Sono 859 (487 in provincia di Potenza e 372 in quella di Matera) le aziende agricole lucane che nel 2014 sono “scomparse”. Rispetto al 2013 – quando le aziende che hanno cessato l’attività erano 1.104 (di cui 710 in provncia di Potenza) – la situazione di crisi dell’imprenditoria agricola è solo “numericamente” migliorata perchè permane in tutta la sua gravità. Per questo, per sensibilizzare la società civile e il mondo politico sui temi che segnano profondamente il futuro delle imprese agricole, la Cia con il coordinamento Agrinsieme darà vita nei prossimi giorni a una serie di manifestazioni. L’obiettivo -spiega una nota – è raggiungere una larga fascia di cittadini, di esponenti del mondo politico e delle Istituzioni, ma anche di presentare idee, programmi e richieste.
Per questo le iniziative, nelle loro diverse modalità (sit in, incontri con i rappresentanti delle Istituzioni, manifestazioni, distribuzione di prodotti) privilegeranno il carattere propositivo delle rivendicazioni di un settore, come quello agricolo, orgoglioso del ruolo non solo economico che riveste, ma soprattutto di componente del sistema Paese, nel contesto europeo ed internazionale.
Molte le criticità che saranno evidenziate nel corso delle manifestazioni: dalla questione fiscale (a cominciare dall’Imu, che comporta un aggravio di 300 milioni di euro e interesserà 2.800 Comuni montani prima esentati) all’applicazione della riforma della Pac; dai Psr alle normative ambientali e sanitarie; dall’organizzazione economica ai gap strutturali del settore; dalla gestione del territorio alla produzione di energie rinnovabili, fino alla crisi dei mercati. Molti i comparti che sono in una situazione di estrema difficoltà (l’ortofrutta, la zootecnia, l’olio, il vino) sui quali si richiamerà l’attenzione per sollecitare il rilancio dei consumi, interni ed esteri, e rinsaldare la filiera recuperando competitività e redditività.