Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità torna ad occuparsi dell’inquinamento dei torrenti Jesce e Gravina e in una nota sottolinea che: “La bonifica dello Jesce-Gravina è ferma a Carlo Levi”. Di seguito il documento integrale inviato alla nostra redazione.
Molto si è scritto sulla esigenza di pervenire alla bonifica dei torrenti Jesce e Gravina che dividono la città di Matera dal Parco delle chiese rupestri e della murgia materana. Ricordiamo che l’area è inclusa nel sito Unesco tanto è che se ne parlò abbondantemente all’epoca di redigere il piano di gestione del luogo, stesura finita miseramente in un cassetto. L’area ricade nel territorio del Parco ed è ZSC- Zona di Speciale Conservazione- oltre che , parlando solo di depurazione delle acque reflue siamo in procedura di infrazione europea perchè i depuratori di Matera non funzionano.
Detto questo andata via l’assessore Mazzocco e la giunta De Filippo, quella di Pittella è intenda a tutto altro, forse anche a pestare acqua nel mortaio.
Non facciamo cenno alla amministrazione comunale di Matera intenda a gestire il partito del mattone e dei rifiuti.
Risaliamo, perciò al 2012 quando grazie anche al movimento associativo si riusci a sensibilizzare l’amministrazione pugliese all’annoso problema relativo all’inquinamento dei due torrenti.
I pugliesi dopo un monitoraggio serio e puntuale durato circa un anno si resero conto che si sarebbe dovuto intervenire, in via prioritaria, sul depuratore che serve la Città di Altamura e che è posto a contrada Sgarrone. Con la solerzia che è propria da quelle parti hanno dato incarico ad Acquedotto Pugliese di attrezzare un progetto per adeguare il depuratore a 95 mila abitanti, L’ appalto integrato è stato aggiudicato; la sottoscrizione del relativo contratto è avvenuta; la ditta aggiudicataria ha presentato il progetto esecutivo dell’opera a fine di gennaio 2015; la verifica e l’approvazione del progetto esecutivo avverrà entro 45 gg. dalla presentazione e la consegna dei lavori è prevista per fine marzo 2015. Tempo 18 mesi a partire da Aprile ed Altamura avrà adeguato il suo depuratore e diciamo che dal versante Jesce avremo risolto buona parte dei problemi di inquinamento. Veniamo alle note dolenti lucane. Si era in primavera del 2012 quando si ebbero dei fattivi incontri con l’ass. Mazzocco e con la supervisione attenta del Presidente De Filippo. Si fece il monitoraggio delle aree di nostra competenza da parte dell’ARPAB; si stigmatizzò l’inquinamento ed il cattivo funzionamento dei depuratori che insistono sul torrente Gravina e cioè: i due di Pantano e quello di Lamione. La regione Basilicata riuscì con accordo di Programma rafforzato ad ottenere 32,5 Meuro dal CIPE per intervenire su alcuni depuratori e 10 di quei Milioni furono riservati ad interventi sui tre depuratori di Matera, i primi due già menzionati e quello di Sarra che insiste sul torrente Gravina di Picciano. Tutti a sbandierare gioiosamente, non vi erano ancora la bandierine di Matera 2019, ma da allora chiusa la consiliatura De Filippo è caduto il silenzio ed a nulla sono valse le sollecitazioni rivolte all’ass. Berlinguer;con il Presidente Pittella non ci abbiamo proprio provato tanto sarebbe stato inutile. Il nostro Gladiatore arrugginito continua i suoi addestramenti nel Colosseo.
Il rischio che le risorse ritornino a Roma, nei ministeri e non già nel Colosseo, è concreto e la bonifica dei corsi d’acqua per la parte lucana è rinviata. Dovremo attendere la riorganizzazione territoriale delle regioni per parlarne fattivamente in Puglia? Forse si. Evitiamo sbandieramenti, ci siamo abituati, sediamoci a tavolino e capiamo la stato dell’arte della situazione e lavoriamo. Si è perso già moltissimo tempo.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità