Il Centro Studi Arti Visive diretto da oltre cinquant’anni dal poliedrico artista materano Franco Di Pede sottolinea in una nota i progetti portati avanti negli ultimi anni per la valorizzazione del tufo, la pietra locale di Matera e annuncia le prossime iniziative: la collaborazione con Plovdiv, la capitale europea della cultura designata per il 2019 assieme a Matera e l’obiettivo di realizzare nella città dei Sassi una “Scuola del tufo”. Di seguito la nota integrale.
Il tufo, la pietra locale di Matera, fu largamente impiegato in edilizia; ne sono una testimonianza gli antichi palazzi, le chiese romaniche e barocche, corredate di numerose sculture ed arricchite di elementi architettonici, e le semplici abitazioni. Ormai risulta inutilizzato per queste finalità in quanto è stato sostituito da altri materiali innovativi, procurati dal progresso e dalla tecnologia; il suo uso limitato si distingue solo in alcune applicazioni di carattere artigianale. Proprio in questo ambito e specificatamente nel settore della scultura ha incontrato una inaspettata rinascita che ha riattualizzato la sua richiesta, valorizzandone le qualità.
Da cinque anni, gli Allievi di diverse Accademie delle Belle Arti si avvicendano, a Matera, per svolgere uno stage formativo sull’uso del tufo, realizzando interessanti ed originali sculture in mostra presso alcune attività commerciali. Questa importante iniziativa formativa è stata proposta dall’artista materano, Franco Di Pede direttore del Centro Studi Arti Visive, sorretta dal supporto della struttura Benessere Aquaworld ed animata dalla collaborazione di Progetto Arte dei Fratelli Giuseppe e Vincenzo Rizzi, che hanno accolto i suddetti allievi nel loro laboratorio artigianale, divenuto, per la circostanza, una vera e propria aula didattica di esercitazioni.
Da pochi giorni si è conclusa la rassegna realizzata dagli Allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, esposta nella Galleria della Biblioteca Angelica di Roma; gli stessi del dicembre scorso presenti a Matera per lo stage. La mostra ha riscosso un notevole consenso ed è stata visitata da oltre un migliaio di appassionati d’arte ed ha incrementato un maggiore interesse verso il tufo, con il risultato di una sua adozione nelle esercitazioni di scultura dell’ Accademia romana. In questo modo, il tufo di Matera ormai è diventato materiale didattico noto e ricercato per alcune sue proprietà. A questo proposito, da parte dei docenti e degli studenti di Roma è stata espressa la seguente considerazione: ” una novità (il tufo), in quanto si conosceva la pietra leccese come materiale molto simile. Interessante è la facilità di lavorazione, sono sufficienti strumenti semplici come una sega da legno e raspe per il gesso e in tempi brevissimi di lavorazione si possono realizzare sculture e oggetti molto dettagliati. A differenza del tufo laziale, la pietra di Matera è particolarmente pregiata tra le rocce arenarie”.
Se l’esperienza del tufo ha suggestionato l’ambiente artistico di Roma, non da meno è stato in precedenza l’atteggiamento espresso dal gruppo degli allievi dell’Accademia di Torino, dopo la frequenza dello stage a Matera avvenuta nel passato 2013. Continuano ad impegnarsi su questo materiale che è stato spedito da Matera in abbondanza. La ricaduta positiva dal punto di vista didattico ha pure suggerito di estendere questa esperienza agli allievi di Plovdiv in Bulgaria, città designata insieme a Matera capitale della cultura 2019; in questo modo il tufo diventerà un emblema di Matera anche nell’Europa dell’Est.
Dopo queste esperienze, sembra possibile realizzare, a Matera, una Scuola del tufo rivolta a valorizzare questo materiale, prospettando precisi programmi e tecniche specifiche, impartiti in un contesto urbano ricco di stimoli e suggestioni. Tale proposta che sembra di facile attuazione, potrebbe arrecare un contributo fecondo allo sviluppo della cultura locale, ma anche incrementare l’evoluzione sociale ed economica dell’intero territorio.