Il materano Francesco Cascino, consulente di progetti culturali di arte contemporanea, in una nota esprime alcune valutazioni sul portale web Very bello, una piattaforma digitale lanciata dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per promuovere nel mondo il calendario di eventi culturali paralleli all’Expo.
Di seguito la nota integrale.
Che l’Italia sia in declino culturale è cosa nota, inutile fare altra retorica.
Ma il livello che abbiamo raggiunto in questi ultimi anni è davvero ragguardevole. Mettiamo il marketing e la comunicazione, ad esempio: qualcuno, a parte gli artisti e gli operatori, si ricorda da dove arriva l’abitudine a usare immagini per comunicare? Dall’arte, da sempre.
Ora, l’arte non è comunicazione, è filosofia visiva, è scienza, è creazione e disposizione di nuovo senso o ricerca di senso perduto. Mai come in questo periodo c’è un bisogno assoluto di ritrovare senso critico, evidentemente. Ma l’arte voleva fare altro, voleva finalmente occuparsi di intelligenza ed evoluzione.
Certo non di bellezza. La bellezza è soggettiva, non esiste, è un canone e, molte volte, è stata creata e usata solo per manipolare coscienze di ignari consumatori. La bellezza nasce e muore, come la moda. L’arte no, l’arte resta per sempre perché prende linfa dal DNA dell’uomo, dai suoi bisogni reali, che quindi esistono da sempre, e ne indaga di nuovi. Per cui non muore, quando è arte vera.
Guardate, ad esempio, questo nuovo marchio di Roma, insulso, banale, inutilmente giocoso (mentre il codice identitario romano e italiano è l’ironia, non la simpatia fine a se stessa, chiedete lumi ad Alberto Sordi), partorito da menti povere, mal nutrite dall’infanzia…
E Very bello, il portale del Ministero dei Beni Culturali?
Vi pareva il caso di affidare il messaggio dell’identità culturale italiana nel mondo, ad un pay off sciocco, banale, da peggior bar dello sport della periferia del mondo…? Guardate qua, da brividi. Ancor di più sapendo quanto il mondo sia perfettamente consapevole della distanza siderale tra arte e bellezza…
Da brividi di vergogna davvero.
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E arrivano Sindaci e Ministri a smentire secoli di storia e conoscenze acquisite negli asili di tutto il mondo.
Arrivano Sindaci, Ministri e raccomandati di Stato, possibilmente incapaci perché così sono manovrabili, e copiano idee, creano marchi, brand, claim e pay off che fa tanto figo ma non sanno neanche cosa voglia dire. Marketing di seconda scelta, anni ’90, quando tutto veniva letto alla luce della sua vendibilità alle pecorelle smarrite, e non della qualità formativa, informativa e culturale che le immagini hanno quando provengono da un ragionamento… come farebbero in (quasi) tutto il mondo evoluto.
Noi no. Noi siamo fermi al marketing, il vero assassino della cultura reale, quella che nutre i neuroni, mica quella delle serate di beneficienza, intendo. Il marketing a tutti i costi che, nei secoli, ci ha allontanato dalla qualità, dalla lucidità e dalla competenza, per portarci nel baratro dell’insipienza, del pensiero collettivo banale e standardizzato, degli schemi fuori dai quali sei solo un visionario.
Peccato che ti combattono, ti deridono, ti umiliano. Poi vinci. Diceva Ghandi.
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A proposito di competenze, però, ci sono ancora persone sane.
Sane e intelligenti, sveglie, attente e rigorose. Professionisti o appassionati che siano, molte donne e molti uomini combattono tutti i giorni contro la mediocrità della classe dirigente e di quella burocratica, anche se ci sono molti più funzionari dello Stato bravi che politici. Quella della burocrazia è un’altra leggenda, una narrazione iconica che porta a spasso la verità per distrarre dal problema centrale: l’ingerenza della politica senza arte ne parte.&n bsp;
Fortuna che anche a Roma ci sono gallerie e Fondazioni che ancora producono arte per nutrire il pensiero, i sensi, l’immaginazione, le visioni anticonformiste, le uniche che abbiano mai prodotto valore.
Sono sempre i privati a dare l’esempio. Ed è un esempio preziosissimo, di questi tempi.
Sopra e sotto la magnifica mostra di Sam Falls alla #FondazioneGiuliani (www.fondazionegiuliani.org)
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Non sottovalutate il valore dell’arte, voi profani.
I collezionisti e gli appassionati sanno benissimo quanto valga nutrire la mente con i dispositivi di senso dell’arte contemporanea, tutti i giorni e a tutte le età. Ma se vi viene il dubbio che l’arte sia solo uno sport per ricchi e intellettuali, fatevelo passare all’istante.
Basti pensare a quante immagini della storia dell’ìarte siano state usate per pubblicità e campagne politiche. Quella non è gente superficiale. E’ corrotta, è animata da insane intenzioni, ma non è stupida. Non è un caso che le icone siano le protagoniste, da sempre, di ogni comunicazione istituzionale dei poteri forti. A volte, molte volte, questo è stato un bene: le immagini sintetizzano concetti impossibili da spiegare nella fretta e nella superficialità che, da sempre, caratterizzano le masse su questi temi.
A Roma e in Italia potete vedere cose interessantissime.
Oltre al fatto che la responsabilità della qualità è un modello da seguire in tutti i campi.
L’arte che molti chiamano “difficile” è invece il tentativo di riportare la mente a sfidarsi, ed è l’unico modo di crescere, stimolare sensi e intelletto, rompere lo schema e passare oltre…
Come dice il mio amico Rocco Orlacchio: fidarsi è bene, sfidarsi è meglio…
Un caro saluto e buon divArtimento.
Francesco Cascino