Per dare seguito alle indicazioni emerse dalla partecipata assemblea popolare che si è tenuta a Grassano l’8 febbraio scorso promossa dall’Amministrazione comunale, è stata avviata la raccolta di firme “Grassano dice no” per la cancellazione totale dell’Imu sui terreni agricoli. A riferirlo è l’assessore comunale di Grassano Nicola Bochicchio in una nota congiunta con il consigliere regionale Paolo Castelluccio, entrambi di Forza Italia. Dopo la ferma presa di posizione dell’Anci Basilicata – aggiungono – è necessario dare sostegno alle iniziative dei sindaci perchè oltre al ricorso al Tar del Lazio, alle sollecitazioni ai parlamentari lucani si faccia sentire forte e chiara la voce degli agricoltori e dei cittadini. Non può certamente soddisfarci – continuano Bochicchio e Castelluccio – una proroga per i termini di pagamento. Lo abbiamo già detto al presidente della Regione, Marcello Pittella, che ha annunciato che solleverà la questione in sede di Conferenza Stato – Regioni: per noi deve essere chiaro che non c’è spazio di revisione del decreto legge che introduce l’Imu sui terreni agricoli e tanto meno di mediazioni. La mobilitazione popolare pertanto finirà solo dopo il ritiro del provvedimento.
Nello specifico – affermano i due esponenti politici – Grassano è considerato non montano perché a 576 metri, mentre i criteri di classificazione geomorfologici adottati dall’Istat, in attuazione di una legge del lontano 1952, indicano montano il Comune con l’80 per cento della superficie al di sopra dei 600 metri o un dislivello maggiore di 600 metri e di tipo reddituale dei terreni (reddito imponibile medio per ettaro calcolato ancora in lire, inferiore a 2.400 lire)”.
“Una situazione – affermano Castelluccio e Bochicchio – di disparità di trattamento, sia tra gli stessi coltivatori diretti e imprese agricole, sia nei confronti di chi, pur non svolgendo l’attività agricola in modo professionale, rende produttivo il proprio terreno, sottraendolo all’abbandono, peraltro molto diffuso nell’area della Collina Materana dove operano piccole imprese familiari con produzioni per la stessa famiglia. Un balzello che ha il sapore di una beffa per i tanti titolari di aziende danneggiati dalle numerose calamità naturali che hanno duramente colpito la Collina Materana e il Metapontino”.
Feb 14