Martedì scorso il Meetup “Amici di Beppe Grillo – Matera5Stelle.it”, convocato dalla Presidente del Consiglio comunale di Matera, Brunella Massenzio, è stato ascoltato in conferenza dei capigruppo per esporre il contenuto e le motivazioni della petizione popolare che chiede di impedire ogni accostamento delle multinazionali del petrolio e dell’incenerimento rifiuti a Matera Capitale europea della cultura 2019.
Consegnata al Comune di Matera il 15 dicembre 2014 dagli attivisti del Meetup, la petizione chiede, in estrema sintesi, di vietare l’accostamento, sotto qualsiasi forma o modalità, del marchio-logo “Matera2019” o “Matera-Basilicata2019” con i loghi o i marchi delle innanzi specificate persone, soggetti privati, ditte o società.
Più nel dettaglio, la petizione popolare chiede “che (…) tramite apposita deliberazione modificativa dello Statuto-Atto Costitutivo della Fondazione “Matera-Basilicata 2019” e del Comitato “Matera2019”, unitamente ai rispettivi regolamenti per le sponsorizzazioni e per l’utilizzo del marchio “Matera2019” o “Matera -Basilicata2019, vieti tassativamente alla predetta Fondazione e Comitato la sollecitazione e la raccolta di finanziamenti e sponsorizzazioni provenienti direttamente o indirettamente e sotto qualsiasi forma (ivi incluse le donazioni) da persone, soggetti privati, ditte o società che svolgono le attività (o aventi nel proprio oggetto sociale le attività) di: 1) prospezione e /o ricerca e/o coltivazione ovvero estrazione e/o distribuzione di idrocarburi; 2) incenerimento (o termovalorizzazione, comunque denominata) dei rifiuti, inclusi i casi nei quali gli impianti di incenerimento siano collocati all’interno di cementifici”.
Nel corso della convocazione, alcuni attivisti del Meetup hanno evidenziato come le attività di estrazione petrolifera o di incenerimento dei rifiuti siano assolutamente incompatibili e antitetiche rispetto al concetto di “Cultura” che rappresenta il fulcro del dossier “Matera Capitale Europea della Cultura 2019”. La prospettiva dei giacimenti petroliferi lucani è terribilmente corta rispetto a quella millenaria dei giacimenti culturali di cui è ricchissima la Basilicata.
Accettare sponsorizzazioni, associandole alla cultura, da chi fa “business” col petrolio e con l’incenerimento dei rifiuti (business che hanno impatti devastanti e irreversibili per il delicato territorio ed ecosistema lucano), sarebbe come accettare denari da multinazionali del tabacco che dispensano tumori o da società che fanno affari con il gioco d’azzardo seminando miseria e disperazione.
I comuni della provincia materana hanno sostenuto con decisione ed entusiasmo la candidatura di Matera, così come il 55% della popolazione della provincia di Matera ha chiesto alla Regione, per il tramite dei rispettivi Consigli comunali, di impugnare lo Sblocca Trivelle e Inceneritori (c.d. Sblocca Italia). Anche per questo, discutere e approvare in Consiglio comunale di Matera questa petizione, è atto di rispetto per i territori provinciali, nonché un gesto di lungimiranza politica.
Il presidente Massenzio ed i capigruppo presenti hanno concordato sulla necessità di discutere la petizione in uno dei prossimi consigli comunali, apprezzandone anche la portata innovativa.
Il marchio della cultura e di Matera2019 dovrebbe essere associato e portare vantaggi a quelle imprese, soprattutto lucane, impegnate nel turismo, nell’agroalimentare biologico di qualità, nell’industria dell’energia “pulita” (green), nella ricerca e nell’innovazione.
Il petrolio nuoce gravemente alla cultura!
Gli attivisti del Meetup “Amici di Beppe Grillo-Matera5Stelle.it”