Sono sempre più i cittadini – ha affermato Marina Festa, Presidente dell’Adiconsum di Matera – che si rivolgono alla sede dell’Associazione perché vessati da comportamenti gravemente scorretti dalle compagnie telefoniche.
Sulla base di denunce fatte da Adiconsum – ha continuato Marina Festa – e da altre associazioni è intervenuta l’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato sanzionando tre società telefoniche per l’attivazione di servizi non richiesti espressamente dai consumatori.
Due le condotte scorrette accertate dalle indagini dalla Guardia di Finanza messe in atto dalle compagnie telefoniche:
- l’omissione di informazioni relative al contratto di telefonia che una volta sottoscritto abilita la Sim alla ricezione di servizi a sovrapprezzo, e, dall’altro lato l’omissione dell’informazione sull’esistenza di un blocco selettivo che impedisce invece la possibilità di ricevere tali servizi “premium”
- l’attivazione e la fatturazione automatica dei servizi a sovrapprezzo senza alcuna autorizzazione da parte dell’utente e senza alcun controllo sulle richieste che provengono dalle società erogatici dei vari servizi.
Inoltre, le indagini hanno anche confermato anche il sospetto di Adiconsum circa la responsabilità diretta delle aziende di telefonia nel business dei servizi“premium”, che era stata sempre negata. L’AGCM ha, infatti, accertato che le aziende telefoniche condividono con i fornitori i ricavi dei servizi erogati, trattenendone un’elevata percentuale.
Le multe comminate sono state di:
- €uro 1.750.000 euro per H3G e Telecom, in quanto hanno anche diffuso messaggi che omettevano informazioni rilevanti o che permettevano l’attivazione dei servizi a sovrapprezzo senza espressa volontà dell’utente
- €uro 800.000 euro per Wind e Vodafone.
Ma come si attivavano tali abbonamenti ai servizi “premium”?
Tra i casi più diffusi, a seguito della consultazione di una app si aprono dei banner che attivano l’abbonamento a volte semplicemente sfiorando il touchscreen a volte anche andandoli a chiudere per non visualizzarli. In alcuni casi, a volte, subito dopo arriva un messaggio che avverte dell’avvenuta attivazione del servizio. In altri casi, invece, il costo dell’abbonamento viene semplicemente addebitato sulla bolletta o detratto dal credito residuo. In questi ultimi casi è più difficile accorgersi di quanto successo.
Consigli Adiconsum per prevenire truffe via smartphone/tablet:
- controllare periodicamente il resoconto del proprio abbonamento o, in caso di ricaricabile, telefonare al proprio gestore telefonico per conoscere a quanto ammonta il proprio credito residuo
- leggere attentamente gli eventuali messaggi che arrivano sullo smartphone. Potrebbero, infatti, informarti dell’avvenuta attivazione di un abbonamento, anche se da te non richiesto
- seguire le indicazioni riportate nel messaggio. Di solito, infatti, è possibile disattivare subito l’abbonamento, ma a questa procedura deve seguire immediatamente la verifica del conto telefonico per vedere se c’è stato qualche addebito telefonando al proprio gestore telefonico
L’importante vittoria contro le pratiche commerciali scorrette adottate dalle compagnie telefoniche è stata possibile anche grazie alle numerosissime segnalazioni pervenute ad Adiconsum e segnalate sulla sua pagina facebook “Come ci succhiano i soldi dal telefonino”.
Per consulenza, informazione e assistenza invitiamo i consumatori a continuare a segnalarci ogni tipo di truffa e raggiro presso la sede dell’Adiconsum di Matera, Via Ettore Maiorana 31, telefono 0835330538, o inviando una e-mail adibasilicata@alice.it.