L’iniziativa nasce da una collaborazione tra diversi uffici regionali e favorirà la pianificazione delle risorse della nuova programmazione PO FESR 2014/2020.
Sarà operativa dal prossimo primo marzo sul sito istituzionale della Regione Basilicata la nuova piattaforma on line per la mappatura dei beni culturali regionali. E’ quanto emerso questa mattina in Regione nel corso di un incontro che il dirigente dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici, Patrizia Minardi, ha tenuto con un primo gruppo di sindaci lucani per presentare la nuova struttura internet.
Oggetto del censimento sarà il patrimonio culturale regionale, di proprietà non statale, sia tangibile (beni immobili e mobili) sia intangibile (il patrimonio immateriale costituente l’elemento essenziale della identità culturale lucana).
In una prima fase si procederà all’archiviazione di dati relativi ai beni, che dovrà essere effettuata da un delegato autorevole dell’Amministrazione comunale. Una volta conclusa tale fase sarà possibile disporre di una serie di informazioni digitali sullo stato di conservazione, le modalità attuali di valorizzazione, gestione e fruizione, le tipologie di servizi attivabili le caratteristiche fisiche, spaziali e funzionali dei singoli beni, l’ammontare delle risorse necessarie ai fini di un completamento della funzionalità e la messa in fruizione del bene.
L’iniziativa nasce da una collaborazione tra diversi uffici regionali: Ufficio Sistemi Culturali e Turistici, Cooperazione internazionale, Ufficio Gestione Regimi di aiuto e Infrastrutture sportive, culturali ed ambientali e Ufficio società dell’informazione.
“La base imprescindibile di ogni attività di programmazione – si legge nel messaggio di saluto del Presidente della Regione Marcello Pittella diffuso ai partecipanti – è indubbiamente la disponibilità di informazioni aggiornate, verificabili e confrontabili, trasparenti e pubbliche. Ciò consentirà con la nuova programmazione PO FESR 2014/2020, di dare corso ad investimenti, sia pubblici che privati, in grado di trasformare luoghi recuperati in spazi di produzione culturale e di creatività in grado di offrire nuove occasioni di sviluppo e di lavoro”.