Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dal dirigente cittadino del PD Matera Enzo Di Pede al segretario regionale Antonio Luongo.
Caro Segretario Luongo,
la partecipazione della nostra componente all’ultima direzione del Partito Democratico di Matera, rappresenta solo l’inizio di una discussione approfondita da fare unitariamente, anche se a tappe forzate, su quello che è stato e su quello che sarà favorevole per il futuro della nostra Città, definendo programmi e delineando profili e metodi per scegliere il candidato del PD e del Centro Sinistra da proporre a Sindaco della città.
E’ bene sottolineare la straordinaria vittoria della nostra città a Capitale Europea della Cultura nel 2019, il cui merito però va riconosciuto prioritariamente alla nostra comunità materana, che almeno negli ultimi 50 anni, si è rivelata capace di interpretare un sentimento di riscatto con il quale ritrovarsi intorno a quella magnifica e millenaria testimonianza urbana e civile che sono i rioni SASSI, grazie quindi sia ai semplici cittadini, ma anche ai personaggi di straordinaria visione materani e non solo, che in questa terra si sono espressi sotto varie forme rendendola scrigno di rara bellezza riconosciuta ed ammirata oggi più che mai da tutto il mondo.
Va riconosciuto anche il ruolo dell’amministrazione uscente e del sindaco che hanno condotto in porto positivamente una partita iniziata nella precedente legislatura e che al netto di ogni legittimo timore, potrà (se giocata al meglio) cambiare le sorti ed il futuro della nostra città qualora si dimostrerà capace di porre rimedio prima di tutto alle numerose criticità, che alla data attuale, risultano ancora e forse colpevolmente irrisolte.
Nel PD materano, però, vi sono almeno tre preoccupazioni da fugare agendo con prudenza e ci si augura in maniera unitaria:
– La prima sullo stato dell’economia locale che vede un PIL sceso ai minimi storici di 16.800 euro/procapite secondo oramai solo a quello di alcune zone della Regione Calabria.
– La seconda è che Matera ha un difficile impegno da affrontare e cioè le azioni delineate nel dossier con le previste ricadute sulla città e sul territorio interessato, sia in termini di sviluppo socioeconomico dei servizi e sia in termini di crescita culturale di una smart city moderna. Ciò nonostante dopo l’inserimento nella short list nulla è stato fatto per creare un sistema integrato dell’accoglienza turistica in cui inserire oltre al sistema pubblico anche i privati, le guide autorizzate e soprattutto la struttura municipale oramai relegata al ruolo di servi sciocchi, mortificandola nella loro professionalità acquisita nel corso degli anni, anche se bisognosa di una appropriata formazione per affrontare serenamente i futuri processi culturali e turistici, compreso i vigili urbani oramai rinchiusi in box come cavalli in un maneggio.
Ancora una volta è venuta fuori la incapacità organizzativa, l’improvvisazione, l’affidarsi a privati o ad associazioni di categoria, che per propri interessi speculativi non hanno badato o non badano alla tutela del nostro patrimonio inserito nell’elenco dei siti UNESCO.
I due esempi eclatanti del caos sono il Presepe vivente e le riprese del film di Ben Hur che risaltano il grado di anarchia, di decadimento e di violazione dei diritti civili del cittadino, colpevole di abitare negli antichi Rioni Sassi di Matera. In parole povere si consegna la città in mano a privati, senza un controllo da parte della amministrazione comunale.
La scelta di costituire la Fondazione Matera-Basilicata 2019 con una presenza eccessiva ed in prima persona delle istituzioni locali, appare non opportuna e quindi non adeguata al compito. Tutti i Comuni della Basilicata, hanno maturato aspettative enormi anche alla luce della essenzialità della legge di stabilità regionale 2015 appena votata che si fa carico del programma COPES per fronteggiare la povertà e lascia ad un corretto uso dei Fondi Europei gli investimenti sul futuro aperto e il finanziamento delle opere pubbliche.
Come tu ben sai, su questo, pesa la vicenda deludente dei PISUS dove la lenta e cattiva gestione politico-amministrativa cittadina ha rimandato al mittente circa 32 milioni di euro. Tale situazione la dice lunga sulla capacità del sindaco uscente. Le stesse somme ritornano sotto un’altra veste, quella dei fondi di coesione, che sia nelle conclusioni del segretario cittadino che nell’intervista ad un quotidiano del sindaco si riferiscono sempre agli stessi investimenti, …… speriamo in bene per la città!!!
– La terza ragione sta proprio nei “risultati” stessi del sondaggio commissionato e reso pubblico dal segretario cittadino del PD, che in una domanda chiave, mostra la debolezza dell’attuale candidatura del sindaco uscente sostenuta al di fuori di primarie e motu proprio dal segretario cittadino. Nelle risposte, infatti, alla domanda finale:“Considerando che nel 2019 Matera sarà capitale Europea della Cultura, chi sarebbe più adeguato a guidare la città verso questo importante appuntamento?
Il sindaco uscente è indicato come più adatto dal 23% del campione, il consigliere Tosto, competitor alle elezioni 2010 ottiene l’11%, dei consensi e così via, ma il 24% del campione risponde “Nessuno di questi è adatto” a questi si aggiunge l’11% che dice di non sapere chi sia il più adatto. Quindi solo un quarto del campione sceglie la proposta avanzata dal segretario PD e questo è seriamente preoccupante!
Da qui nasce la proposta della costituzione di una commissione in nome di una unitarietà del partito, dove si parli prima di programmi e poi di nomi e che dia la possibilità ai cittadini di scegliere in una sessione di primarie aperte e in una rosa di candidati meno eccentrica e fuorviante di quella su cui si è basato il sondaggio. Gli stessi cittadini, le forze produttive ed associative di Matera, devono essere coinvolte sia nella fase propositiva che in quella attuativa.
La creazione di una rete tra i Comuni è fondamentale, per essere pronti quando si ridisegneranno i nuovi confini cittadini con le soppressioni delle province. Il programma non può limitarsi quindi, come detto dal segretario cittadino, al solo dossier 2019, spegnerebbe le animosità e le speranze fatte proprie dal giovane compagno nel suo intervento, chiedendo a gran voce, che la prossima amministrazione attui una politica che permetta una espansione, dopo anni di contrazione economica e sociale, non limitandosi alle sole possibilità di MT2019, dove già si sta agendo, ma di considerare l’altra grande parte della città che continuerà a vivere la sua vita nonostante le grandi prospettive che il ruolo di Capitale culturale ci aprirà e renderà praticabili.
Il futuro è anche nel rispetto dell’ambiente, nell’innovazione tecnologica, nella capacità di attrarre multinazionali, che destinando ad esempio il Complesso del Casale nei Sassi a sede logistica e di rappresentanza delle diverse realtà produttive internazionali, darebbe lustro e una destinazione dignitosa a questa struttura, affidata ora all’improvvisazione di alcuni, creando, così, un esempio attraverso il quale si avvii una nuova era di gestione cooperativistica dei vari beni pubblici abbandonati al loro degrado e al vandalismo, con relativi sbocchi occupazionali.
Un programma quindi serio, trasparente e condiviso quasi porta a porta con i cittadini, con le periferie abbandonate in questi anni, con i borghi rurali sempre illusi da nuovi maquillage o da fantomatiche delocalizzazioni, ma che finiscono puntualmente nel tunnel della politica spartitoria e clientelare, che evidenzia il reale rallentamento e fallimento dei processi evolutivi in questi anni trascorsi.
Ritengo, caro Segretario, così facendo, di dire basta alla netta spaccatura presente nella massima assise municipale e nella direzione cittadina, voluta, anche nell’ultima direzione, sia dal sindaco che dal segretario cittadino.
Solo così si potrà produrre unità d’intenti e partecipazione alle scelte del PD di Matera e delle istituzioni sovra comunali, che al momento sono vissute lontane dagli interessi della Città. Recuperare la fiducia persa nella politica e nelle istituzioni da parte dei cittadini deve essere lo scopo delle primarie, da fare non per scontrarsi o contarsi, ma per rafforzare e recuperare i valori propri del centro sinistra. Molto spesso da parte del sindaco si è avvertita una sorta di ”trascuratezza” (per dirla in maniera educata e costruttiva) nei confronti dei consiglieri, delle sensibilità interne ed esterne al PD, oltre che di interi partiti che avevano determinato la vittoria nel 2010 del Centro Sinistra portando il PD ad esprimere al ballottaggio, anche se per soli 171 voti, il proprio Sindaco.
Enzo Di Pede
Luigi Scaglione, segretario regionale Centro Democratico: subito verifica nella maggioranza.
ma.. forse aveva bevuto prima di scrivere questo articolo?!