In merito alle dichiarazioni del consigliere regionale Gianni Rosa sugli interventi dipartimentali relativi alla produzione di latte d’asina, l’assessore alle Politiche agricole, Michele Ottati, ha dichiarato quanto segue:
“La Regione Basilicata dal 2009 incentiva il consumo di latte d’asina che, come è noto, è destinato ai piccoli che presentano allergie ai componenti del latte vaccino. L’intervento regionale è necessario, oltre che opportuno, perché la limitata produzione ha fatto schizzare il prezzo a 15 euro il litro. In assenza del contributo regionale talune famiglie si troverebbero in evidente difficoltà. D’altra parte il latte d’asina trova ampio utilizzo anche nella produzione della cosmesi che rappresenta una concorrenza alla destinazione alimentare di tale prodotto. In Basilicata le aziende che commercializzano tale alimento e che, naturalmente, sono dotate delle necessarie autorizzazioni sanitarie sono solo due. Una prima, storica, e una seconda di più recente impianto. Naturalmente noi auspichiamo la crescita del segmento e la capacità di cooperazione tra i soggetti. E’ quindi ingiustificata, strumentale e del tutto fuori luogo la polemica che il consigliere regionale, Gianni Rosa sta portando avanti con pervicace volontà da alcuni mesi. Egli dichiara l’assenza di pubblicità nella procedura attuata dall’Ufficio competente. Intanto, voglio ricordare al consigliere Rosa che la pubblicazione della Delibera sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata rappresenta, già di per sé, un’idonea forma di pubblicità. Ma atteso che gli allevatori che hanno titolo in Basilicata sono solo due ed entrambi fruiscono del contributo, in relazione alle forniture effettuate e documentate, che senso avrebbe fare, per esempio, un avviso pubblico, a integrazione della pubblicazione della Delibera di Giunta regionale? E inoltre, se un allevatore ha un giro d’affari maggiore dell’altro, e percepisce un contributo più elevato, ciò “significa fare la parte del leone”? E’ certo che l’Ufficio non si fa influenzare, come sembra voler fare intendere Rosa, dall’ubicazione dell’azienda, in un comune piuttosto che in un altro. Preferisco sorvolare sulla considerazione, del consigliere Rosa, che gli Uffici operino “allegramente”. Tutta la documentazione istruttoria gli è stata consegnata in copia. Valuti egli se qualcuno è stato agevolato e ne dia contezza. Lasci perdere poi il riferimento al “preavviso di fattura”, di euro 4.076, che egli ha riscontrato essere presente nella documentazione consegnataci da una delle due ditte, perché quell’importo non è rientrato nella liquidazione messa a punto dall’Ufficio istruttore. Anzi, proprio questo esempio che Rosa ha voluto citare, a me fa concludere che l’Ufficio ha eseguito i controlli e che le disposizioni di pagamento sono corrette. Su un aspetto posso concordare con Rosa ed è quello di modificare i destinatari dell’aiuto: non più, come avviene attualmente, alle due aziende produttrici di latte d’asina ma alle famiglie che hanno un congiunto allergico. E infatti, in tale direzione, si è già orientato l’Ufficio per cui per l’anno in corso il contributo sarà erogato – come da Dgr n. 1150 del 12/12/2014- direttamente alle famiglie che ne faranno richiesta e che presenteranno la documentazione sanitaria che attesti la presenza di un bimbo allergico al latte vaccino. Come avrà modo di constatare il consigliere Rosa, il mio Dipartimento non si chiude a riccio. Accettiamo le critiche costruttive e siamo sempre pronti a prendere in considerazione e a valutare le proposte volte a migliorare il nostro operato e che, al contempo, abbiano una positiva ricaduta sul mondo agricolo regionale. Quel che è del tutto inaccettabile è la critica fine a se stessa e il voler intravvedere dietro l’operato della Giunta e degli Uffici regionali favoritismi e malaffare. Quel riferimento, nel comunicato di Rosa, a voler “far quadrare i conti” con il richiamo al “preavviso di fattura” è veramente inaccettabile anche perché si è rivelato essere errato. Proprio la mia funzione di “assessore tecnico” dovrebbe garantire il mio operato “super partes”. Ed è proprio in questa veste che mi permetto di invitare sia Rosa sia quanti svolgono un ruolo di opposizione in Consiglio regionale, a essere critici ma, al contempo, a confrontarsi con il sottoscritto prima di prendere posizioni che possono rivelarsi sterilmente polemiche o peggio lanciare messaggi di comportamenti irregolari, poi non suffragati da fatti concreti”./
La rocambolesca uscita di strada dell’assessore Ottati. A cavallo di un asino.
Leggiamo la velina che l’Assessore alle Politiche Agricole, Michele Ottati, con la quale si precipita a rispondere ad una nostra interrogazione con cui avevamo nuovamente chiesto al Presidente Pittella di fare chiarezza sulla gestione dei fondi a sostegno delle famiglie che utilizzano latte d’asina, infatti a più riprese abbiamo denunciato la scarsa trasparenza dei meccanismi di rendicontazione e l’assenza di pubblicità data a questi strumenti.
Ed è proprio sulla pubblicità che l’Assessore commette il primo scivolone e dimostra di non sapere di cosa parla.
Infatti, in un primo momento, riconosce che i destinatari dei contributi sono le famiglie lucane, le quali, considerato l’elevato prezzo del latte d’asina, “si troverebbero in evidenti difficoltà”. Successivamente si contraddice clamorosamente sostenendo che non avrebbe senso fare un Avviso Pubblico, in quanto i produttori di latte d’asina, in Basilicata, sono solo due. Ma i contributi non erano per le famiglie lucane, che sono sicuramente ben più di due?
Poi corregge il tiro ma aggrava la situazione quando afferma che la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata è “un’idonea forma di pubblicità”. Come se il BUR fosse letto quotidianamente dalle famiglie lucane.
È evidente che all’Assessore Ottati non è ben chiaro a chi sono rivolte queste misure di sostegno, se alle famiglie o ai singoli produttori.
Tant’è che si contraddice nuovamente quando sostiene che la nostra è solo critica fine a se stessa salvo poi riconoscere che il meccanismo di liquidare alle aziende produttrici è errato e accoglie la nostra sollecitazione a provvedere ad erogare il sostegno direttamente alle famiglie lucane che hanno un congiunto allergico.
Quanto poi al preavviso di fattura di € 4.076 per l’attività di assistenza tecnica, palesemente difforme rispetto agli obietti prefissati dall’Azione operativa 3, l’Assessore Ottati afferma che “quell’importo non è rientrato nella liquidazione messa a punto dall’Ufficio istruttore”. Dobbiamo desumere da ciò che l’ottimo Ottati non abbia letto bene la nostra interrogazione. Infatti, lo stesso preavviso di fatturazione è stato compreso nella rendicontazione dell’Azienda Sagittario s.r.l (Determina Dirigenziale n. 436 del 13/11/2014 dell’Ufficio Zootecnia, Zoosanità e Valorizzazione delle Produzioni) e non è stato ancora liquidato solo per l’insufficienza di fondi, nonostante questi siano stati incrementati da 20.000 a 30.000 euro (mentre i rimborsi richiesti ammontano a più di 41.000 euro).
Aspettiamo l’Assessore in Consiglio regionale, luogo deputato per rispondere alle interrogazioni, per chiarire meglio alcuni punti che sembrano essergli sfuggiti e, in quell’occasione, gli ricorderemo anche che, come egli stesso afferma, tutta la documentazione in copia ci è stata consegnata, è vero, ma solo dopo che avevamo protestato ufficialmente per le inadempienze degli Uffici con la Presidenza del Consiglio.
I canonici tre giorni, previsti dal Regolamento per la consegna di atti o documenti, erano diventati trenta. Ci chiarirà, l’Assessore, sempre in Consiglio, il motivo di questa reticenza.
20 gennaio 2015
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale