Mirella Liuzzi, deputata lucana del Movimento 5 stelle, commenta in una nota la lettera inviata dal presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella ai vertici della RAI per esprimere la propria indignazione sui contenuti dell servizio-inchiesta trasmesso dal programma “Alle falde del Kilimangiaro” che ha messo in luce le condizioni dell’inquinamento che il petrolio ha causato e causa tutt’ora in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
IL PETROLIO, IL SERVIZIO PUBBLICO E L’INDIGNAZIONE DEL PRESIDENTE PITTELLA
Apprendo dalla carta stampata che con una lettera inviata alla trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”, il Presidente Pittella si indigna e fa la morale al direttore del programma, reo di aver mandato in onda un servizio-inchiesta che ha messo in luce le condizioni dell’inquinamento che il petrolio ha causato e causa tutt’ora in Basilicata.
Il Presidente Marcello Pittella, rinviato a giudizio con l’accusa di peculato e amico dei petrolieri così come i suoi predecessori, accusa quindi la trasmissione RAI di aver “violato le più elementari regole deontologiche del giornalismo”. Nella lettera, il governatore tenta di convincere che il raddoppio delle trivellazioni non interesserà la Basilicata; purtroppo le cose non stanno proprio così. A sostegno di ciò, basta leggere la documentazione rilasciata da WWF, Legambiente, Greenpeace, Aspo Italia e tanti altri, presente agli atti del Parlamento e, se non dovesse bastare, potrebbe essere utile leggere anche la relazione allo Sblocca Italia presentata dallo stesso Governo Renzi.
L’articolo 36 (pericoloso tanto quanto l’articolo 38) viene così spiegato dal Governo: “L’articolo, intervenendo sull’estensione dal patto di stabilità relativamente alle spese sostenute per fini specifici dalle Regioni che corrispondono agli importi incrementali delle royalties, è teso di fatto a favorire lo sviluppo delle risorse energetiche nazionali sbloccando gli investimenti privati in programma da anni nel settore. Scopo dell’intervento normativo è quello di accelerare il processo decisionale di autorizzazione allo svolgimento delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, di competenza concorrente, in base al titolo V della seconda parte della Costituzione, tra Stato e regioni”. Dunque, favorire il processo di autorizzazione, vuole dire favorire la presenza di nuovi pozzi e quindi, di aumentare il numero dei barili inesorabilmente.
Riguardo proprio ai barili estratti, non è ammissibile citare un ordine del giorno presentato alla Camera: di ordini del giorno sono pieni i cassetti del Parlamento sui più improbabili argomenti, ovviamente mai rispettati. A titolo di esempio, il Governo nella legge di stabilità dopo aver bocciato un mio emendamento con lo stesso contenuto, ha accolto un ordine del giorno a mia prima firma in cui si chiede l’adeguamento delle tariffe italiane dei canoni di concessione per le compagnie petrolifere al resto d’Europa (generalmente tutte più alte rispetto all’Italia). Ma sappiamo bene che tale accoglimento non verrà trasformato in realtà.
In questa legislatura in vigilanza RAI, mi è capitato diverse volte di presentare interrogazioni concernenti proprio il trattamento di temi ambientali e petrolio da parte del servizio pubblico. Tra gli atti presentati, ne vorrei citare alcuni su programmi tv particolarmente compiacenti: “Petrolio”, dal titolo già di per se opinabile, è stato oggetto di due interrogazioni a mia prima firma. Il programma ha recentemente mandato in onda un servizio intitolato “Un mare di energia: l’Adriatico” dipingendo le trivellazioni belle e salutari per l’uomo e per la natura, senza alcun tipo di contraddittorio. Ho presentato un’interrogazione sul programma “Linea Blu” che, in un servizio sulla città di Sciacca ed il suo mare, ha censurato un’intervista registrata e mai andata in onda del Comitato “Stoppa la Piattaforma” e sostituita da un’altra intervista di un geologo pro-trivellazioni. Mi sarebbe piaciuto vedere la stessa indignazione del Presidente della Regione anche in quelle e in tante altre occasioni oppure nella più recente inchiesta della Procura Antimafia potentina riguardo lo smaltimento dei rifiuti petroliferi, dato che “la classe dirigente regionale ha fatto della tutela e della salvaguardia dell’ambiente e della salvaguardia della salute umana, la priorità nella propria missione di Governo”.
Ho accolto la trasmissione “Alle Falde del Kilimangiaro” almeno come una rappresentazione diversa della realtà ambientale della Basilicata e più legata alla verità, perlomeno dal mio punto di vista.
Mi sarebbe piaciuto avere un Presidente che con intelligenza ed onestà, ragionasse sul fatto che ad oggi le riserve accertate di gas e petrolio presenti nel sottosuolo Italiano ammontano in totale a circa 130 Mtep e che il raddoppio della produzione di idrocarburi in Italia significherebbe arrivare a fornire 24 Mtep/anno (gas + petrolio). Dunque, una produzione raddoppiata sarebbe possibile per soli 5 anni. Un Presidente attento ai temi ambientali dovrebbe ragionare anche sui numeri e chiedersi per il bene dei suoi conterranei, cosa e come lasciare la Regione ai prossimi amministratori e alle future generazioni.
Invece ciò che abbiamo è un Presidente rinviato a giudizio per peculato che continua inesorabilmente a seguire la linea dei suoi predecessori e che invece di interrogarsi sulle copiose manifestazioni contro il petrolio, non trovi meglio da fare che inviare una nota stampa ad una trasmissione televisiva.
Eppure al di là di tutto, mi sarebbe bastato un Presidente della Basilicata coraggioso che, come in altre Regioni, impugnasse il decreto Sblocca Italia.
Nota del Sindaco di Pisticci sul servizio-inchiesta trasmesso nel programma “Alle falde del Kilimangiaro”
Il Presidente della Giunta regionale, in maniera inusuale, scrive alla trasmissione televisiva “Alle falde del Kilimangiaro” chiamandomi personalmente in causa in modo, a dir poco altrettanto inusuale, per esternare una serie di doglianze in quanto, a suo dire, la trasmissione avrebbe dato un’immagine distorta della realtà lucana anche “… sulla scorta di valutazioni espresse da un sindaco notoriamente attestato su posizioni politiche diverse da quelle del governo lucano … “ (Sic!).
Presidente, non sono ostile al governo della regione e tanto meno a Lei e sono la stessa persona che ha ripetutamente incontrata in occasione delle elezioni primarie del centro sinistra lucano che l’hanno designata candidato alla presidenza della regione. Sa bene che io insieme alla mia amministrazione, sono stato un suo sostenitore, sostegno confermato in occasione della competizione elettorale, come dimostrano articoli di stampa dell’epoca e che ha sicuramente contribuito alla Sua elezione a Presidente della Regione Basilicata che, se permette, è anche la mia regione.
Appare inusuale anche l’attacco alla giornalista della citata trasmissione che non ha fatto altro che ribadire concetti già noti: che si continua ad inquinare un’area classificata come SIN per la cui bonifica sono stati stanziati circa 20 milioni di euro; che mai sono stati effettuati dei controlli radiometrici, almeno fino a quando noi ne abbiamo fatto specifica richiesta, eppure all’ARPAB era stato comunicato dalla Prefettura di Potenza l’utilizzo di alcune sostanze radioattive nei processi estrattivi come dimostra la nota della Prefettura di Potenza del giorno 11 febbraio 2014; che la Basilicata, pur essendo un territorio ricchissimo di bellezze e risorse è al penultimo posto per reddito procapite (come certifica l’ISTAT).
Questo ho cercato di dire anche se molte delle dichiarazioni sono state tagliate.
Presidente noi siamo convinti che la Basilicata abbia grandi potenzialità e le nostre sono proposte e suggerimenti tesi a migliorare le condizioni del popolo lucano. Personalmente mi sento offeso, come lucano, non da chi solleva o sottolinea delle criticità note e pone dei quesiti, ma da chi in una trasmissione televisiva vuol far passare l’idea fittizia di una Basilicata paragonabile alla Svizzera riducendo i problemi delle aziende agricole che intersecano con la filiera delle estrazioni a “problemucci di un imprenditore” o l’incidenza delle malattie tumorali a dissertazioni su date e numeri scambiando lucciole per lanterne. Questo, ha fatto tale Velardi, mandato da chissà chi e in assenza di qualsiasi forma di contraddittorio. Ecco presidente, in quella occasione mi sono sentito offeso perché i lucani sono stati trattati come un popolo colonizzato che deve essere riconoscente ai benefattori che danno la possibilità di costruire un bel campo sportivo o una piscina, le compagnie petrolifere insomma quasi un esercito di filantropi: ma dove? Quanti sono i comuni che hanno diritto a un ristoro? E perché mai l’antimafia avanza ipotesi di traffico illecito dei reflui del COVA di Viggiano? Perché molti nostri giovani vanno altrove alla ricerca di lavoro? Sono ostile a questa concezione? Si! Con tutta la mia forza.
La giornalista Stefania Battistini, alla quale esprimo la mia solidarietà, nello stesso servizio ha messo in risalto le tante bellezze della Basilicata ed ha evidenziato cose che, per altro, da tempo dicono molti lucani e non solo: Matera diventa Capitale Europea della cultura grazie alla bellezza dei Sassi, un tempo vergogna nazionale e adesso patrimonio dell’UNESCO; ritengo che la giornalista abbia voluto sottolineare la capacità di noi lucani di trasformare in positività quello che un tempo erano solo negatività. Dire poi, nello stesso servizio, che Matera non è servita dalla ferrovia e che la condizione viaria non eccelle, non è eresia. Dove lo scandalo, quindi, nel denunciare la cosa? O, invece, nell’inerzia di chi pur investendo ingenti somme di denaro pubblico non porta a termine le opere avviate?
Presidente io come tutti i lucani sono orgoglioso delle meraviglie della nostra regione e della designazione di Matera capitale europea nel 2019, ma farei notevole fatica a dire che i tanti turisti che verranno troveranno l’Eldorado. Quei turisti che arriveranno, probabilmente all’aeroporto di Pontecagnano (Campania) e non a quello di Pisticci (Basilicata), giungeranno nella città dei Sassi attraversando la Basentana, arteria realizzata dal Governo Colombo circa 40 anni fa, la cui manutenzione è state sempre deficitaria tant’è che il viadotto presso Tricarico crollato, solo adesso viene ripristinato. Matera 2019 non può essere il tappeto sotto cui nascondere la polvere anche perché non vedere i problemi significa non volerli risolvere ed è per questa ragione che ringrazio tutti i giornalisti che evidenziano le criticità in quanto la consapevolezza della sua esistenza aiuta a trovare la giusta soluzione.
Se quanto detto è motivo di risentimento, se ne faccia una ragione, perché le questioni legate all’ambiente le ho poste prima della Sua Presidenza e sempre le porrò. Qualora ve ne fosse bisogno aggiungo non sarò mai accondiscendete nei confronti di chi, forte di un potere politico o economico, non sia rispettoso del territorio. Detto questo mi piace ricordare che la mia disponibilità e collaborazione per il raggiungimento di obiettivi utili allo sviluppo del mio territorio non verrà mai meno.
Per tornare alle risorse derivanti dalle estrazioni petrolifere, ho sempre sostenuto l’idea di limitare al massimo il loro impatto negativo attraverso le migliori tecnologie disponibili e di mettere a disposizione di tutti i comuni lucani le royalties e non solo. Soltanto così andremmo ad abbattere la bolletta energetica per le famiglie e le imprese e favorire gli insediamenti produttivi. Nel frattempo sarebbe utile anche un prezzo dei carburanti alla pompa se non inferiore al resto della nazione almeno pari creando delle zone franche; si potrebbe limitare la tassa sulla casa, investire sul turismo puntando sui nostri tesori che rimarranno anche dopo l’esaurimento dei giacimenti di carburanti fossili e valorizzare i nostri meravigliosi centri storici attraverso opere di consolidamento e recupero.
Anche questo merita il suo impegno e quando ci chiamerà saremo al suo fianco in maniera convinta. Ma mai saremo meno che rigorosi nel tutelate l’ambiente, la salute e il lavoro contro ogni forma di malcelata occupazione e sfruttamento del territorio.
Non mi vergognavo così tanto della persona che mi rappresenta dai tempi di Berlusconi che faceva le corna nella foto di gruppo…