L’Assessore Ottati ha incontrato, presso lo stabilimento Masturzo di Venosa, i produttori di olive e di olio Vulture D.O.P.. Alla riunione erano presenti quasi tutti i frantoiani e i confezionatori della zona interessata, compresa l’Organizzazione di Produttori (O.P.) Coop. Rapolla Fiorente.
Apre la riunione il consulente Dott. Donato Semeraro che precisa come nei nove comuni della D.o.p. Vulture si producano mediamente 11.000 quintali di olio per campagna olearia, pari al 20% dell’olio prodotto nell’intera Basilicata. Per di più, l’olivo occupa in tale territorio terreni collinari, spesso in pendenza, svolgendo così anche un’importante azione di protezione dell’ambiente e di miglioramento del paesaggio.
Nel corso dei decenni i frantoi del Vulture hanno consolidato stabili rapporti di approvvigionamento con i produttori della zona, rapporti che saranno ulteriormente rafforzati da un progetto comune di ammodernamento della filiera che si augurano possa trovare un sostegno nel PSR 2014 – 2020.
Il Consorzio per la Tutela della denominazione Vulture D.O.P. è stato costituito in data 5 ottobre 2012 con funzioni di promozione e valorizzazione del prodotto; in data 9 ottobre 2013 esso ha ottenuto il riconoscimento del Ministero dell’Agricoltura.
La commercializzazione è invece affidata alla Frantoi del Vulture S.r.l. società al cui capitale partecipano quasi tutti i frantoi e i confezionatori della zona e che ha in corso di attuazione due impegnativi progetti per la promozione della D.o.p. Vulture, in Italia e all’estero (Canada, Giappone, Cina, Hong Kong, Svizzera).
Segue l’intervento del dott. Giuseppe Masturzo, presidente della Frantoi del Vulture S.r.l., che evidenzia l’estrema necessità di maggiori quantità di olio lucano di qualità e illustra come l’investimento in olivicoltura sia oggi da ritenersi estremamente interessante da un punto di vista reddituale, a condizione che vengano impiegate in modo ottimale tecniche moderne di coltivazione.
Ritiene pertanto che vada attuato un incisivo programma di ammodernamento della filiera olivicola del Vulture, pur nel rispetto della storia e delle tradizioni del territorio; gli oliveti superintensivi, ad esempio, molto diffusi all’estero, sono quasi sconosciuti in Italia.
Seguono gli interventi di Francesco D’Urso e Sergio Alamprese che raccontano la loro esperienza di coltivatori di oliveti superintensivi esprimendo grande soddisfazione per i risultati ottenuti e dichiarandosi intenzionati a realizzare ulteriori impianti.
L’Assessore Ottati, dopo approfondimenti e chiarimenti, si è complimentato per l’eccellente livello di collaborazione e di integrazione della filiera oleicola del Vulture e si è impegnato a valutare con molta attenzione il progetto di ammodernamento della filiera nell’ambito del PSR 2014 -2020.