Torna la grande lirica a Matera. In una unica straordinaria serata la stagione “Matera in Musica” propone al Teatro Duni tre piccoli capolavori di Menotti, Rota e Bernstein. Con la direzione di Giuseppe Finzi e la regia di Fabio Ceresa, sul palco cantanti di livello internazionale con l’Orchestra ICO della Magna Grecia.
Torna il grande teatro dell’opera lirica nella Città dei Sassi grazie alla stagione “Matera in Musica” di Festival Duni e Orchestra ICO Magna Grecia: in un’unica straordinaria serata “fuori abbonamento”, saranno rappresentate tre opere liriche di breve durata, tre grandi capolavori che, tra simpatici equivoci di vita quotidiana, faranno riflettere sui difficili rapporti di coppia!
Si tratta di un trittico contemporaneo di piccole opere liriche di nuova produzione, tre autentici “cammei” che hanno in comune un attualissimo argomento: le dinamiche dei rapporti nella coppia moderna.
Sono tre piccoli capolavori scritti, “a cavallo” della metà del secolo scorso, da tre grandi compositori: “Il Telefono” di Gian Carlo Menotti, “La scuola di guida” di Nino Rota e “Trouble in Tahiti” di Leornard Bernstein.
“Tre opere liriche in una sera”, un evento “fuori abbonamento” della Stagione “Matera in Musica” di Festival Duni e Orchestra della Magna Grecia, si terrà domenica prossima, 15 febbraio, alle ore 20.00 al Teatro Duni di Matera (ingresso ore 19.30). Biglietti al botteghino 15 € Platea e 10€ Galleria, più 1 € di prevendita presso Cartolibreria Montemurro, Via delle Beccherie n.69 a Matera, Tel. 0835/333411 – cell. 392.9199238 (www.orchestramagnagrecia.it).
In questa memorabile serata le tre opere liriche saranno dirette da Giuseppe Finzi, una delle più prestigiose giovani “bacchette” italiane: dopo anni trascorsi nello staff del Teatro La Scala collaborando con direttori di fama internazionale, come Riccardo Muti, Giuseppe Finzi è oggi il “resident conductor” al Teatro dell’Opera di San Francisco e dirige abitualmente in importanti teatri, come il “San Carlo” di Napoli o il “Massimo” di Palermo, tra l’altro si appresta a dirigere “Madame Butterfly” al “Petruzzelli” di Bari.
Con l’Orchestra ICO Magna Grecia, dirigerà un cast di grandi voci: il mezzosoprano milanese Gabriella Sborgi, autorevole interprete del teatro mozartiano e barocco, nonché del Novecento, il baritono americano Thomas Hall, importante “voce” verdiana e wagneriana che si esibisce anche in teatri europei, come il “Regio” di Torino; con loro delle giovani realtà del canto che si stanno imponendo sulla scena nazionale lirica: il giovane tenore pugliese Francesco Castoro e il soprano tarantino Carolina Lippo.
Nell’opera “Trouble in Thaiti” si esibirà anche un trio vocale jazz composto dal mezzosoprano Marianna Zappino, dal tenore Francesco Castoro e dal baritono Antonio Pellegrino.
La regia delle tre opere è di Fabio Ceresa che ha collaborato col Teatro alla Scala di Milano per nove stagioni, affiancando alcuni tra i maestri della regia contemporanea, tra l’altro nello scorso dicembre è stato l’aiuto regista del “Fidelio” inaugurale, e prendendo parte al riallestimento di produzioni storiche; Ceresa ha appena “firmato” una coproduzione de “I Puritani” per il Maggio Musicale Fiorentino e il Teatro Regio di Torino, e a breve si cimenterà in un nuovo allestimento di “Madame Butterfly” per il “Petruzzelli” di Bari.
Donatella Dimarco è il direttore di palcoscenico, le scene sono di Mario D’amico, i costumi sono di Giuseppe Palella, e i Maestri collaboratori al pianoforte sono Ornella Carrieri e Alessandro Stefanelli.
Il partner culturale e sociale dell’Orchestra della Magna Grecia è Ubi Banca Carime che conferma il suo sostegno convinto per corroborare sul territorio la funzione di una economia integrata al fine di garantire responsabilmente un’alta qualità della vita; sostengono “Matera in Musica” MIBACT, Camera di Commercio di Matera, Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, Shell Italia E&P S.p.A., Grieco Collezioni Uomo e Donna, EcoWash, Bawer e Italcementi Group.
“Il Telefono (“The Telephone, or L’Amour à trois”)
commedia comica in un atto di Gian Carlo Menotti
Opera di Gian Carlo Menotti, compositore e librettista italiano trasferitosi da giovane negli USA, poi tornato in Italia nel 1958 per fondare e dirigere il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Menotti nel 1947 scrisse il libretto e compose la musica della commedia comica in un atto (dura circa venti minuti) “The Telephone, or L’Amour à trois”. “Il telefono” è la storia di Ben (Thomas Hall, baritono) che, prima di partire per un viaggio, fa visita alla fidanzata Lucy (Carolina Lippo, soprano) per chiederle la mano. Ma non riesce nel suo intento a causa di un terzo incomodo: il telefono che squilla in continuazione, e Lucy è talmente presa dalle lunghe conversazioni, che arriva quasi ad ignorare Ben. Questi, al culmine dello sconforto, cercherà persino di tagliare i fili dell’apparecchio, senza peraltro riuscirvi…
Ormai disperato, Ben lascia l’appartamento per andare in stazione e, durante il tragitto, ha un colpo di genio: chiama da una cabina telefonica Lucy che accetta la sua proposta di matrimonio; la conversazione si trasforma così in un romantico duetto nel quale la principale preoccupazione della ragazza è che Ben abbia trascritto bene il suo numero di telefono!
“La scuola di guida”
idillio musicale con musica di Nino Rota su testi di Mario Soldati
“La scuola di guida” è un brevissimo idillio musicale (dura quattordici minuti), che nel 1959 Gian Carlo Menotti commissionò per il Festival dei Due Mondi di Spoleto agli amici e collaboratori Nino Rota e Mario Soldati, la “prima” andò in scena con la regia di Franco Zeffirelli.
La Lei (Gabriella Sborgi, mezzosoprano) è una intraprendente “signorina” di mezza età che, per conoscere un compunto ingegnere istruttore di una scuola guida (Francesco Castoro, tenore) del quale si è invaghita, decide di prendere la patente. La prima lezione di guida della Lei, imbranata di suo ed evidentemente “distratta” dalla presenza del Lui, si trasforma però in una divertente avventura che, tra mille sbadataggini, come il continuo scambiare la frizione per il freno, si conclude con l’automobile che va fuori strada andando a sbattere contro un piccolo albero, in fondo quello che entrambi cercavano per poter finire uno nelle braccia dell’altro per il loro primo lunghissimo bacio…
“Trouble in Tahiti”
opera in un atto in sette scene, musica e testi di Leonard Bernstein
“Trouble in Tahiti” è un’opera in un atto in sette scene di Leonard Bernstein, l’unica per la quale lo stesso abbia scritto sia le parole che la musica; opera del 1952, in molti l’hanno considerata di ispirazione autobiografica, riferita al nuovo matrimonio di Bernstein o a quello dei suoi genitori, ma è soprattutto una feroce critica allo stereotipo della “vita felice e spensierata” della famiglia della middle class dell’America degli anni Cinquanta, tutta votata al consumismo.
La vicenda si svolge a Suburbia, immaginaria e tranquilla cittadina americana con le classiche villette a schiera della classe media. È la storia di una giornata di Sam (Thomas Hall, baritono) e di Dinah (Gabriella Sborgi, mezzosoprano), coniugi eternamente in lite che trascinano stancamente un matrimonio infelice: lui è un imprenditore di successo e praticamente “assente” dalla famiglia, mentre lei è una casalinga insoddisfatta, incapace di instaurare un dialogo con il marito e con il figlio.
Nel corso della giornata Dinah si rifugia prima nello studio dello psichiatra, e poi in un cinema dove assiste al noiosissimo musical “Trouble in Tahiti”; tornata a casa cercherà inutilmente di aprire un confronto con Sam che, per porre fine al tentativo di dialogo della moglie, nel finale dell’opera la riporterà nello stesso cinema a vedere di nuovo “Trouble in Tahiti”, senza che lei abbia modo di palesargli il suo disagio…
Nelle scene ai due protagonisti, tristemente incapaci di comunicare in ogni situazione, si contrappone sul palco l’allegra presenza di un trio jazz (Francesco Castoro tenore, Marianna Zappino mezzosoprano e Antonio Pellegrino baritono) che intona canzoni e jingle pubblicitari che evocano i valori “positivi” dell’America consumistica degli anni Cinquanta…