Per richiamare le istituzioni nazionali, regionali e locali alla giusta e dovuta attenzione verso un comparto strategico per la Basilicata e il nostro Paese, la Cia ritiene che è necessario proseguire ed intensificare la mobilitazione, già avviata nelle scorse settimane sul territorio nazionale ed a tale scopo ha promosso sit-in di agricoltori che avranno luogo a Potenza e Matera lunedì 23 febbraio dalle ore 10.30 alle ore 13.00.
Nel corso della giornata di mobilitazione verrà consegnato ai Prefetti di Potenza e Matera un documento contenente “le ragioni” degli agricoltori lucani ed una delegazione di agricoltori incontrerà il Governatore Pittella.
Il settore agricolo è attraversato da una profonda crisi che non trova riscontri nella storia recente, una situazione difficile, ulteriormente, aggravata dallo stato di recessione che più generale investe l’intera economia.
In particolare negli ultimi anni, i bilanci delle imprese agricole hanno registrato passivi insostenibili determinati “dall’impazzimento” dei costi di produzione e da un mercato che non riconosce il “giusto prezzo” alle pregiate ed apprezzate produzioni.
I prezzi delle produzioni agricole, già non remunerativi da molti anni, stanno subendo una ulteriore compressione e gravissima risulta la situazione nel comparto lattiero sia bovino che ovino: il prezzo del latte bovino consegnato nel mese di dicembre, per la gran parte dei nostri allevatori, ha subito una decurtazione di oltre 5 centesimi a litro (unaperdita di oltre il 10% in un solo colpo!).
Gl i allevatori stanno producendo e consegnando il latte ad un prezzo inferiore ai costi di produzione.
Gli agricoltori esprimono forte insoddisfazione perché le istituzioni e la politica stanno sottovalutando le problematiche che vivono le imprese agricole e dimostrano di non comprendere gli sforzi che quotidianamente gli agricoltori compiono, garantendo occupazione, qualità e sicurezza alimentare e continuando ad operare a tutela e salvaguardia del territorio.
A questa situazione vanno aggiunte talune scelte insostenibili adottate dal Governo in materia di imposizione fiscale e di annullamento di altri provvedimenti di sostegno al comparto previste nella Legge di Stabilità per l’anno 2015.
L’assoggettamento ad IMU dei terreni agricoli risulta insostenibile per tutte le imprese agricole, a prescindere dalle figure che detengono e conducono i terreni.
L’agricoltura italiana e lucana – anche quella fortemente competitiva – non si individua esclusivamente negli iscritti ai fini previdenziali ed assistenziali all’INPS !
D’altra parte, l’introduzione della figura di “agricoltore in attività”, inserita nella recente riforma PAC 2014/2020 e confermata dalle scelte effettuate dal Governo nazionale ai fini del riconoscimento degli aiuti e dei sostegni comunitari, supera la restrittiva e forzata interpretazione dell’iscrizione all’INPS quale unico elemento per la definizione dell’agricoltore professionale.
Con questi criteri di esenzione, e alla luce della posizione assunta dal Dipartimento delle Finanze, vengono oltretutto penalizzate le imprese familiari e tutte le iniziative finalizzate al ricambio generazionale, dove frequentemente il genitore concede in affitto o in comodato il proprio terreno agricolo ai figli affinché proseguano l’attività agricola.
L’esclusione di questi terreni, ubicati in comuni parzialmente montani, dalla possibilità di beneficiare dall’esenzione Imu, rappresenta una incomprensibile limitazione all’utilizzo di queste forme di utilizzo del fattore terra.
La Cia ha, inoltre, ribadito la sua netta contrarietà in merito all’abrogazione delle norme previste dal Dl competitività e dalla legge di Stabilità a favore delle imprese agricole finalizzate alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori agricoli dipendenti assunti a tempo determinato per coprire il minor gettito atteso dall’Imu sui terreni agricoli (su cui si è intervenuti anche con la riduzione nelle assegnazioni di carburanti agrvolati e nell’aumento delle accise).
La CIA intende raccogliere e farsi interprete del forte disagio, insoddisfazione, rabbia e delusione che sta avanzando in agricoltura e nelle aree rurali.
La nostra agricoltura può uscire dalla crisi. L’agricoltura lucana ha dentro di sé valore, forza e determinazione per poter superare la crisi e rilanciarsi come settore innovativo e competitivo.
E’ indispensabile, però, fronteggiare la difficile situazione che oggi l’agricoltura vive, attraverso scelte sostenibili ed azioni coordinate e diversificate. Il direttivo regionale AGIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) ha rivolto un appello alla più ampia partecipazione ai sit-in avranno luogo a Potenza e Matera dalle ore 10.30 alle 13.00 nei pressi delle rispettive Prefetture.