L’Intesa firmata fra la Regione Toscana, l’ANCI Toscana e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, non solo è una risposta alle preoccupazioni dei lavoratori delle dieci Province toscane che, come è avvenuto anche da noi, sono da settimane mobilitati contro i tagli imposti dalla legge di stabilità 2015 agli enti territoriali, ma coglie l’occasione del riordino delle funzioni provinciali per riorganizzare la macchina amministrativa regionale, migliorare il rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione, favorire la sburocratizzazione e lo snellimento delle procedure. E’ il commento di Rossana Florio (Cd) consigliere provinciale di Matera giudicando l’accordo che riguarda le Province toscane “una buona base di confronto anche per le questioni che riguardano le Province lucane”. “E’ significativa – continua Florio – la strategia perseguita dalla Giunta del Presidente Rossi che ha basato il riordino delle competenze regionali, richiesto dalla legge Del Rio a tutte le Regioni, su tre principi: il principio di vicinanza per essere più vicini al cittadino, di adeguatezza (alcune questioni devono essere invece gestite da ‘adeguata’ distanza) e di separazione (i cittadini devono avere ben chiaro qual è l’ente competente a seconda della materia). Quanto al personale l’intesa siglata dà piene garanzie e tutele: salari e inquadramento dei lavoratori delle Province rimarranno inalterati (salario accessorio e posizione giuridica compresa), il personale sarà trasferito assieme alle funzioni e nei trasferimenti saranno presi in considerazione anche gli assunti a tempo determinato e i Co.co.co. E’ dunque un percorso quello individuato – continua – di coinvolgimento e rimotivazione delle risorse umane a disposizione dell’intero sistema delle autonomie locali e della Pubblica Amministrazione.
Florio afferma di non condividere la scelta della Regione Toscana di riprendere le deleghe in agricoltura, ambiente e formazione e di avere competenze in materia di rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell’aria e delle acqua, inquinamento acustico ed energia, in quanto non trova quell’equilibrio necessario di funzioni amministrative da ricercare tra Regione e Province evitando di svuotare completamente le Province di deleghe e personale e sottolinea l’esigenza che si acceleri anche da noi il necessario confronto interistituzionale sul difficile percorso del riordino delle funzioni provinciali e per l’avvio delle prime attività delle Unioni dei Comuni.