Un impianto sulla cui “utilità” la Provincia ha espresso il proprio parere favorevole – nel maggio del 2014 -, consentendogli così, l’avvio dell’ iter tecnico-amministrativo che prevede la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale propedeutica al rilascio della relativa autorizzazione per l’esercizio (A.I.A.).
Fermo restando la legittimità e validità imprenditoriale della proposta presentata dall’impresa Alsun srl di Altamura, quello che non si comprende è il fatto che tale decisione sia stata presa dalla Regione ed avvallata dalla Provincia in netto contrasto con l’intesa Istituzionale sottoscritta il 3 settembre 2010 tra il Comune di Matera, la stessa Provincia di Matera e la Regione Basilicata, oltre all’Ato rifiuti, che aveva, tra le finalità, proprio lo scopo di individuare il percorso più rapido per la delocalizzazione dell’impianto di compostaggio esistente, ubicato nei pressi del Borgo La Martella, per risolvee definitivamente le problematiche di “convivenza” tra tale tipologia d’impianto ed i residenti del vicino Borgo.
Provvedimenti in contrasto con le deliberazioni assunte, all’unanimità, dal Consiglio Comunale di Matera sia nel 2006 che il 29 ottobre del 2010. Quest’ultima Deliberazione, cita testualmente “ nel riconfermare l’impegno già preso nella seduta del 27 dicembre 2006 circa la chiusura definitiva dell’impianto di compostaggio e smaltimento dei RSU ubicato nei pressi del Borgo La Martella, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco, -tra l’altro a
“sollecitare il Presidente, La Giunta e l’intero Consiglio Provinciale, stante la particolare e grave situazione della discarica di Matera ad individuare l’area dove ubicare il nuovo impianto anche a stralcio del quadro complessivo provinciale”.
Pio Abiusi (Associazione Ambiente e Legalità): “C’è ancora qualcuno che crede alla Befana?”
Il Consigliere Comunale di Matera Massari ha scoperto l’esistenza di una delibera di giunta regionale, la n°808, che autorizza, nell’ambito dell’ampliamento in deroga al fantomatico piano regionale dei rifiuti, la realizzazione di un impianto di compostaggio in un opificio già esistente nella zona industriale di La Martella.
Che un cittadino faccia confusione, prenda carte e penna e scriva è possibile ma il Consigliere d’Amministrazione nonché già Presidente del Consiglio d’Amministrazione e Consigliere Responsabile Tecnico di una società che ha operato ed opera anche nel campo dei rifiuti intervenga e faccia un intervento confuso qualche dubbio nasce non fosse solo, forse, per un certo conflitto di interesse. Analizziamo la situazione per quella che è senza fare confusione e senza voler pensare a male o anche molto a male. La Alsun srl di Altamura presenta un progetto per la produzione di compost di qualità, per una quantità pari a 40 mila tonn. annue in un opificio già esistente. Si tratta della frazione umida riveniente dalla raccolta differenziata dei Rifiuti Solidi Urbani- RSU- non ci dettagliamo su cosa sia la frazione umida perchè i cittadini lo sanno mentre i consiglieri comunali NO. Su 85 mila tonn.di rifiuti provinciali prodotti, 40 mila ci possono stare, l’umido è il 40% del totale se poi aggiungiamo quello dei prodotti agricoli, forestali e zootecnici ce ne resta. Se un impianto industriale non può essere realizzato in area industriale , con tutti i crismi dovuti . con una gestione attenta, dove altro si può realizzare? Veniamo, poi, a quanto il nostro consigliere Massari ha deliberato insieme al Consiglio Comunale nel lontano 2010. Essi deliberarono la chiusura della discarica di La Martella e del relativo impianto di compostaggio.
L’impianto di compostaggio annesso alla discarica è vecchia ferraglia, realizzato male ¼ di secolo fa, funziona in maniera discontinua e ad essere generosi produce FOS-frazione organica stabilizzata- e serve, in luogo degli inerti, per coprire i rifiuti che vanno in discarica non è compost di qualità, la selezione dell’umido è meccanica e non riviene da raccolta differenziata . Un dubbio sorge spontaneo: dove era il consigliere Massari, consigliere di tante cose, quando il comune di Matera ha chiesto l’ampliamento della discarica per 97 mila mc netti- altro che chiusura della discarica- , quando tra le righe e molto timidamente il dirigente al ramo, Montemurro, ha detto che la discarica ha esaurito i volumi autorizzati, fino ad adesso, che la materia trattata in discarica è principalmente il percolato con tutti gli affari che da questo se ne traggono e che non vedono estranee società del gruppo per conto del quale egli ne amministra una e ci fermiamo perchè le inchieste le lasciamo fare ad altri. Di tutto quanto detto il nostro consigliere ne è a conoscenza ? Crediamo di si perchè non può non esserlo. Avrebbe potuto dar voce a qualcuno del gruppo consiliare al quale aderisce senza esporsi in prima persona anche se trovarne qualcuno in quel gruppo che sia terzo alla gestione dei rifiuti e del percolato è piuttosto difficile.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità
Replica di Enzo Massari, consigliere comunale PD, alla nota di Pio Abiusi.
Rimango interdetto nel leggere con quanta leggerezza e superficialità Lei è in grado di diffamarmi lasciando intravedere un non meglio identificato conflitto di interessi, su una problematica – quella della convivenza tra i miasmi sprigionati dagli impianti di gestione rifiuti de La Martella e la comunità del vicino Borgo – che seguo da anni prima come cittadino residente nel Borgo La Martella che come Consigliere Comunale. (Per minare le sue boriose certezze le allego un po’ di rassegna stampa sui miei interventi dal 2008 al 2013).
Le dico, inoltre, per sua conoscenza, che firmo in prima persona tutto quello che condivido, che possa piacere o no, senza alcun bisogno di nascondermi dietro nessuno nella piena trasparenza poiché non ho bisogno di ottenere lezioni e/o patenti di moralità ed onesta, tanto meno da Lei.
Ciò premesso, e tralasciando le imprecisioni sulla mia vita professionale (per quella precisione che tanto predica ma poco pratica, non prevede una carica di direttore tecnico, visto che sono laureato in economia – ma quello si di consigliere di amministrazione di una società che si occupa di servizi ambientali, industriali, con delega di Direttore Amministrativo), vengo al tema della mozione che ho sottoscritto quale primo firmatario, insieme ad altri 15 consiglieri comunali, per il semplice fatto che per anni, come detto, mi sono impegnato affinché si risolva definitivamente la citata problematica convivenza tra i cittadini del Borgo la Martella e le emissioni maleodoranti dell’impianto di compostaggio e della discarica , motivo per il quale con la Delibera C.C. n.62 del 29.10.2010 – il Consiglio Comunale aveva promosso la sua delocalizzazione – cito testualmente “ nel riconfermare l’impegno già preso nella seduta del 27 dicembre 2006 circa la chiusura definitiva dell’impianto di compostaggio e smaltimento dei RSU ubicato nei pressi del Borgo La Martella, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco, -tra l’altro a
-“definire con le parti istituzionali dell’intesa istituzionale” del 3 settembre 2010 “gli strumenti di programmazione all’interno dei quali si sancisca la delocalizzazione dell’impiantistica presente al Borgo La Martella”
– “sollecitare il Presidente, La Giunta e l’intero Consiglio Provinciale, stante la particolare e grave situazione della discarica di Matera ad individuare l’area dove ubicare il nuovo impianto anche a stralcio del quadro complessivo provinciale”.
Questi sono i semplici fatti, caro Abiusi, capisco che ritiene di avere un esclusiva sulla difesa dell’ambiente e ella legalità, visto che già in passato, quando mi sono permesso di fare un comunicato ( 2011) che denunciava le emissioni maleodoranti dell’Impianto Italcementi, ebbe da darmi dell’ignorante, ma le ribadisco quanto già riportato negli atti della richiesta di ODG ovvero che il problema non è la legittimità dell’iniziativa imprenditoriale, – ovvero che sia un impianto modernissimo e iper-tecnologico, per se, sempre per la precisione dei numeri sovradimensionato -, (basta leggersi il Piano Provinciale approvato ne 2012 per rendersi conto che con una raccolta differenziata con percentuali da Paesi del Nord Europa – arriveremmo ad una capacità di circa 30.000 tonnellate anno per tutta la provincia di Matera) – ma la sua ubicazione nei pressi del Borgo La Martella, una scelta in deroga alla Pianificazine effetuata con un provvedimento, per giunta, in contrasto con la citata Intesa istituzionale e le deliberazioni del Consiglio Comunale di Matera,
Una soluzione imposta che tradisce gli impegni presi nei confronti dei cittadini poichè inevitabilmente questo impianto provocherà emissioni maleodoranti, – per la natura dei rifiuti trattati-, a danno della qualità della vita dei cittadini residenti nel Borgo La Martella.
Enzo Massari, consigliere comunale PD