Gli improvvisi attacchi di mal di schiena hanno maggiori probabilita’ di iniziare prima dell’ora di pranzo. Invece, sollevare o spostare qualcosa quando si e’ stanchi puo’ triplicare il rischio e stare in una posizione scomoda aumenta di otto volte le probabilita’ di soffrire.
Inoltre, fare uno sforzo fisico in modo distratto puo’ aumentare le probabilita’ di soffrire di mal di schiene di ben 25 volte. Ad evidenziarlo è Sanità Futura che fa riferimento ad una classifica delle cause degli attacchi di mal di schiena del George Institute for Global Health e della Sydney Medical School.
Questo studio – evidenzia l’Associazione delle strutture sanitarie private accreditate – dimostra che non e’ solo lo stress a lungo termine a portare il mal di schiena che, non va trascurato, è una patologia molto diffusa anche da noi e tocca differenti fasce d’età. In Italia soffrono sporadicamente di problemi alla schiena circa 15 milioni di persone, delle quali oltre due milioni in maniera cronica.
Contrariamente alle aspettative, le probabilita’ di un 60enne di soffrire mentre solleva un carico pesante sono risultate 5 volte inferiori rispetto a quelle di un 20enne. Questo, secondo i ricercatori, probabilmente perche’ la persona piu’ anziana ha imparato a sollevare i pesi in modo corretto. I risultati di questo studio sono unici in quanto dimostrano per la prima volta che anche una breve esposizione a una serie di fattori fisici e psicosociali puo’ aumentare significativamente il rischio di mal di schiena.
Di qui – evidenzia Sanità Futura – una corretta informazione su come prevenire e come curare. Da Polimedica Melfi, poliambulario con servizi di fisiatria (dottor Alessandro Cerino) e fisioterapia (dottoressa Francescas Mazzuoli) , associata a Sanità Futura un messaggio a tutti coloro che hanno la responsabilità di prevenire i danni alla salute della colonna vertebrale sopratutto nei giovani: “tutte le scoliosi, ipercifosi, anche le piu gravi, sono state delle piccole curve: se interveniamo con le cure adeguate quando sono ancora lievi, ben difficilmente si renderà necessario ricorrere a terapie lunghe, intense e non sempre soddisfacenti.” Intanto, intervenire per la scoliosi: statisticamente sono colpiti dalla scoliosi idiopatica il 5-7 % dei ragazzi in accrescimento, con un rapporto di 7 a 1 delle femmine sui maschi; solo 5 su mille casi evolvono in grave peggioramento , tanto che se non trattati, giungono sul tavolo operatorio; negli altri casi la scoliosi o rimane stabile oppure si aggrava molto lentamente, non necessitando di alcuna cura se non il controllo clinico (sarà il gibbo , come vedremo in seguito, a valutare l’evoluzione nel tempo con la sua misurazione. Ecco che ritorna la necessità di far ricorso a prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale negli ambulatori specializzati di fisiatria e di fisioterapia tenuto conto che solo il medico specialista in base alla diagnosi e alla prognosi è in grado di prescrivere la terapia adeguata che si avvale di esercizi di kinesiterapia ( ginnastica correttiva). Il rimedio fondamentale per questa patologia resta la prevenzione che può essere di due tipi: primaria, basata sull’acquisizione delle corrette abitudini di vita; secondaria, che si fonda invece su interventi coi quali si cerca, da un lato, di ristabilire le condizioni precedenti al trauma e, dall’altro, di allontanare il rischio di eventuali recidive.