Dopo aver appreso dal sindaco Adduce che la discarica di La Martella sarà chiusa perchè ormai completamente esaurita Pio Abiusi a nome dell’Associazione Ambiente e Legalità ha inviato una nota alla nostra redazione che riportiamo integralmente.
Abiusi: “Il gioco delle tre carte al sindaco Adduce non è riuscito”.
La scorsa estate Adduce diceva che la strada da percorrere circa la Discarica della Martella era quella dell’ampliamento già autorizzato dalla Regione e che la procedura di rinnovo dell’AIA- Autorizzazione Integrata Ambientale- era in corso di definizione. Negli stessi giorni il Consiglio Regionale si inventò uno di quegli arzigogoli curiosi che finiscono spesso e miseramente ad infrangersi contro qualche scoglio di incostituzionalità, art.42 della LR 26 del 18/8/14. Da quelle parti vi sono tanti Schettino sempre pronti a dare soccorso al poco attento Adduce. Tutte le vie tentate anche quella della discarica a volume variabile che naviga senza alcuno controllo si è arenata perchè,poi, occorreva comunque certificare i volumi. Adesso la discarica di La Martella CHIUDE, era ora. Era stata “pasticciata” anche la conoscenza sul argomento del nuovo dirigente regionale preposto al settore ma il timore di intervento della magistratura potentina , che è attiva ed efficiente, ha avuto la meglio. Il buon Sindaco Adduce adesso non può scappare ignorando il disastro ambientale al quale la sua amministrazione ed i dirigenti di fiducia da lui nominati, hanno portato quel luogo. La discarica naviga su un mare di percolato ed il lago che è facilmente visibile è solo la punta dell’iceberg. I canali laterali sono stati inquinati con sversamenti non del tutto legali e vanno bonificati. La conferenza dei servizi convocata a distanza di oltre 18 messi dal presunto inquinamento in atto delle falda acquifere ha prescritto l’impianto di 15 piezometri intorno al perimetro della discarica così da poter determinare con certezza i danni prodotti. Da oltre 2 mesi non vi è stato alcun seguito; un pozzo esistente nell’interno della discarica e che serve l’impianto , sconosciuto agli organi di controllo ed alle autorità inquirenti, poco inquirenti a dire il vero, risulta essere inquinato. I 53 mila mc abbancati illegalmente sul 3 e 4 settore giacciono lì miseramente in attesa di definizione. La discarica chiude , bisogna attrezzare l’attività post- mortem e che interesserà un arco temporale di 30 anni. Appare evidente come il comune di Matera con i suoi poco capaci tecnici non sia in grado di far pronte a tutto questo ed è necessario che la Regione nomini un Commissario. Siamo convinti che la Discarica di Matera dopo il sito sul quale sorge Fenice ed escludendo le aree SIN sia il luogo più inquinato della Basilicata. Certo tutto quanto detto è presunto perchè mai nessuno è andato a controllare seriamente; si rivolti come un calzino quella discarica e si faccia chiarezza .
Il buon Sindaco Adduce nella sua attività, pur sapendo a cosa andava incontro, non ha accantonato alcuna risorsa sia per la bonifica che per il post- mortem della discarica.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità