Sono in parte già cominciati, li chiamano pre-saldi e sono riservati ai clienti più affezionati, ma dal 2 gennaio 2015 saranno disponibili in Basilicata i veri saldi di fine stagione per tutti.
Per evitare piccole furbizie o raggiri da parte dei commercianti –Marina Festa, Presidente dell’Adiconsum di Matera – ricorda che gli articoli in offerta devono essere separati dall’altra merce presente nel negozio e avere un cartellino indicante il prezzo pieno, la percentuale di sconto, il prezzo finale.
Occorre rammentare di conservare lo scontrino fiscale perché solo questo documento consente al consumatore l’esercizio di ogni suo diritto di garanzia. Quando il capo non è conforme o difettato il venditore è invece obbligato a ripararlo o sostituirlo.
Prima di procedere ad acquistare prodotti in saldo e opportuno leggere e tener presente il decalogo predisposto dall’Adiconsum.
- Sull’oggetto in saldo deve essere sempre riportato il prezzo d’origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale;
- È meglio diffidare di quei negozi che espongono cartelli con sconti esagerati e fare riferimento a negozi già conosciuti per acquistare la merce in saldo: sconti superiori al 50-60 per cento nascondono spesso merce non proprio nuova;
- Fare attenzione all’eventuale presenza di merce venduta a prezzo pieno insieme alla merce in sconto;
- Confrontare i prezzi con quelli di altri negozi, magari annotando il prezzo di un capo o della merce a cui si è interessati;
- È bene verificare che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che verrà presentato in negozio;
- Nel periodo dei saldi i negozianti che normalmente accettano pagamenti con bancomat o carte di credito ed espongono il relativo logo sono tenuti ad accettare i pagamenti elettronici;
- Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, anche se è a discrezione del commerciante consentire o meno di fare provare la merce;
- Chi vuol fare regali faccia attenzione perché si può cambiare solo ed esclusivamente la merce difettosa che deve essere riconsegnata al commerciante entro 2 mesi dalla scoperta del difetto (non si può sostituire la merce se si cambia idea, ad esempio, sul colore o sul modello)
- È bene conservare sempre lo scontrino per potere eventualmente cambiare la merce difettosa;
- Qualora il commerciante si rifiuti di cambiare un articolo difettoso in saldo o non voglia restituirvi i soldi rivolgetevi alla Polizia Municipale e segnalate il caso all’Adiconsum di Matera, Via Ettore Maiorana 31, tel. 0835330538 – e-mail adibasilicata@alice.it
AL VIA STAGIONE DEI SALDI: FEDERMODA-CONFCOMMERCIO, ATTESE CON CAUTELA DA ESERCENTI
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015 che in Basilicata cominciano domani 2 gennaio, spenderà 336 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori; in Basilicata la media dovrebbe scendere del 15-18%. “E visti i pessimi andamenti delle vendite della stagione in corso ed anche delle vendite “Natalizie”– rileva Angelo Miele di Federmoda-Confcommercio Potenza -non ci resta che sperare nei “ Saldi di fine stagione” sempre più oggetto di critica e disappunto da parte dei nostri associati tenuto conto che l’inizio dei Saldi ormai da anni coincide con l’arrivo della stagione invernale e non con il suo termine , cosi’ come sarebbe logico fosse. Ma l’atteggiamento che prevale tra gli esercenti lucani è di cautela: la debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l’ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l’atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri consumatori sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest’anno i saldi non rappresenteranno la via d’uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, – aggiunge Miele – l’appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno – sottolinea il Presidente nazionale Federmoda Borghi– è che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un’occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori più attenti al rapporto qualità prezzo”.
Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d’abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l’interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il “necessario”. Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: è pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. Cresce la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti posti in vendita a saldo piuttosto che non alla qualità: la percentuale è pari al 35%, contro il 16,5% registrato in vista della stagione dei saldi del gennaio 2010. Il 37,1% dei consumatori ha affermato che, pur di contenere la spesa, sperimenterà punti di vendita differenti rispetto a quelli frequentati abitualmente, alla ricerca delle occasioni migliori dal punto di vista del prezzo. In linea con quanto registrato presso i consumatori, calano anche le aspettative degli imprenditori del commercio con riferimento ai saldi invernali del gennaio 2015: il 28% teme che il proprio esercizio sarà visitato in misura inferiore rispetto al gennaio 2014 (con un decremento di 3,7 punti percentuali del flusso di clienti).