Si è tenuto ieri al ministero dello Sviluppo economico l’incontro dell’assessore regionale all’Ambiente e Territorio, Aldo Berlinguer, con il direttore generale Franco Terlizzese, i tecnici ministeriali, il direttore dell’Unmig e gli esponenti di Eni sul Piano di ammodernamento del Centro Olio di Viggiano. Sul tavolo la questione energetica relativa all’impianto. Dopo numerosi controlli effettuati dagli ispettori, l’Eni era stata chiamata dall’Unmig a presentare un nuovo Piano di adeguamento energetico di cui la compagnia petrolifera si è dotata avvalendosi della consulenza del Cesi, società che opera nel campo dell’innovazione tecnologica ed energetica.
Tra gli impegni contenuti nel Piano, la messa in funzione della terza turbina di cui la Regione ha già concesso l’autorizzazione attraverso una modifica non sostanziale dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Nei prossimi mesi, inoltre, la Società Eni doterà l’impianto di un cavo interrato che garantirà un migliore accesso alla rete Enel e un aumento dell’approvvigionamento di tre megawatt di energia. Nel medio-lungo periodo inoltre il Cova provvederà a definire con Enel collegamenti più capienti con la rete elettrica nazionale che possano garantire un maggior e più stabile approvvigionamento energetico.
“Incontro proficuo quello di ieri – ha dichiarato l’assessore Berlinguer – per il quale ringrazio il Mise e il direttore Terlizzese che ha messo a disposizione tutto il suo staff affinché si possano trovare le soluzioni di adeguamento tecnologico migliori possibili”. Già dalla prossima settimana il fermo dell’impianto con la disattivazione di tutti i dispositivi e una cospicua attività di manutenzione che coinvolgerà centinaia di operatori, tra i quali molti lucani. “Abbiamo parlato anche di questo – ha aggiunto Berlinguer – e ho chiesto che anche le attività manutentive generino il minor fastidio possibile alla comunità locale. Eni ci ha spiegato che queste comporteranno la depressurizzazione degli ambienti interni all’impianto, con conseguente rilascio finale di anidride carbonica. Noi monitoreremo che non vi sia alcun impatto su salute e ambiente”.
Nelle prossime settimane vi saranno ulteriori incontri finalizzati a seguire l’esecuzione del piano di ammodernamento del Cova e un attento monitoraggio di Arpab sulle prossime evoluzioni.