Riunione odierna della quarta Commissione consiliare (Politica sociale), presieduta dal consigliere Luigi Bradascio (Pp), dedicata alle audizioni del presidente della Fondazione Zetema, Raffaello De Ruggieri, sul disegno di legge riguardante“Disposizioni in materia di patrimonio culturale, finalizzate alla valorizzazione, gestione e fruizione dei beni materiali ed immateriali della Regione Basilicata”, e il presidente della Fism- Scuole Materne, Edmondo Soave, in merito alla legge regionale sugli “Interventi di sostegno al funzionamento delle scuole dell’infanzia paritarie”.
Il Presidente della Fondazione Zetema ha detto che “molteplici sono le ragioni che lo hanno indotto a partecipare alla audizione, non ultima quella che lo ha visto relatore della legge regionale n.22 del 1998 all’epoca ‘rivoluzionaria o quantomeno provocatoria’ nell’ambito del patrimonio culturale, ma che, chiaramente, oggi appare datata con il suo assemblaggio di iniziative che non danno più spinta al settore. Una legge, quindi, che va ribaltata con la giusta attenzione da parte del Consiglio regionale che dovrà intervenire con forza e tempismo in presenza di un disegno di legge che può e deve assurgere ad esempio per le altre Regioni, in virtù delle proprie caratteristiche di precursore normativo in una situazione storico-politica che vede la Riforma istituzionale e costituzionale in atto. Questo – ha continuato De Ruggieri – è un provvedimento legislativo che pone l’identità lucana quale vero elemento di distinzione, dando alla Regione l’importante ruolo di promozione del patrimonio culturale ed evitando le tante pastoie ed i ritardi dovuti all’inerzia statale. La Regione promuove e sostiene la valorizzazione, la gestione e la fruizione del patrimonio culturale in quanto insieme di beni di primario valore etico, storico, e sociale, rappresentativo di una insopprimibile consistenza ideale e civile perché matrice di identità storica e determinante strumento di sviluppo. Bypassando l’arroccamento statale, occorre dare ampio spazio – ha aggiunto De Ruggieri – ad una cultura mista di funzioni, cogliendo appieno il momento di sostegno e di innovazione strategica. La seconda operazione da attuare – ha sottolineato – è legata alla legge Delriocon tutto ciò che comporta, non ultima, la gestione delle Biblioteche provinciali. A giustificare l’urgenza dell’approvazione del ddl, il fatto che si è in presenza di un diario già delineato, con il raccordo ombelicale con i Por ed i finanziamenti europei legati ad una missione non più finalizzata solo ai contributi come recita l’articolo 53 del regolamento europeo 17 giugno 2014 n.651. Nel nuovo lessico dell’Europa si legge per la prima volta: ‘aiuti al funzionamento’, il che è una rivoluzione copernicana che comporta all’interno della gestione l’opportunità dell’occupazione. ‘Aiuti per la cultura e la gestione del patrimonio’: un vaso comunicante con le azioni della Commissione europea ed al programma 2014/2020, catturando finanziamenti che privilegiano la progettualità. Mettere in cantiere progetti esecutivi per non perdere fondi preziosi. Creazione di un Polo museale, collegandosi all’ultimo decreto Franceschini che prevede, appunto, il Polo museale regionale con gli otto musei archeologici, arricchito con l’aggregazione di altre strutture non statali,purchè adeguate agli standard, istituzione di Distretti caratterizzati dai più diversi e produttivi canali interconnessi tra cultura tout court e percorsi naturalistici in un circuito virtuoso di valorizzazione e di comunicazione, nell’ottica del collegamento tra i vari siti di interesse culturale. Un satellite da cucire in una corona normativa, individuando i contenitori più opportuni. Un percorso natura – archeologia per un turismo non di ‘vedutisti’, ma di esploratori, in un itinerario che accomuna storicità e naturalismo nei piani integrati di valorizzazione e gestione con un Osservatorio che non è semplicemente una stanza di registrazione, bensì di controllo costante dei risultati. Abbattere ogni autarchia culturale, dunque, in una ottica che non deve più vedere la Basilicata come regione condannata a non sbagliare. ‘Una cultura praticata e operaia’ – ha concluso De Ruggieri – in cui il pensare è per fare e non per dire. Una offerta integrata del patrimonio culturale che vede nei Distretti punti di riferimento fondamentali che coniugano il passato, l’archeologia, raccordando la primitività con la continuità attraverso i secoli, per giungere al presente, dando ragion d’essere e vivibilità all’intero territorio”.
Al termine dell’audizione, i componenti la Commissione hanno deciso di mantenere i contatti con il Presidente di Zetema, anche in fase di presentazione degli emendamenti al disegno di legge, per un confronto costante e costruttivo.
Il presidente di Fism- Scuole Materne ha esordito affermando che “la presenza in Commissione non è per elemosinare fondi, piuttosto per costruire un’offensiva di persuasione nei confronti di un mondo, quello delle scuole di ispirazione cristiana, che opera e agisce, purtroppo, in un cono d’ombra. Un mondo fattivo ed operoso – ha detto Soave – che però resta per molti versi oscuro e sconosciuto. Eppure la Fismnasce nel lontano 1974, allorché l’ispirazione cristiana apparve più evidente in un orizzonte prettamente laico. Questo senza contare che le prime scuole appartenenti a questo sistema, preesistenti al sistema statale, sono operanti sin dal 1828. Il vero obiettivo è il sacrosanto diritto dei genitori ad educare i figli, il Diritto all’Infanzia ed alla Libertà di istruzione. Siamo in presenza – ha fatto notare Soave – più che di scuole paritarie di ‘scuole di società’, espressione di autonome esperienze sociali. Le scuole dell’Infanzia che aderiscono alla Federazione italiana scuole materne (Fism) della Regione Basilicata sono 41. Di queste 31 in provincia di Potenza e 10 in provincia di Matera. Nel capoluogo di regione si contano 5 scuole, i Comuni che hanno una scuola Fism nella provincia sono 25, con Rionero che ne ha due. In diverse realtà la scuola Fism è l’unica esistente e, in qualche caso, non esistono altre tipologie di scuole per l’infanzia, statali o comunali. Nella città di Matera vi è una scuola Fism, le altre 9 sono allocate in altrettanti Comuni della provincia. Le scuole sono distribuite su 6 diocesi: Potenza, Acerenza, Melfi, Tursi/Lagonegro, Matera/Irsina, Tricarico e vedono la frequenza di 1.730 bambini, con 118 insegnanti, di cui 81 laiche, 37 religiose e 88 ausiliarie. Relativamente alle risorse finanziarie, ai sensi della legge n.62 del 2000, allora era ministro Berlinguer, che ha sancito un unico sistema di istruzione e che recita ‘Norme per la parità scolastica’, le scuole Fism, in regola con i requisiti previsti dalla legge, accedono ai contributi erogati dalla Regione Basilicata attraverso la legge regionale per il Diritto allo studio, a sostegno delle spese di gestione. Una parità – ha sottolineato Soave – solo giuridica che chiude con l’epoca del manicheismo: statali e private, ma parla di un unico sistema pubblico di istruzione del quale fanno parte scuole statali, comunali e paritarie. A tale contributo vanno aggiunti gli stanziamenti del Miur attraverso i capitoli 1299 ‘Somme da trasferire alle Regioni per il sostegno alle scuole paritarie’ e il capitolo 1477. In relazione a quest’ultimo, recentemente è stato erogato un acconto di quattro dodicesimi per l’anno scolastico 2014/2015. Alle scuole Fism sono stati complessivamente assegnati 167.059,41 euro circa. Questo fa parte di un totale pari, secondo le tabelle ministeriali, a 793mila 123 euro. Lestesse tabelle ministeriali dicono che un bambino delle scuole statali costa all’erario pubblico 6.116 euro, quello delle scuole Fism 450 euro. Una sezione della scuola costa 50-60 mila euro, il resto viene dalle rette delle famiglie che pagano per un progetto educativo. Unico Comune con il quale esiste una convenzione è Potenza, purtroppo in difficoltà per il dissesto: 18 mila euro a sezione e le scuole vantano crediti per 200mila euro, oltre al rinnovo per l’anno in corso. Il sostegno della Regione appare come cifra considerevole, ma va considerato che le scuole comunali di Potenza costano 180mila euro a sezione perché non ci sono le quote delle famiglie. Troppe, inoltre, le insegnanti laiche, altrove sono religiose, anche se bisogna registrare una calo del numero delle suore insegnanti. Le Regioni svolgono le attività di assegnazione delle risorse alle singole scuole in coordinamento con gli Uffici scolastici regionali. Le sezioni primavera hanno visto un crollo totale: 54 sezioni in tutta la Basilicata, 16 quelle Fism, il finanziamento statale è passato da 500mila euro a 61mila. Il contributo per ogni sezione varia da 30mila a 14mila euro, questo in una regione che vede il netto calo demografico. Difronte a tutte queste difficoltà – ha spiegato Soave – vi è la ribellione dei genitori che sono giunti,in alcuni casi, all’autogestione pur di evitare la chiusura. Si è cercato di animare l’attività con la festa itinerante denominata ‘Arcobalonia’ nata nel 2003 e durante la quale il paese resta nelle mani dei bambini. Gli obiettivi – ha concluso Soave – sono essenzialmente quelli di raggiungere la consapevolezza di una importante realtà in essere, valutare l’enorme divario esistente tra il Sud ed il Nord che vede molti Comuni virtuosi e l’equità di trattamento, tenendo presente la legge del Molise che è quella più vicina alla Basilicata e dalla quale è possibile trarre preziosi spunti per il prosieguo dell’attività. Il problema è, di fatto, essenzialmente culturale. Resta l’urgenza di firmare in tempi brevi la convenzione con il Comune di Potenza visto che l’autonomia finanziaria attuale delle scuole è di due – tre mesi”.
Al termine dell’audizione, la Commissione ha deciso di audire il presidente Pittella e gli Assessori alle politiche sociali ed alla formazione per individuare un provvedimento che agevoli il cammino per procedere alla stipula delle convenzioni.
L’organismo consiliare ha, poi, rinviato il provvedimento riguardante la proposta di legge d’iniziativa del consigliere Rosa (Lb-Fdi), su “Provvidenze a favore di familiari o accompagnatori residenti in Basilicata di soggetti affetti da patologie particolarmente gravi e/o invalidanti tali da richiedere cure presso strutture non regionali”, in attesa della presentazione dei relativi emendamenti.
In merito alle proposte di legge concernenti “L’occupazione e il rilancio dell’economia” (Galante – Ri), l’“Istituzione reddito di cittadinanza” (Romaniello – Gm) e “Reddito minimo garantito” d’iniziativa popolare, la Commissione ha preso atto della nota a firma del presidente Pittella con la quale si comunica che la Giunta regionale, in data 24 febbraio 2015, ha approvato la delibera avente ad oggetto “Approvazione programma per un reddito minimo di inserimento” ed ha deciso di attenderne gli esiti da valutare in una prossima seduta.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione, oltre al presidente Bradascio (Pp), i consiglieri Achille Spada(Pd), Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gm), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Francesco Pietrantuono (Psi), Gianni Leggieri (M5s), Michele Napoli (Pdl-Fi).