“Dobbiamo essere molto attenti nel far comprendere ai cittadini che le vaccinazioni sono necessarie, non bisogna ascoltare voci sul fatto che forse sono troppe e possono causare malattie. Non c’è in tal senso nessuna evidenza scientifica. Anzi, le vaccinazioni vanno fatte perché possono prevenire molte malattie ed è per questo che proseguiremo nelle campagne vaccinali”.
Lo ha sottolineato l’assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi partecipando questa mattina nella Sala Inguscio della Regione all’incontro su “Active ageing, prevenzione primaria e vaccinazioni”, promosso da Cittadinanza Attiva- Tribunale per i diritti del malato in collaborazione con la Regione Basilicata. Al centro del confronto tra istituzioni, professionisti socio-sanitari, società scientifiche e cittadini i temi dell’invecchiamento attivo, delle vaccinazioni e della prevenzione, tanto nel rispetto del mantenimento di un buono stato di salute della popolazione quanto della sostenibilità del Servizio sanitario.
La Basilicata, come sottolineato nei dati Osservasalute di Cittadinanza Attiva, è la regione in cui le donne hanno guadagnato più giorni di vita in cinque anni nel periodo tra il 2006-2010. Perciò è necessario continuare ad investire in prevenzione, occorre – è emerso nel convegno – puntare di più su informazione e promozione di stili di vita salutari, adesione a programmi di screening e vaccinali. Sempre secondo i dati di Osservasalute, la Basilicata è la regione con la minore percentuale di cittadini che consuma le quantità raccomandate di frutta e verdura.
“Ho trovato una Regione che ha investito molto bene in prevenzione – ha concluso l’assessore alle Politiche per la Persona, Flavia Franconi – tra le prime a offrire gratuitamente il vaccino anti hpv e l’impegno negli screening oncologici. Bisogna fare ancora tanto, soprattutto per cambiare gli stili di vita delle persone e lavorare di più per mettere tutti i cittadini sullo stesso piano quando si parla di sanità”.
Michele Napoli, capogruppo Forza Italia Consiglio Regionale Basilicata: “La sanità lucana fa registrare un deciso e costante declino”.
A confermarlo i dati diffusi ieri dagli organi di stampa, relativi alla verifica dell’erogazione dei LEA (i livelli essenzialiassistenza) da parte dei sistemi sanitari regionali.
Una verifica dalla quale è scaturita una classifica che mette in riga tutte le regioni, dalla prima all’ultima, e stabilisce chi, nella sanità, lavora bene e chi lavora male.
Esaminando in dettaglio il rating scopriamo che la Basilicata è passata dal settimo posto del 2011, all’ottavo posto del 2012 ed è infine scivolata al dodicesimo posto del 2013, annualità nella quale siamo stati sopravanzati anche da regioni i cui sistemi sanitari presentavano notevoli elementi di criticità come il Lazio e la
Sicilia.
Un vero e proprio ” crollo ” reso eloquente dall’analisi del punteggio attribuito al sistema sanitario lucano nell’annualità 2013( 146 punti), vale a dire ben 23 punti in meno rispetto ai 169 punti attribuiti alla nostra regione in occasione della verifica relativa all’anno 2012.
Una classifica importantissima perchè frutto dell’attività istruttoria del Ministero della Salute e di Agenas sulle modalità con cui le regioni riescono a garantire i livelli essenziali di assistenza con particolare riguardo all’appropriatezza delle cure e all’efficienza
nell’utilizzo delle risorse e perchè sulla base della stessa si
determinano le regioni Benchmark nella sanità, cioè le regioni “modello” per quanto concerne la qualità dei servizi sanitari erogati e i costi degli stessi
Una classifica che, in definitiva, è il frutto della valutazione di elementi concreti che attengono alle esigenze di quanti necessitano di cure sanitarie: tassi di vaccinazione,assistenza domiciliare e servizi
agli anziani,tassi di ospedalizzazione e di degenza preoperatoria, percentuale di cesarei sul totale dei parti, liste di attesa e funzionamento della rete dell’emergenza.
Aspetti che in Basilicata presentano elementi di criticità e che il nostro Gruppo Consiliare ha evidenziato e reso oggetto di proposte migliorative che l’ intero Consiglio Regionale ha solennemente dichiarato di voler recepire.