Si sono riuniti a Napoli i quadri dirigenti dell’Ugl Metalmeccanici. Oltre al reggente generale dell’Ugl Metalmeccanici, Claudio Durigon, al segretario nazionali dei Metalmeccanici settore Auto, Antonio Spera, e al delegato Nazionale per i quadri ed impiegati Fca, Paolo Di Giovine, presenti anche i segretari confederali dell’Ugl. “L’incontro – ha spiegato in una nota la segreteria nazionale dell’Ugl Metalmeccanici – è stato occasione per una riflessione approfondita sugli importanti cambiamenti introdotti dalla firma degli accordi produttivi per gli stabilimenti Fca di Melfi e sul percorso avviato, insieme alla Confederazione, su modelli contrattuali, rappresentativi e bilaterali”. Nella relazione introduttiva, il reggente generale Durigon ha illustrato la situazione economica-politica dei territori, esprimendo forti preoccupazioni per i gravi problemi occupazionali e produttivi che investono il sistema industriale nazionale, specchio di una situazione altrettanto grave sui territori. Forti critiche sono state espresse sulle scellerate decisioni del Governo Renzi, in particolare sul Jobs Act, che penalizza oltremodo tutto il mondo del lavoro. Il disastro del sistema industriale in Italia ormai è evidente. Non ci sono allo stato attuale iniziative valide che diano soluzioni produttive alle tante vertenze aperte. Per l’Ugl illudere gli italiani è una scelta assolutamente sbagliata. “Di fronte ad una crisi così pesante per i lavoratori e alla luce di dati drammatici sulla tenuta del sistema industriale, che quotidianamente l’Istat diffonde, bisogna innovare. Ciò significa trovare soluzioni nuove per problemi che nuovi non sono con un fenomeno nazionale ormai esplosivo. Le aziende hanno bisogno di essere accompagnate con interventi di sostegno e di stabilizzazione della domanda, declinati in funzione dell’espansione dello stato sociale, con una politica industriale mirata per rilanciare il lavoro e per contenere gli effetti negativi dovuti ai riposizionamenti dei mercati. Ora per l’Ugl non c’è più tempo da perdere, il mondo del lavoro in Italia vive una condizione drammatica. L’Ugl ha la forza di cambiare, di dare una speranza, di immaginare un orizzonte nuovo di idee e di valori, – ha detto Durigon – misurandosi con i problemi drammatici, costruendo una visione organica del mondo, della società del nuovo mercato del lavoro. Oggi per l’Ugl, occuparsi del lavoro significa prendersi cura di tutti i lavoratori, dei giovani che cercano un lavoro e soprattutto dei miliardi di lavoratori che non hanno e non avranno diritti, né tutele nei paesi in via dell’applicazione del Job Act. Per questo l’Ugl esprime un giudizio negativo per le misure introdotte dal Governo Renzi, perché non si intravede crescita e senza di essa la crisi rischia di avvitarsi su se stessa creando una situazione di ingiustizia sociale”.
Gli attuali quadri dirigenti nazionali hanno ridisegnato la nuova squadra dell’Ugl-Metalmeccanici dando ad essa in primis delega decisionale su azioni da mettere in campo, per il comportamento antisindacale messo in atto dalla Fca, assumendo, qualora necessario, forti iniziative, pretendendo dai vertici del Lingotto il rispetto e ripristino delle giuste relazioni con l’Ugl, disponibile da sempre ad un leale confronto, ma nel rispetto di entrambe le parti.