Il poliedrico artista materano Franco Di Pede ha presentato in mattinata presso lo Studio Arti Visive situato in via delle Beccherie due pubblicazioni dal titolo rispettivamente “Pane e tufo” e “Sul filo del segno”.
Il primo volume, in particolare, nasce come omaggio alla città di Matera designata Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019, un omaggio reso attraverso il richiamo a due elementi che hanno da tempo immemorabile caratterizzato l’identità collettiva della nostra comunità e la storia di numerose famiglie locali che questa identità hanno contribuito a plasmare e tramandare.
E’ nel tufo, infatti, che ha avuto origine e si è sedimentata la storia sociale, civile e culturale della città di Matera; senza il tufo non ci sarebbero stati gli insediamenti preistorici, i Sassi, l’arte e l’architettura rupestre né tantomeno una delle principali fonti di sostentamento per gli individui nonché una componente importante dell’economia locale (come testimonia la stessa storia della famiglia Di Pede, brevemente richiamata nel volume attraverso il ricordo del nonno paterno dell’artista).
Il pane ed i suoi elementi costituenti (il grano, la farina, l’acqua) hanno contribuito a garantire per secoli la sopravvivenza di intere generazioni divenendo col tempo l’alimento per eccellenza oltre che una tra le più note espressioni di quella civiltà contadina di cui per secoli Matera è stata, pur con alterne vicende, l’emblema.
Ma il pane è stato da sempre anche momento di condivisione, occasione per creare o rinsaldare legami tra le persone (basti pensare all’etimologia stessa dei termini “compagnia” e “compagno”) come ben testimoniano le parole della dott.ssa Barone (già direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Dublino) presenti nelle pagine introduttive del volume.
Ed è nelle mani dell’artista che il pane ed il tufo possono quasi fondersi diventando oggetto di un’operazione che solo l’arte può compiere: il “pane di tufo”.
Il secondo volume, invece, rappresenta la prosecuzione di un percorso avviato già da diverso tempo da Franco Di Pede tutto giocato sulla ricerca di analogie tra elementi presenti in natura, paesaggi, creazioni umane ed espressione artistiche.
L’osservazione della realtà, infatti, diviene stimolo, pretesto, fonte di ispirazione per riprodurre, attraverso tecniche diverse, segni e forme che rimandano continuamente ed evocano nella mente di chi guarda l’immagine degli antichi rioni Sassi così come dovevano apparire agli occhi dei visitatori del secolo scorso e così come appaiono oggi ai “cittadini temporanei” che li percorrono.
La fotogallery della presentazione dei due volumi (foto www.SassiLive.it)