“Il sistema universitario italiano, è composto da realtà molto diverse tra di loro: ci sono atenei antichi, e ci sono giovani atenei, come l’Unibas, ma il nostro ruolo è altrettanto importante per connettere territori fragili come quelli del Sud al sistema nazionale della formazione, della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione, di cui abbiamo un irrimandabile bisogno”. E’ uno dei passaggi dell’intervento della Rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, nel corso della visita del Presidente della Regione, Marcello Pittella, nel Campus universitario di Macchia Romana, a Potenza.
La Rettrice ha ribadito “l’importanza di questi momento di incontro con la comunità universitaria”, evidenziando poi che “questa regione è molto cambiata dal 1980 e l’università ha contribuito notevolmente a questo cambiamento”, e “l’accordo di Programma realizzato con la Regione e il Miur, ha evitato concreti ‘pericoli di collasso’, e soprattutto, in un prima fase, ha consentito di sviluppare ulteriormente l’attività scientifica e la didattica, i cui livelli qualitativi ci collocano ormai in posizioni di tutto rispetto nelle scale valutative nazionali”. Ci sono poi le “tradizionali missioni dell’Università, ovvero la didattica, la ricerca, e la terza missione–trasferimento tecnologico, e il nostro Ateneo – ha aggiunto la professoressa Sole – si vota a quella che potremmo definire una ‘quarta missione’, fortemente e specificamente rivolta allo sviluppo del contesto nel quale più direttamente opera. Questa, a mio avviso, può diventare il tema portante dell’accordo triennale 2016-2018. La presenza di una sede universitaria in un territorio è motivo di crescita culturale ed economica e fattore di promozione e coesione sociale”.
“La nostra università va difesa – ha evidenziato la Rettrice – ma non basta: è necessario lavorare insieme alla Regione e alle altre istituzioni territoriali, per rilanciare e incrementare la sua attività, a cominciare dall’offerta formativa. Non pensiamo a un ateneo lucano solo per i lucani. Questo non è auspicabile, né possibile, in un quadro nazionale e internazionale, dove la circolazione delle informazioni e l’attuazione di processi di valutazione non danno spazio a sistemi chiusi o auto-referenziali. Ed è in questa direzione di apertura che si muovono gli sforzi che il nostro ateneo sta mettendo in campo attraverso i difficili processi di internazionalizzazione, della ricerca e della nostra offerta formativa, anche nelle nuove proposte dei corsi di studio a cui stiamo lavorando”. Per la professoressa Sole, inoltre, “la presenza di giovani qualificati poi, è la precondizione per reagire alle crisi congiunturali; ed è la precondizione per nuove iniziative imprenditoriali”.
In relazione a Matera 2019, “l’Università della Basilicata – ha concluso la Rettrice – vuole essere un punto di riferimento prioritario e determinante, sia sul terreno del recupero, della valorizzazione e della fruibilità del patrimonio culturale, sia sul terreno della stessa “produzione culturale”, ovviamente quale garanzia di rigore e di qualità. Siamo pienamente partecipi, in modo convinto, alla sfida di Matera 2019, puntando al completamento del Campus di Matera, al consolidamento delle attività in quella sede e alla definizione di proposte progettuali nel solco del dossier. I tempi incalzano ed è urgente passare a una fase maggiormente operativa così come è necessario completare l’organigramma gestionale della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e finalmente occuparsi delle questioni strettamente legate ai contenuti”.