Una delegazione dei Sindaci della provincia di Matera è stata ricevuta, come previsto, dalla Commissione Bilancio del Senato per rappresentare gli aspetti di profonda iniquità del Decreto Legge relativo all’IMU sui terreni agricoli.
La delegazione lucana, composta dal Presidente della Provincia di Matera, dai sindaci di Ferrandina, Irsina, Miglionico, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Pisticci e Pomarico è stata ascoltata grazie all’interessamento del Senatore Cosimo Latronico a cui vanno i nostri ringraziamenti. Un grazie anche ai rappresentanti dei gruppi parlamentari che hanno ascoltato con attenzione le argomentazioni dei Sindaci della Basilicata.
I Sindaci hanno puntualizzato come la nostra regione si estenda su un territorio prevalentemente boschivo ed argilloso e come la nuova imposizione fiscale vada ad aggiungersi ai tanti elementi negativi che pesano sull’agricoltura lucana penalizzata dalla presenza delle attività estrattive e dalle esondazione dei fiumi che hanno arrecato ingenti danni alla produzione agricola.
Il sindaco di Pisticci Vito Di Trani, ha evidenziato ancora una volta il paradosso che vive il popolo lucano che da una parte contribuisce notevolmente all’economia della Nazione e dall’altra troppo spesso è penalizzato da provvedimenti iniqui come, appunto, la tassazione sui terreni agricoli.
Alla fine dell’incontro, si registra l’assunzione di impegno dei gruppi parlamentari affinché vengano rivisti i termini della questione.
Questa mattina il Prefetto di Matera, Antonella Bellomo, ha ricevuto i Sindaci della Provincia per affrontare la questione relativa all’IMU sui terreni agricoli.
Nel corso dell’incontro è stata rappresentata l’iniquità dell’ imposta che penalizza il settore dell’agricoltura, in generale, e la Basilicata in particolare per la natura dei sui territori, molto spesso argillosi e poco produttivi, inquinati oltre che per la scarsa densità della popolazione.
Secondo le ultime indicazioni lo Stato dovrebbe introitare, dall’IMU sui terreni agricoli, circa 80 milioni di euro, contro i 350 previsti precedentemente, mentre la sola Basilicata deve contribuire per 8 milioni di euro contro gli 11 stimati inizialmente. In termini assoluti, quindi, tutti pagheranno meno ma, sostanzialmente il nuovo scenario penalizza ulteriormente i possessori di terreni agricoli lucani poiché meno dell’1% della popolazione pagherà, se dovesse permanere tale schema, il 10% dell’intero ammontare.
Ribadiamo che l’iniquità dell’imposizione è paradossale: i proprietari di terreni che insistono a ridosso o addirittura all’interno del sito SIN (sito di interesse nazionale per interventi di bonifica) della Val Basento per i quali è stata emanata ordinanza sindacale, su richiesta dell’ASM, di divieto di attingere acque per uso umano e zootecnico. Ingiusta l’imposizione fiscale anche per i piccoli proprietari che da terreni marginali non ricavano reddito se non prodotti per l’autoconsumo, ma che allo stesso tempo svolgono un ruolo importante nel presidiare dei terreni altrimenti destinati all’abbandono con conseguenze negative sul già fragile contesto idrogeologico.
Per chiedere la cancellazione della tassa, una delegazione di Sindaci, tra cui il Sindaco di Pisticci Dr. Vito Di Trani, si recherà a Roma domani 18 febbraio per essere ascoltata dalla commissione Bilancio del Senato della Repubblica.
Si ringrazia il Prefetto di Matera, D.ssa Antonella Bellomo, per la disponibilità e la sensibilità mostrata, considerato che questo Decreto Legge va a minare il già fragile equilibrio socio economico già fortemente provato dal perdurare della crisi.
Va corretto il dl che introduce l’imu agricola perché ingiusto, perché incide su un’area depressa, inclusa nelle zona dell’obiettivo uno, come la regione Basilicata che già subisce tanti condizionamenti negativi non ultimi le ipoteche che si subiscono per gli impianti minerari e per gli invasi idrici. Le aeree svantaggiate d’Italia dovrebbero godere di queste esenzioni”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI), in Commissione Bilancio del Senato con una delegazione dei sindaci lucani tra cui quello di Ferrandina, di Montalbano Ionico, di Montescaglioso, di Irsina, di Pisticci, di Pomarico, di Miglionico, del Presidente della Provincia di Matera, e di numerosi senatori tra cui Dali’, Bonfrisco, Santini, Azzollini e Chiavaroli. “Le coperture si potrebbero ricavare con una maggiore tassazione delle concessioni petrolifere in mare. Se la tassazione resta, invece, si rischia di incentivare un ulteriore abbandono dei terreni con conseguenze per il dissesto dei suoli. In più si avrebbe un impatto negativo sui bilanci comunali che vengono costretti a fare gli esattori di una imposta centrale con tagli già operati sui bilanci”.
Tancredi (Ugl) su IMU agricola.
“L’Ugl Basilicata si oppone categoricamente a questa ennesima ingiusta norma prevista per l’IMU sui terreni agricoli ritenendo l’imposta iniqua che penalizza il settore dell’agricoltura, in generale, e la Basilicata in particolare per la natura dei sui territori, molto spesso argillosi e poco produttivi, inquinati oltre che per la scarsa densità della popolazione. La situazione per la gran parte dei Comuni lucani è insostenibile e in molti casi i bilanci rischiano di saltare”.
Lo si apprende dalla Confederazione generale regionale dell’Ugl Basilicata.
“Con il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli di chi prima era esente si rischia di creare profondi disagi a Comuni e cittadini nella consapevolezza della complessa situazione finanziaria che sta vivendo il settore agricolo nella nostra regione, in particolare. Per il nostro territorio – ha dichiarato il segretario generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi – si tratta di un’ulteriore mannaia fiscale destinata a compromettere ancora di più il già precario stato di salute dell’agricoltura, che resta tuttora uno dei settori trainanti dell’economia. La cosa che risulta ancora di più inaccettabile è che queste scelte impopolari, il Governo non le assume in prima persona ma, obbliga i sindaci ad applicare l’imposta che ha già quantificato e che incamererà dopo aver però scaricato sul sindaco la responsabilità di inasprire la pressione fiscale. Per cui, l’onere derivante da questa ulteriore imposta, che si somma alle altre che gravano su chi opera in agricoltura, renderà sempre meno conveniente/utile impegnarsi nel settore primario agricolo. Peraltro – prosegue Tancredi – ci sono sufficienti dati statistici che evidenziano l’abbandono, inarrestabile, dell’agricoltura in Basilicata. Molti Comuni versano in condizioni insostenibili, sia sul piano finanziario che organizzativo, in molti casi il catasto è incompleto e tanti sono i terreni abbandonati. L’iniquità dell’imposizione è paradossale, è d’obbligo la cancellazione di questa tassa altrimenti c’è il rischio che gli amministratori si ritrovino sotto il fuoco di fila dei propri concittadini legittimamente indignati per l’aumento sconsiderato di tasse ed imposte. Il problema è stato già sollevato da una delegazione di Sindaci, tra cui il Sindaco di Pisticci Dr. Vito Di Trani a cui và il nostro sostegno ed apprezzamento ma – conclude il segretario Tancredi –, l’Ugl chiede a tutti gli altri sindaci del territorio ed a tutte le compagini sindacali di unirci tra noi, al di fuori di casacche politiche e logiche di schieramento, in una battaglia di civiltà per la difesa dei diritti delle autonomie locali, diventate sempre più capri espiatori di scelte scellerate che non tengono conto effettivo dello stato di disagio in cui versano le famiglie lucane e italiane”.