La seconda Commissione consiliare (Bilancio e Programmazione), presieduta da Gianni Rosa (Lb-Fdi), ha licenziato a maggioranza (si sono espressi a favore i consiglieri Polese, Giuzio, Miranda Castelgrande –Pd, Bradascio –Pp, Galante –Ri e Pace –Gm; contrario il consigliere Rosa; astenuti i consiglieri Mollica –Udc e Perrino) il disegno di legge che detta disposizioni in materia di veicoli ultraventennali. Con il ddl si abrogano i commi 3, 4 e 5 dell’art.39 della Lr n. 4/15 che attuavano, in ottemperanza alla legge di stabilità nazionale 2015, il principio di tassazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico con l’introduzione di un sistema di tariffe agevolato basato sulle classi di cilindrata dei veicoli. Tale disposizione legislativa ha determinato una perdita di gettito per la Regione Basilicata stimata in oltre due milioni di euro. “Stima che – si legge nella relazione al ddl – in considerazione di stringenti emergenze sociali, segnatamente nel campo dell’assistenza sanitaria, obbliga il legislatore ad un ripensamento della norma. L’abrogazione di un sistema di tassazione basato sulla cilindrata consente, inoltre, un più coerente allineamento con il sistema di tassazione ordinario basato sulla potenza espressa in Kw e sul potere inquinante del veicolo (classe ambientale), evitando così soluzioni di maggior favore nei confronti di possessori di veicoli in circolazione più inquinanti”. Precedentemente, sull’argomento, il presidente dell’organismo consiliare Rosa aveva comunicato di aver ricevuto una richiesta di audizione (pervenuta il 18 marzo) da parte del presidente dell’Aci di Potenza, Francesco Solimeno ma su proposta dei consiglieri Polese e Mollica si è deciso di votare il provvedimento che ora passerà all’esame del Consiglio regionale per la definitiva approvazione.
All’attenzione della seconda Commissione anche lo stato di attuazione dei pagamenti relativi ai Piani e Programmi della Regione Basilicata, con particolare riferimento alle problematiche rivenienti dal Patto di stabilità. Auditi il dirigente generale del dipartimento Presidenza della Giunta, Vito Marsico e la funzionaria del dipartimento Programmazione e Finanza, Alessandra Campa. “Con la legge di stabilità per il 2015 – ha esordito Marsico – è mutato il principio che regolava il Patto di stabilità interno, si è passati dal vincolo sui tetti di spesa al conseguimento del pareggio di bilancio. Nel 2014 – ha precisato – sono stati liquidati circa 570 milioni di euro. Sempre nel 2014, per effetto del vincolo di spesa, si è registrata una debitoria di 280 milioni di euro (140 milioni di euro per spesa corrente e 140 milioni di euro per spesa di investimento). Nello stesso anno, inoltre, si è riusciti a recuperare parte della debitoria dell’annualità 2013. Per il 2015 si stima, secondo l’andamento storico e al netto del dato relativo alla Sanità (per la quale si spende ciò che si incassa), una entrata corrente di circa 530 milioni di euro e una spesa corrente, con una stima abbastanza prudenziale, di 610/630 milioni. Dovremmo pertanto chiudere il 2015 con uno sbilancio di circa 80/100 milioni di euro. L’auspicio – ha continuato il dirigente del dipartimento Presidenza della Giunta – è che entro due anni venga ripristinato la correntezza nei pagamenti. Sia per la spesa corrente che per la spesa d’investimento siamo soggetti a un monitoraggio trimestrale da parte della Ragioneria Generale dello Stato per verificare che il trend, sia in entrata che in uscita, sia in equilibrio. La capacità di spesa d’investimento – ha aggiunto –, atteso che non si può spendere più di quanto si incassa, sarà strettamente legata alla capacità della struttura regionale di incassare (si pensi ad esempio alla quota di programma quadro e alla quota di cofinanziamento statale per quanto riguarda i fondi strutturali). Si tenga presente, inoltre, che il cofinanziamento comunitario è neutro nel senso che i soldi che si incassano dall’Europa per i fondi strutturali non vengono conteggiati né ai fini dell’entrata e né ai fini della spesa. Per quanto concerne i criteri utilizzati per i pagamenti, sono state stabilite delle priorità tra le quali le spese di funzionamento della Regione e degli entri strumentali, le spese per trasferimenti all’Università e quelle finalizzate ad assicurare servizi urgenti in materia socio-sanitaria (Copes, Lsu, finanziamento mobilità in deroga, ecc.). Per il 2015 – ha precisato il dirigente generale – non è ancora stata emanata la delibera contenente le disposizioni per il Patto di stabilità in quanto siamo in attesa delle Linee guida che saranno dettate dal Governo a breve. In questi primi mesi del 2015 – ha detto ancora Marsico – sono stati effettuati pagamenti per circa 400 milioni di euro (comprensivi anche del settore sanità). Ad oggi abbiamo chiuso il 2013 mentre per il 2014 sono rimasti circa 35 milioni come spesa corrente e 77 milioni come spesa di investimento”.
In merito alle sollecitazioni pervenute dai consiglieri Galante (Ri), Mollica (Udc) e Perrino (M5s) inerenti i fondi rinvenienti dalle royalties del petrolio e la social card, Marsico ha precisato che “nel corso degli anni, per i vincoli del Patto di stabilità, è stato accumulato un tesoretto di circa 600/700 milioni di euro che sarà portato come avanzo di amministrazione. Per quanto concerne la quota del 3% del pacchetto royalties che dovrebbe finanziare la social card – ha spiegato – il decreto interministeriale non è stato ancora adottato ma è stata sottoscritta un’intesa tra il sottosegretario di Stato, Simona Vicari ed il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella che definisce le modalità di utilizzazione delle risorse derivanti dal ‘Fondo 3% delle royalties’ destinato, dopo il decreto Sblocca Italia, a social card e misure di sviluppo economico. La Regione Basilicata ha proposto che il Fondo per lo sviluppo sia gestito dalla Regione, mentre la social card dallo Stato”.
Presenti ai lavori della Commissione, oltre al presidente Gianni Rosa (Lb-Fdi) i consiglieri Carmine Miranda Castelgrande, Vito Giuzio e Mario Polese (Pd), Luigi Bradascio (Pp), Paolo Galante (Ri), Giovanni Perrino (M5s), Francesco Mollica (Udc), Francesco Pietrantuono (Psi), Aurelio Pace (Gm) e Michele Napoli (Pdl-Fi).