“Mentre Giunta e Consiglio Regionali stanno producendo il massimo sforzo per rendere la manovra finanziaria quanto più equa e solidale, intercettando sollecitazioni e domande che provengono dalla società civile e in particolare da ultimi e penultimi per disagio sociale, non è ancora scongiurato il rischio di sottrarre, ad opera del Governo Renzi, 3,5 miliardi di euro al Mezzogiorno per coprire altre spese, oltre al pericolo della riduzione del cofinanziamento ai progetti europei”. E’ il commento del segretario regionale della DC-Libertas Basilicata Giuseppe Potenza evidenziando che “come è stato sostenuto nella relazione del Presidente Pittella e nel dibattito, sia pure con diverse argomentazioni, i fondi comunitari sono l’unica risorsa certa su cui poter contare e pertanto rivestono un ruolo di centralità nella programmazione. Dunque il comma 122 della Legge di Stabilità 2015 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (come si riporta a margine della nota) impone un’iniziativa adeguata e senza divisioni politiche”.
Per il segretario della Dc “non si è fatto in tempo ad esultare di fronte alla notizia che la spesa dei Fondi Ue nel 2014 ha superato i target (al 31 dicembre, sono risultate certificate “spese superiori a 33 miliardi, 1,9 in più dell’ammontare in scadenza”; fra gennaio e dicembre sono state documentate alla Commissione Ue “spese per 7,9 miliardi, di cui un terzo a rischio disimpegno”) che dobbiamo fare i conti con una situazione che potrebbe compromettere lo sforzo titanico di cui parla Pittella per recuperare welfare, investimenti ed occupazione provando a rimettere in moto un meccanismo di sviluppo. E’ dunque ancora più pregnante di significato l’appello del Governatore a mettere insieme tutte le forze di cui disponiamo e, aggiungo, a tenere gli occhi ben aperti per evitare quello che già da qualche parte è stato definito lo “scippo” dei fondi Ue per le Regioni del Sud. Uno “scippo” che avrebbe ripercussioni ancora più pesanti nella nostra situazione di emergenza sociale ed occupazionale. Per il Governo Regionale, tenuto conto che nelle cinque regioni convergenza (Campania, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia) la spesa ha raggiunto il 67,3% e da noi anche un livello superiore al 70%, resta, comunque, per l’anno in corso la sfida di completare la programmazione 2007-2013 senza perdere nemmeno un euro”.
Legge 23.12.2014 n° 190 , G.U. 29.12.2014. Comma 122. Al finanziamento degli incentivi di cui ai commi 118 e 121 si provvede, quanto a 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 e a 500 milioni di euro per l’anno 2018, a valere sulla corrispondente riprogrammazione delle risorse del Fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, gia’ destinate agli interventi del Piano di azione coesione, ai sensi dell’articolo 23, comma 4, della legge 12 novembre 2011, n. 183, che, dal sistema di monitoraggio del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, risultano non ancora impegnate alla data del 30 settembre 2014.
Come sarà ripartita il sottrazione di fondi tra le varie regioni del Sud? Secondo il quarto comma dell’articolo 12 della legge di Stabilità “entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Gruppo di Azione Coesione provvede all’individuazione delle specifiche linee di intervento oggetto di riprogrammazione”. Ovvero, più sono le somme che una Regione non è riuscita ad impegnare e maggiore sarà il drenaggio che subirà da Roma.