“Solo la concertazione concreta ed efficace con il mondo agricolo può scongiurare che il rischio disimpegno di fondi europei in agricoltura non si ripeta con la nuova programmazione”: è quanto dichiara Antonio Nisi, presidente regionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata che aggiunge: “seguiamo con attenzione le azioni annunciate dal Dipartimento Agricoltura e incoraggiamo il Presidente Pittella che non a caso assumerà personalmente il coordinamento a mettere in atto ogni possibile intervento per non privare gli agricoltori di risorse ancor più essenziali in tempi di tagli e di riduzioni di trasferimenti statali. La Cia – continua Nisi – attraverso lo strumento della concertazione sta costruendo con il Ministro alle Politiche Agricole Martina e il Premier Renzi un percorso virtuoso che sta già dando i primi effetti positivi sull’agroalimentare e in altri comparti. Ci attendiamo che lo stesso accada con la Giunta Pittella perchè il Tavolo Verde e gli altri strumenti concertativi nell’anno che è iniziato segnino un salto di qualità e il disimpegno, purtroppo confermato, serva da lezione”.
Nel sottolineare “con soddisfazione che viene riconosciuto il ruolo svolto dai Centri di assistenza delle organizzazioni professionali agricole, che hanno superato i 25 milioni di euro per le pratiche comunitarie” Nisi afferma che “sono stati proprio i Centri di assistenza a sopperire inadempienze e farraginosità amministrative e tecniche che avrebbero prodotto effetti ancora più negativi. Non sottovalutiamo chel’agricoltura e l’agroalimentare producono ogni anno un fatturato vicino ai 300 miliardi di euro. Sono oltre 20 mila gli agriturismi disseminati sul territorio nazionale e oltre 80 mila le aziende che sviluppano molteplici attività, dalla produzione di energie alla manutenzione delle aree verdi anche urbane. Già oggi questo “movimento” multifunzionale produce molto, ma ci sono ampi margini di crescita economica. E’ ragionevole stimare che nei prossimi 10/15 anni le attività connesse all’agricoltura sposteranno più di 40 miliardi di euro l’anno con la prospettiva di garantire circa 200 mila nuovi posti di lavoro. Anche se il Paese continua a respirare una crisi persistente – evidenzia il presidente della Cia- nell’agricoltura e nel territorio rurale ci sono sempre nuove idee ed energie per superare l’impasse e creare ulteriori occasioni di reddito e sviluppo. E infatti nelle aziende diversificate il contributo della multifunzionalità sulle entrate complessive arriva al 25%, superando il 30% nel caso delle imprese agricole “under 40”, grazie anche a una maggiore attitudine al rischio e propensione a fare innovazioni di processo e di prodotto. Ma anche grazie a una più elevata sensibilità per le tematiche sociali e ambientali. Chiediamo dunque – conclude – solo di poter svolgere il nostro lavoro per favorire la ripresa dell’economia locale”.
Secondo l’analisi della Cia, supportata da un’indagine recente realizzata in collaborazione con il Censis, “l’impresa agricola recupera vigorosamente una dimensione sociale, culturale, che si affianca a quella puramente economica: propone e influenza stili di vita e di consumo, fa innovazione sociale, produce esternalità positive nella società e nel modo di concepire l’impresa, il territorio, il mercato, le relazioni umane e familiari. Basti pensare al fenomeno della multifunzionalità dell’agricoltura, e in particolare agli agri-nidi, alle fattorie sociali e didattiche, agli agriturismi, ma anche alla crescente attenzione verso la responsabilità sociale d’impresa all’interno del comparto: fenomeni, questi, che insieme al fermento economico, rappresentano i principali fattori di mutamento all’interno del nostro patrimonio agroalimentare”.
DISIMPEGNO FONDI UE AGRICOLTURA: SANCHIRICO (CD), BUTTATO AL VENTO LAVORO PRECEDENTE ASSESSORE BENEDETTO
“Che amarezza constatare che è stato gettato al vento un lavoro certosino, sia pure concentrato in pochi mesi, del precedente assessore all’Agricoltura Nicola Benedetto per scongiurare il rischio di disimpegno dei fondi del Psr 2007-2013”: è il commento di Pietro Sanchirico, componente la segreteria regionale di Centro Democratico. “Vorrei ricordare – aggiunge – i numerosi Tavoli Verde che si sono svolti, gli incontri tecnici, l’accelerazione impressa nel lavoro degli uffici del Dipartimento e dell’ex Arbea, sino alle conclusioni della seduta del Comitato di Sorveglianza del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr) di metà dicembre 2013. E fu accolta la richiesta affidata all’epoca ai rappresentanti di Bruxelles e del Ministero all’Agricoltura di una proroga degli adempimenti per l’utilizzo dei fondi per la fine del 2013 tenendo conto delle alluvioni e del diffuso dissesto che hanno interessato numerose aree ed aziende agricole soprattutto nel Metapontino. Sappiamo bene che un ostacolo fortissimo è rappresentato dalla difficoltà di investimenti per le imprese agricole a causa della nota situazione del credito ancora più marcata negativamente nel comparto agricolo. Non a caso, tra le misure eccezionali ed innovative – continua il dirigente di CD – si fece ricorso anche al Fondo Ismea credito per ulteriori 15 milioni di euro, oltre ad intensificare l’impegno a snellire le procedure sollecitando la struttura dipartimentale a porre in essere tutte le iniziative necessarie per l’avanzamento della spesa per quel che riguarda le misure a superficie, ossia quelle che riguardano le indennità compensative per le zone cosiddette svantaggiate e per quelle soggette a vincoli ambientali e per i pagamenti agroalimentari. Oggi la preoccupazione non è solo per i milioni di euro che saranno sottratti agli agricoltori. Non vorremmo che all’interno della cosiddetta riforma delle Regioni con la scomparsa della Basilicata, secondo la tesi che come le altre Regioni del Sud non sappiamo spendere i fondi Ue, riprendesse corpo il disegno di Macroregione Agricola del Nord a cui hanno lavorato alcuni assessori leghisti del Veneto e della Lombardia con un piano di azione di trattativa dei fondi comunitari agricoli separato dal resto delle Regioni per sottrarre soldi all’agricoltura meridionale. L’ultima chance – conclude Sanchirico – è nel nuovo PSR 2014-2020 che richiede autorevole e competente coordinamento politico di ogni attività”.