“Abbiamo appreso con ritardo dell’emanazione dell’ordinanza n°34 del 19 dicembre 2014 del Sindaco di Bernalda, dott. Domenico Raffaele Tataranno, nella quale è stato disposto, in via del tutto cautelativa, il divieto di utilizzo dell’acqua potabile nelle zone di Serramarina e Metaponto Lido”.
E’ Vincenzo Di Riso-rappresentante regionale di Altroconsumo- a mettere la questione sul tappeto.
“Non volendoci in alcun modo sostituire agli Organismi competenti, che stanno incaricandosi di chiarire le ragioni che hanno condotto alla attuale situazione, di estrema gravità, Altroconsumo avverte tuttavia il dovere di far sentire la propria voce, sempre nell’interesse del consumatore e di ogni cittadino che viene, in tal modo, privato di uno dei suoi diritti fondamentali, quello appunto dell’utilizzo dell’acqua potabile. Nell’ordinanza si legge difatti che: “Atteso che ricorrono situazioni di salvaguardia della salute pubblica (viene fatto) divieto di utilizzo ai fini potabili (ingestione anche indiretta) ed alimentari delle acque distribuite nella località di Serramarina e Metaponto Lido; l’Acquedotto Lucano provvederà con autobotti o mediante la distribuzione di acqua potabile in confezioni originali chiuse ai Cittadini Residenti a garantire il servizio; l’acqua di rete potrà essere utilizzata per altri fini non alimentari (igiene, etc.); la presente ordinanza avrà vigenza fino ad accertamento documentato della cessazione delle cause che l’hanno determinata”.
Superfluo dire che numerose sono state le testimonianze di disagio estremo arrecato da allora e sino ad oggi ai cittadini residenti, che, mentre non possono bere quell’acqua, però continuano a pagarla come potabile.
E allora vogliamo, a distanza di circa venti giorni dall’ordinanza(!),chiedere all’Amministrazione comunale quali sviluppi possiamo registrare, al fine di rassicurare i cittadini circa il ripristino della normalità.
Infatti,ad oggi non è pervenuta infatti alcuna nota in tal senso (o magari non si è proceduto alla sua pubblicità in maniera adeguata).
Se così è, chiediamo allora le ragioni di un simile perpetuarsi del disagio in oggetto nonché la conoscenza degli atti, anche formali, intrapresi dall’Amministrazione comunale, per giungere alla risoluzione di un così grave disservizio. Inoltre, ci sarebbero da accertare anche le modalità con le quali si è giunti ad una situazione tanto incresciosa: la sospensione della fornitura di acqua potabile ci riporta indietro nella preistoria di una comunità civile.
Fiduciosi in un positivo riscontro -conclude Di Riso- si coglie l’occasione per augurare all’Amministrazione di Bernalda una pronta ripresa delle attività nel 2015 ed una altrettanto celere risposta ai quesiti sopra esposti”.