Martino Vitelli coordinatore Forza Italia Pisticci e Marconia su IMU terreni agricoli: “Metapontino fortemente penalizzato”
A seguito del Decreto Legge 24 gennaio 2015, n.4 “misure urgenti in materia di esenzione IMU” che sostituisce il Decreto Legge 66/2014, emerge un quadro fortemente penalizzante per i comuni del metapontino. In sintesi il criterio altimetrico per l’esenzione viene sostituito dal criterio di classificazione dei comuni italiani predisposto dall’ISTAT. I terreni ricadenti nei comuni classificati come montani nell’elenco ISTAT risultano esenti ai fini dell’imposta IMU. I terreni ricadenti nei comuni classificati come parzialmente montani nell’elenco ISTAT risultano esenti solo se condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. I terreni ricadenti nei comuni non montani nell’elenco ISTAT sono soggetti a IMU anche se condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Nell’elenco ISTAT, Pisticci è considerato comune non montano. Pertanto, i terreni ubicati nel comune di Pisticci, anche se condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, a partire dal 2015 vengono tassati per un ammontare complessivo di 947 mila euro. Per il 2014, con una specie di clausola a tutela dei diritti già acquisiti con il Decreto Legge 66/2014, i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali non pagano l’IMU, mentre tutti gli altri soggetti devono versare l’imposta entro il 10 febbraio 2015. L’IMU 2015 verrà versata in due rate: una a giugno e l’altra a dicembre 2015. Non va meglio negli altri comuni del metapontino. Ricordiamo che Matera, Montescaglioso, Ferrandina, Montalbano, Bernalda e Policoro sono considerati comuni non montani. Curiosamente, invece, Tursi e Nova Siri risultano comuni montani.
Ancora una volta le politiche nord-centriche del governo vanno ad influire negativamente su aree considerate svantaggiate, con l’applicazione di nuove imposte. Sembra quasi di tornare all’epoca della tassa sul macinato. Le aziende agricole cerealicole, olivicole, zootecniche e agrumicole, che contribuiscono a fornire lavoro a migliaia di persone, si troveranno a pagare un’imposta iniqua che potrebbe compromettere i bilanci annuali di tali aziende. Le difficoltà riguarderanno non solo i contribuenti, ma anche i comuni, i quali avranno difficoltà a reperire le somme previste dal Decreto, in quanto gli elenchi catastali non sono sempre aggiornati e molte proprietà risultano cointestate a più persone, spesso ignare dei propri obblighi tributari. Non è pertanto difficile immaginare minori entrate effettive rispetto a quelle previste dal Decreto nelle casse comunali.
Il sindaco di Tursi Giuseppe Labriola ha fatto recapitare una lettere al premier Matteo Renzi per contestare l’imposizione di una tassa sui terreni agricoli. Di seguito la nora integrale.
Oggetto: IMU terreni agricoli.
Ill.mo sig. Presidente.
tramite la On.le Prefettura di Matera, mi permetto inoltrarLe la presente che spero, nonostante i Suoi numerosi impegni, Lei leggerà.
Ricopro la carica di Sindaco di un Comune di 5.000 abitanti della Basilicata: TURSI e nella mia qualità, lunedì 26 gennaio, non assumerò il ruolo di esattore del Governo per imporre ai miei cittadini questa nuova ed ingiusta tassa: IMU sui terreni agricoli.
Se il Suo Governo non risolverà la già denunciata tematica, io mi permetterò di nominarLa mio Assessore alle Finanze così sarà direttamente Lei a darci prova di come, senza risorse e solo con la politica impositiva, riuscirà ad amministrare una Comunità come la mia.
Nel caso in cui tale mia proposta non dovesse essere da Lei accettata, anche sotto il profilo della incompatibilità, annuncio sin da ora le mie dimissioni.
Cordialità
Il Sindaco Avv. Giuseppe Labriola
IMU AGRICOLA: CASTELLUCCIO (FI), PERMANE IL PASTICCIO DELLA DISPARITA’ TRA TERRITORIO E TERITORIO, TRA AGRICOLTORE ED AGRICOLTORE
Il governo nazionale è stato costretto parzialmente a fare retromarcia sull’Imu agricola, facendo una cosa giusta (chi era esente resta esente) e una sbagliata (il pagamento per gli altri è solo rinviato). Permangono dunque questioni irrisolte che creano disparità tra territorio e territorio, tra contribuente e contribuente. Già nelle scorse settimane avevo espresso il timore che il problema relativo al pagamento dell’Imu sui terreni montani fosse solo rinviato. Infatti oggi il problema si ripropone identico. Preoccupa l’immobilismo della Giunta Regionale.
E’ quanto afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Forza Italia). In provincia di Matera c’è il rischio che aree rurali e agricole limitrofe abbiano un differente trattamento mentre a Pisticci, Bernalda, Matera, Policoro, Grassano e Irsina, per citare alcuni comuni, pagano tutti gli agricoltori. Il comunicato del consiglio dei ministri che illustra il decreto legge contenente misure urgenti in materia di esenzione Imu – afferma Castelluccio – va a ridefinire i parametri precedentemente stabiliti, fissando nuovi criteri per il pagamento con esenzione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655, ampliandone la platea. Il consigliere azzurro sottolinea come i criteri espressi si applichino all’anno in corso, 2015, e anche all’anno di imposta 2014 che era proprio la richiesta maggiormente sollecitata dal mondo agricolo in vista della scadenza del pagamento della tassa prevista lunedì. Per l’anno 2014 non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto interministeriale che aveva introdotto il 28 novembre scorso i contestati parametri altimetrici e che invece risultassero imponibili per effetto del ritorno ai parametri Istat.
Chiedo pertanto al nostro assessore dell’Agricoltura di fare fronte comune con i suoi colleghi delle altre regioni italiane per fare pressioni sul Governo in sede di conferenza Stato–Regioni. È necessario – prosegue il consigliere regionale azzurro – almeno una ulteriore proroga della scadenza del pagamento (10 febbraio) in attesa di una riconsiderazione complessiva dei criteri di esenzione per i terreni agricoli delle zone montane che, per quanto riguarda la Basilicata, non possono essere decisi da Roma in virtù delle peculiarità del nostro territorio. Altro che “scelta responsabile” di cui parla l’on. Antezza del Pd. Forza Italia si è battuta e continuerà a battersi per l’eliminazione totale e per tutti gli agricoltori dell’ulteriore tassa che appesantisce il peso già opprimente del fisco sugli imprenditori.
POMARICO, MARTINO (DC): SOSPENDERE PAGAMENTO IMU TERRENI AGRICOLI”.
Anche Pomarico come altri comuni della Collina Materana non rientra nell’esenzione disposta, di recente, dal governo nazionale per il pagamento dell’Imu agricola, a differenza invece di altri comuni vicini che ne hanno beneficiato. Siamo di fronte ad una grave disparità tra agricoltori e tra territori che deve rilanciare l’iniziativa di protesta innanzitutto del mondo agricolo ma anche delle Amministrazioni Comunali e della Regione. E’ quanto sostiene il consigliere comunale di Pomarico Domenico Martino aggiungendo che la scadenza ravvicinata del pagamento (il 10 febbraio prossimo) impone di ottenere quanto meno una sospensione e una proroga in attesa di un confronto con il Governo. L’Anci di Basilicata – continua il consigliere comunale di Pomarico – si è già mobilitata in questo senso attraverso l’assemblea dei sindaci a Potenza e pertanto è auspicabile che si continui nell’azione di pressing coinvolgendo le Prefetture di Matera e di Potenza. Tutti gli amministratori locali, sindaci in testa, devono avvertire la responsabilità istituzionale perché i nostri agricoltori già duramente colpiti dal fisco, dai costi previdenziali ed aziendali in forte crescita, non ce la fanno a reggere ulteriormente. Martino sottolinea che il decreto legge del Governo in materia di esenzione Imu ha ridefinito i parametri precedentemente stabiliti, fissando nuovi criteri per il pagamento con esenzione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655, ampliandone la platea. Tuttavia come nel caso di Pomarico l’ingiustizia permane. Registriamo infine – conclude – l’assenza di ogni iniziativa da parte dell’Assessore regionale all’Agricoltura a differenza di quanto stanno facendo altri assessori regionali.