La Ola, Organizzazione lucana ambientalista rende noto che, con
deliberazione n. 5 del 19/2/2015 pubblicata in albo on line, il
Consiglio Comunale di Marsicovetere ha autorizzato all’unanimità
l’adeguamento della strada di accesso alla nuova postazione per la
perforazione dei pozzi ENI “S.Elia 1 e Cerro Falcone 7″, situati in
località “La Civita”. “Il relativo progetto di approntamento della
postazione sonda S. Elia 1 – Cerro Falcone 7” – si legge in delibera
comunale – è stato acquisito agli atti dal Comune in data 05/2/2015, e prevede la realizzazione di un piazzale sonda denominato “SE1-CF7” (S. Elia 1 – Cerro Falcone 7) per consentire le operazioni di perforazione
di due nuovi pozzi, il completamento degli stessi, le prove di
produzione e il successivo ripristino parziale della postazione”.
I due nuovi pozzi petroliferi – denuncia la Ola – sono previsti alla
quota di 870, metri s. l. m. ed occuperanno l’area di circa 22.000 mq,
attualmente adibita a pascolo, individuata in catasto terreni al
foglio di mappa n. 9 del Comune di Marsicovetere (PZ), part. n. 105 –
37.
Il Comune di Marsicovetere, dopo l’assessorato regionale
all’agricoltura della Regione Basilicata, ha quindi autorizzato le
opere propedeutiche alla realizzazione della nuova postazione che dopo
essere stata realizzata, inspiegabilmente, è stata spostata più a
valle dall’originaria ubicazione di Case Marinelli, forse a causa
dell’interferenza e relativo inquinamento di importanti corpi idrici
sotterranei, per essere ubicata oggi in una zona di grande interesse
paesaggistico-ambientale, in prossimità del sito archeologico della
Civita, ricco di sorgenti tributarie del torrente Molinara, affluente
del fiume Agri.
Per far posto alla nuova postazione petrolifera verranno abbattute
querce secolari e distrutti i pascoli, dopo aver polverizzato a colpi
di ruspa i resti di un vecchio casale del 1600.
Con voto favorevole dell’intero consiglio comunale di Marsicovetere si
sono autorizzati dunque i lavori di adeguamento della strada comunale “Serio-Copone” per l’accesso alla futura postazione denominata S. Elia 1 – Cerro Falcone 7, sulla base del progetto e istanza presentati al comune in data 23/10/2014, con successiva integrazione del 24/11/2014.
La Ola denuncia ancora una volta come in Val d’Agri, complici diverse
amministrazioni comunali abbagliate dalle royalty del petrolio e dai
contentini delle “zone franche” dell’assessore regionale all’ambiente,
si sta perpetrando un ulteriore sfregio permanente al territorio ed
alle sue pecularietà ambientali e paesaggistiche. Il futuro della
conservazione delle componenti naturali di suolo, acqua, le attività
agricole, quelle turistiche e zootecniche sono in pericolo unitamente
alla permanenza sui luoghi delle comunità, già duramente provate dalle attività petrolifere in Val d’Agri che oggi si apprestano ad essere
raddoppiate.