Vincenzo Tortorelli, segretario regionale UILP Basilicata: ancora un conguaglio negativo nella pensione.
Molti pensionati nel controllare l’importo della rata di pensione per il mese di gennaio 2015 si sono accorti di aver ricevuto un importo inferiore rispetto a novembre o dicembre 2014 e soprattutto di aver ricevuto un conguaglio negativo nella pensione sotto la voce “conguaglio pensione da rinnovo”. E’ l’effetto della perequazione automatica delle pensioni, il meccanismo di rivalutazione delle pensioni che, ancora una volta, ha avuto un effetto negativo. Le pensioni minime non sono state esenti dalla trappola della perequazione automatica (dovuta a Pil e inflazione più bassi del previsto nel 2014): anche a chi percepisce pensioni di 500 euro è stato rosicchiato qualcosa.
Noi non ci stancheremo di ripeterlo: pensare di poter uscire dalla crisi ignorando la condizione di oltre il 20% della popolazione (è questa la percentuale delle persone ultra65enni nel nostro Paese) è totalmente irrazionale. Oggi una parte consistente dei pensionati ha pensioni insufficienti. Tutte le pensioni, inoltre, subiscono una tassazione che è tra le più alte d’Europa, mentre paradossalmente il bonus di 80 euro ha escluso proprio i pensionati. Accrescere il potere d’acquisto di questi milioni di cittadini è fondamentale per la ripresa dei consumi interni e quindi dell’intero sistema Paese. I consumi interni, che si sono fortemente ridotti negli ultimi anni, sono fondamentali per la crescita, perché le esportazioni, che pure hanno retto molto meglio alla crisi, costituiscono solo una parte non maggioritaria delle attività produttive del nostro Paese.
Non va neppure dimenticato che i pensionati, nonostante le difficoltà, hanno costituito in questi ultimi anni un formidabile ammortizzatore sociale per le famiglie, anche da un punto di vista economico. Sono moltissimi i nuclei familiari, in cui le persone adulte hanno perso il lavoro e i giovani non lo trovano, che oggi contano sulle pensioni di genitori e nonni per poter sostenere le spese. Senza contare il ruolo fondamentale delle nonne e dei nonni nella cura dei nipoti. Anche in questo caso, è importante l’aspetto sociale, ma anche l’aspetto economico, perché in una situazione di contrazione dei redditi, poter risparmiare le spese per asili nido o baby sitter può essere determinante. Quanto ancora potrà durare, però, questo aiuto, se il potere d’acquisto dei pensionati continua a ridursi e se, addirittura, molti considerano le pensioni come una sorta di ‘tesoretto’ pubblico cui poter attingere in caso di necessità? Mentre si tratta di soldi dei cittadini, frutto di anni di lavoro e di contributi.
Per tutti questi motivi, come Uilp ci siamo mobilitati e continueremo a farlo per sostenere i redditi di anziani e pensionati. Le nostre proposte sono concrete: bonus di 80 euro anche ai pensionati; rivalutazione delle pensioni e miglioramento del meccanismo di indicizzazione; riduzione della pressione fiscale su pensioni e lavoro; attenzione ai bisogni della popolazione anziana per quanto riguarda il sociale, il socio sanitario e la sanità (ticket, livelli essenziali delle prestazioni, appropriatezza, investimenti nella medicina del territorio, ecc.). Il diritto alla salute, purtroppo, oggi comincia ad essere sempre più condizionato dalla situazione economica e centinaia di migliaia di cittadini, in gran parte anziani, rinunciano alla prevenzione, alla diagnosi precoce e alle cure perché non hanno soldi e perché i ticket sono troppo alti. L’applicazione di ticket elevati, inoltre, sta spostando i cittadini dalla sanità pubblica a quella privata, con un danno anche economico per lo Stato. C’è poi la condizione intollerabile di tutti quei pensionati ed anziani che devono sottoporsi a dialisi e ai quali è stato tolto quel minimo contributo. Su quest’ultimo aspetto rivolgiamo un accorato appello al Presidente Pittella e all’assessore Franconi a ritornare indietro sui propri passi e a ripristinare l’aiuto economico.