Non sottovalutare l’allarme lanciato a Verona in occasione del 18° Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie, intitolato “Asma Bronchiale e BPCO: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie”, secondo cui specie al Sud le patologie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva e l’asma bronchiale sono molto più diffuse di quanto si potrebbe pensare e per il 50% dei casi a causa della diagnosi che arriva tardi: è la sollecitazione di Sanità Futura.
In effetti a soffrire di Bpco sono ben 3,5 milioni di italiani, cui si aggiungono i 3 milioni di persone affette da asma bronchiale. Tuttavia, al 30% degli asmatici e al 50% di chi è affetto da Bpco la malattia non è mai stata diagnosticata. Succede così che il 50% circa dei pazienti con Bpco grave muore entro 10 anni dalla diagnosi, che può arrivare quando è ormai troppo tardi per sperare in una prognosi migliore. Per di più nella maggior parte dei casi si tratta di pazienti anziani. Se, infatti, la Bpco colpisce il 7% circa della popolazione attorno ai 50 anni, la sua incidenza aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo l’11-12% attorno ai 60 anni e il 50-55% attorno ai 70.
L’età non è però l’unico fattore di rischio. Il fumo, ad esempio, aumenta sia l’incidenza della Bpco sia quella delle sue complicanze cardiovascolari, ed è una delle ragioni.
Rispetto ai 9 miliardi di euro precedentemente calcolati, oggi si stima un ulteriore aumento di oltre il 15% dei costi, arrivando a superare i 10 miliardi. Oltre il 75% del costo di questa malattia è legato ai costi dovuti ai ricoveri ospedalieri.
Questa malattia – evidenzia Sanità Futura – dovrà essere gestita prevalentemente sul territorio, e riservando all’ospedalizzazione solo le situazioni più gravi o emergenziali. Una vera ed efficiente programmazione tenendo conto dei costi correlati che superano 5 i miliardi di euro all’anno. Asma Bronchiale e BPCO assieme valgono più di 1 punto di PIL: è quindi giustificato lo sforzo organizzativo e programmatorio per tentare di governarne al meglio. Anche a questa esigenza rispondono i nuovi servizi dell’ambulatorio in Pneumologia di recente attivati alla Polimedica di Melfi. A prestare la propria attività professionale è lo pneumologo Dott. Antonio Dicorcia, specialista in Tisiologia e Malattie dell’ Apparato Respiratorio, medico con un curriculum dal respiro internazionale, che ha scelto di tenere il proprio ambulatorio di Pneumologia presso il centro di medicina specialistica Polimedica. Si tratta di esami in buona parte eseguiti in Accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale, altri invece in regime privatistico e quindi a carico dell’utente. secondo gli specialisti di Melfi, occorre un’alleanza tra medici e pazienti – in particolare coloro che soffrono di allergie o asma e sono maggiormente a rischio quando contraggono infezioni respiratorie – in grado di porre rimedio a tali problematiche lungo tutto l’arco dell’anno.E sempre Sanità Futura avverte: male di stagione o disturbo cronico, la tosse è uno dei motivi per i quali ci si rivolge più spesso al medico di famiglia. Sono nove milioni gli italiani interessati dalla tosse, un terzo dei quali è entrato in farmacia per acquistare farmaci da banco.
La tosse è un fenomeno complesso che colpisce individui di tutte le età sotto diverse forme, come la tosse da ipersensibilità, che si manifesta con lievi sbalzi di temperatura o a contatto con sostanze chimiche, o come quelle classiche, le sinusiti o ancora, quelle provocate da virus influenzali. La tosse persistente o cronica ha un’incidenza del dieci per cento e viene accusata in particolare da donne e bambini. Questi ultimi sono più deboli perché non dispongono ancora di un sistema immunitario completo, mentre per le donne si è ipotizzata una maggiore sensibilità agli stimoli esterni. Sul territorio, il fenomeno interessa maggiormente il Centro Nord (+25%)piuttosto che le regioni del Sud.
La spesa farmaceutica delle persone colpite dalla tosse sfiora i cento milioni di euro