L’Aned ha inviato una lettera al Direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi, Franco Casino, al responsabile del Centro Dialisi dell’ospedale di Tinchi Felice Ianuzziello e al Presidente Nazionale dell’A.N.E.D. Valentina Paris per comunicare l’astensione volontaria dal trattamento dialitico per protesta contro l’art. 21 della finanziaria regionale 2015. Di seguito il testo integrale.
L’Aned informa che mercoledì 11 febbraio 2015 i pazienti in trattamento dialitico presso l’ospedale di Matera inizieranno volontariamente la dialisi alle ore 9,00 anziché alle ore 8,00, come di consueto, mentre giovedì 12 febbraio 2015 i pazienti in trattamento dialitico del turno di mattina presso l’ospedale di Tinchi rifiuteranno volontariamente la terapia dialitica salvavita per protestare contro i tagli delle provvidenze economiche previste in favore dei dializzati, trapiantati di rene, talassemici e pazienti affetti da altre patologie del sangue stabiliti dall’art.21 della finanziaria regionale 2015 e per denunciare i tanti problemi che interessano il settore della nefrologia e dialisi.
Confidiamo nel Vostro sollecito intervento affinché adottiate tutte le iniziative e misure volte a prevenire ogni situazione di pericolo e di disagio per i malati.
Non vogliamo creare allarmismi e disagi ma i pazienti sono amareggiati e si sentono umiliati da norme di cui non ne comprendono il senso e che sono giunte senza nessuna preventiva informazione né possibilità di poter presentare nostre proposte.
Invitiamo le Istituzioni in oggetto ad essere presenti per conoscere i malati, parlare con loro, ascoltare le loro storie di sofferenze, di insoddisfazioni, di un’esistenza mutilata, di un’attesa, spesso vana, del trapianto, del totale condizionamento della vita propria e della famiglia e della snervante schiavitù di apparecchiature mediche, ma anche per riscoprire la dignità, il coraggio, la sensibilità e i valori di cui sono portatori.
Nella fiduciosa speranza che il confronto tra Istituzioni, medici e pazienti sia il fondamento di ogni decisione che riguardi la vita e la salute dei pazienti, confidando in un doveroso ripensamento del contenuto dell’art. 21 della legge di stabilità regionale, affinché l’obiettivo “sopravvivenza” si coniughi con l’obiettivo “qualità della vita”, in attesa di Vostre comunicazioni in merito, Vi salutiamo con cordialità.
Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Dializzati, una protesta annunciata ma tardiva”.
La protesta dei dializzati della provincia di Matera che hanno annunciato ritardi e rifiuti nella terapia dialitica ci lascia amareggiati e sicuramente necessita di una pronta risposta da parte del Presidente Pittella.
Abbiamo denunciato più volte il silenzio delle Istituzioni rispetto alle difficoltà che i dializzati lucani vivono per colpa delle scelte e dei ritardi dell’amministrazione regionale, ricevendo risposte non esaurienti o negative.
Già in data 10 Luglio, con una nostra interrogazione avevamo chiesto, a Pittella e alla sua Giunta, dei ritardi nei pagamenti dei contributi che, grazie alle Leggi Regionali n.41/1979, n. 30/1981 e n.23/2004, vengono assegnati ai dializzati. La risposta dell’Assessore Franconi, arrivata con molto ritardo, in data 25 Ottobre, è stata fumosa, in pieno stile Pittella. In pratica l’Assessore annunciava una riforma nella normativa sui contributi, senza dare una risposta certa sui tempi di pagamento dei contributi già in notevole arretrato.
E la riforma è arrivata. Al danno dei ritardi, però, si è aggiunta la beffa: nell’articolo 21 dell’ultima Legge di Stabilità regionale gli effetti della spending review si abbattono su chi soffre di una patologia debilitante e grave. Infatti, la ‘riforma’ riduce drasticamente la platea dei destinatari dei provvedimenti. I dializzati pagano sulla loro pelle, insomma, le inefficienze e i ritardi degli Uffici regionali nei pagamenti.
Ben prima dell’approvazione della Stabilità 2015 avevamo lanciato un allarme, affinché tutti i soggetti interessati, le associazioni e le Istituzioni potessero far sentire la loro voce prima dell’approvazione della norma. In sede di approvazione della Legge di Stabilità, poi, avevamo cercato di abrogare l’articolo in questione. Ovviamente la maggioranza ha bocciato il nostro emendamento. Anche in quell’occasione avevamo sperato che gli interessati ‘alzassero la voce’, dandoci man forte, per ottenere l’abrogazione della norma. Ma c’è stato solo silenzio.
Secondo noi è una norma ingiusta, che penalizza lucani che già si trovano in una situazione difficile. Abbiamo cercato di impedire questa iniqua misura ma il centrosinistra è stato irremovibile. Ai dializzati lucani esprimiamo la nostra solidarietà: non a chiacchiere, come tanti fanno e faranno in queste ore, ma semplicemente continuando a sostenere la loro causa. Sappiano che noi siamo sempre stati al loro fianco e sempre lo saremo.
Speriamo che non siano necessari gesti estremi per ottenere la vicinanza delle Istituzioni. Invitiamo il Presidente Pittella, la Giunta e le forze politiche di centrosinistra a rivedere la proprie posizioni in favore dei dializzati e di tutte le fasce deboli lucane. Non con provvedimenti spot ma concretamente. Solo così non “si lasceranno indietro gli ultimi e i penultimi”.
TAGLI DRAMMATICI AI DIALIZZATI, AGLI EMOFILIACI, AI NEFROPATICI: IGNORATI I NOSTRI EMENDAMENTI
Per protestare contro i drammatici e inaccettabili tagli ai (già miseri) contributi economici che Pittella jr ha disposto con l’art. 21 della Legge di Stabilità 2015, i pazienti in trattamento dialitico, i trapiantati di rene, di midollo osseo, i nefropatici e emofiliaci hanno annunciato una clamorosa protesta: l’11 febbbraio presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera posticiperanno la dialisi di un’ora, mentre, il giorno dopo, presso l’ospedale di Tinchi rifiuteranno volontariamente le terapie salvavita.
Il Dottor Pittella jr era perfettamente consapevole degli effetti devastanti e insostenibili che il taglio scriteriato disposto dalla sua Legge di Stabilità 2015 avrebbe provocato: tanto che anche il Dottor Bradascio lo aveva ammonito sulla iniquità e ingiustizia contenuta nell’esecrabile art. 21, salvo poi votare a favore dei tagli “per disciplina di maggioranza”. Eppure, il Gladiatore, Robin Hood al contrario, non ha voluto sentire ragioni, bocciando, insieme alla sua maggioranza piddina, l’emendamento proposto dal M5S che tentava di cancellare questa ennesima vergogna dalla Legge di Stabilità.
Il M5S aveva inoltre proposto di aumentare i contributi spettanti agli aventi diritto sulla base dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente): considerata l’estrema delicatezza della materia sulla quale l’articolo 21 andava ad incidere (ovvero le provvidenze economiche erogate ai nefropatici cronici, agli affetti da talassemia, da emofilia, da emolinfopatia maligna e da immuno deficit grave, congenito o acquisito, nonché ai cittadini sottoposti a trapianto di midollo osseo e che necessitano di interventi terapeutici e di controllo in forma continuativa), l’emendamento proposto dal M5S proponeva infatti l’introduzione di una migliore “modulazione” nell’erogazione delle provvidenze economiche.
La modulazione proposta correlava all’ISEE familiare l’entità dei contributi massimi spettanti, come da tabella che segue:
Gli scaglioni proposti nella esposta tabella sono stati elaborati tenendo conto dei dati ISEE aggregati, relativi alla Regione Basilicata ed alle province di Matera e Potenza, riportati nella tabella 11 della “Appendice al Rapporto ISEE 2012, Tavole provinciali” redatta a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali:
Niente da fare. Emendamento bocciato. Per questo l’azione del Presidente Pittella appare davvero deplorevole: per un risparmio di circa 2.500.000 di euro (facilmente reperibili in bilancio regionale attraverso qualche risparmio e taglio chirurgico ai tanti sprechi e alle tante spese “voluttuarie” della macchina regionale), Pittella arriva a negare il diritto alle cure, alle terapie salvavita ed all’assistenza a chi ne ha più bisogno. A chi deve fare i conti tutti i giorni con la dura realtà della malattia: lasciati soli, abbandonati. Bravo Pittella!
ANISAP B. : TAGLI CONTRIBUTI A DIALIZZATI SOLO UNA GOCCIA DI “LACRIME E SANGUE” VERSATI DA UTENTI ED OPERATORI SANITA’ PRIVATA ACCREDITATA
La vicenda relativa alle proteste degli emodializzati lucani contro i tagli ai contributi economici che la giunta regionale ha disposto è, purtroppo, solo una goccia di quelle “lacrime e sangue” che utenti ed operatori della sanità privata regionale accreditata stanno versando per effetto della Legge di Stabilità Regionale 2015. E’ quanto evidenzia in una nota l’ANISAP Basilicata, aggiungendo che oltre ai dializzati si riducono i contributi ai portatori di patologie croniche. C’è di fatto una forte sperequazione perchè, nello strumento legislativo regionale, le postazioni finanziarie nella sanità sono tutte o quasi a favore delle strutture ospedaliere. Tra i casi più clamorosi da noi citati i fondi per il potenziamento del parco tecnologico del servizio sanitario regionale (7 milioni di euro), mentre, il collegato alla finanziaria, L.R. n. 4/2015, all’art. 39 dispone, contrariamente a quanto previsto dalla legge nazionale, il sostanziale esonero dal pagamento della tassa di circolazione per autoveicoli e motoveicoli ultraventennali, provocando un danno alle casse regionali di circa 2,5 milioni di euro, così come stimato dagli uffici regionali competenti.
L’ANISAP – continua la nota – ha indicato un altro “caso di contenimento della spesa al contrario”: con deliberazione di giunta (la DGR n. 1574 del 16/12/2014) si procede all’aggiornamento delle convenzioni a favore di centri e istituti di riabilitazione, prevedendo consistenti incrementi di budget e di tariffe in direzione diametralmente opposta alle misure di contenimento della spesa gravanti sul settore privato accreditato, realizzando una ingiustificata disparità di trattamento tra gli erogatori.
Da tutto ciò emerge, in generale, una scarsa attenzione ai problemi reali che l’utenza e il settore complessivamente vivono, oltre che una assenza completa della politica nella sua capacità di programmare e di scegliere tra spese produttive ed inefficienze e sprechi, senza dare risposta al nostro interrogativo: siamo proprio sicuri che limitando l’intervento sulla sanità ai soli tagli a sprechi e inefficienze(che nessuno ha il coraggio di negare) accumulati dal servizio pubblico, non si possano recuperare gran parte dei soldi da risparmiare ? E ancora: a quali costi sociali risponde questa operazione ?
L’ANISAP Basilicata, nell’imminente assemblea regionale convocata per decidere le azioni da mettere in campo ed avviare una nuova fase di mobilitazione – conclude la nota –, rivolge un appello alle associazioni degli utenti particolarmente colpiti dalla Legge di Stabilità 2015 a far sentire la propria voce, con l’auspicio che la fase concertativa prevista nella stessa legge di si svolga con le competenze necessarie e la consapevolezza circa gli interessi in campo, nel rispetto delle esigenze dei cittadini e degli operatori della sanità.
DC: NON LASCIAMO SOLI DIALIZZATI E FAMIGLIE
“In occasione della Giornata Mondiale del Malato che la Chiesa Cattolica celebra l’11 febbraio le proteste degli emodializzati lucani contro i tagli ai contributi economici che la giunta regionale ha disposto con la Legge di Stabilità 2015 non possono consentire solidarietà e sostegni formali. Le parole di Papa Francesco che smascherano la “grande menzogna” secondo cui «le vite gravemente affette da malattia non sarebbero degne di essere vissute” come quelle del Presidente della Repubblica, Mattarella, per il quale garantire la Costituzione Italiana significa anche «garantire i diritti dei malati” sono un monito per tutti”. E’ quanto afferma il segretario regionale della DC-Libertas Basilicata Giuseppe Potenza evidenziando che “si deve intervenire il più rapidamente possibile prima che i pazienti in dialisi attuino quelle azioni clamorose di proteste annunciate che possono avere conseguenze sulla propria salute. Come ha evidenziato l’associazione di rappresentanza e tutela (Aned) su tantissimi pazienti non può diventare causa penalizzante il reddito familiare lordo superiore a € 5.000,00, davvero poca cosa per assicurare il benessere, e per questo sono convinto – continua il segretario DC – che il Presidente Pittella si farà carico dei drammi sociali e personali dei dializzati reperendo le risorse necessarie da spese improduttive, sprechi, magari attingendo dalla miriade di enti ed organismi inutili. Inefficienze e disservizi sanitari ormai sotto gli occhi di tutti e, nello stesso tempo, costi sempre più alti per i pazienti. I cittadini lamentano ritardi nella diagnosi, difficoltà ad accedere ad alcuni esami a causa del ticket, riduzione dei servizi soprattutto a livello ospedaliero e ambulatoriale. Pesano inoltre i problemi legati alla conciliazione della malattia con il lavoro, sia per il paziente che per la famiglia che l’assiste. Dobbiamo fare in modo – riprendendo le parole usate da una paziente nella lettera aperta al Presidente della Regione – che la tutela dei diritti dei cittadini, la salute vadano preservate anche in un contesto di ristrettezza finanziaria e non possono e non devono essere mai messe in pericolo. I cattolici – conclude – non lasceranno soli malati cronici e famiglie”.