata compresa dalla Giunta nella sua drammaticità: contrazione del Pil dell’1,9% (rispetto alle stime di luglio che ipotizzavano il crollo attorno all’1,2%). E si prevede una congiuntura sempre negativa nel 2015. Sono colpiti settori che contribuiscono in modo decisivo al pil lucano (industria ed edilizia) ed ugualmente allarmante resta l’impatto sull’occupazione con una disoccupazione che cresce di 3,5 mila unità raggiungendo 33 mila senza lavoro. Il Governo Regionale – continua – non può continuare a sottovalutare, magari con l’alibi di dover definire una manovra finanziaria “lacrime e sangue” a causa di tagli statali, una situazione di strutturale sofferenza del sistema produttivo lucano che ha bisogno di una profonda riflessione per calibrare strategie e strumenti di intervento per interrompere un ciclo recessivo che dura da troppo tempo”. Secondo Castelluccio infine “va raccolta la proposta del segretario regionale della Cisl Falotico che per superare l’attuale stato di incertezza sul futuro degli enti camerali lucani e sui possibili riflessi che la riorganizzazione in atto possa determinare sui posti di lavoro diretti e indiretti chiede la convocazione di un tavolo regionale per fare chiarezza sulla reale situazione finanziaria delle Cciaa e più in generale sulla regionalizzazione del sistema camerale lucano”.
Dic 30