Le parole al fulmicotone del Procuratore della Corte dei Conti lucana, Michele Oricchio, confermano molti dei dubbi e tante delle forti perplessità che il M5S Basilicata ha già avuto modo di manifestare nel corso del suo primo anno di attività in Consiglio Regionale. Come non dare ragione al Procuratore quando afferma che “politici e amministratori lucani credono di poter fare quello che vogliono”?
Procedendo a ritroso, infatti, e analizzando i numerosi atti, anche ispettivi, prodotti dal M5S ci si accorge, ad esempio, che l’istituzione di un nuovo ente di gestione dei servizi idrici (“EGRIB” ) è solo l’ultima delle scelte dissennate che Pittella (ricordiamo, già condannato in primo grado al risarcimento di € 6.300 dalla stessa Corte dei Conti) sta per imporre ai lucani. La moltiplicazione delle poltrone appare l’ultima preoccupazione di Pittella in ordine di tempo.
Risalendo ai primi mesi del 2014, il primo campanello d’allarme azionato dal M5S – per segnalare uno stile gestionale della cosa pubblica finalizzato esclusivamente alla difesa ad oltranza dei privilegi della vecchia politica – è stata la convalida ufficiale dell’elezione dei consiglieri regionali: nonostante le richieste del M5S Basilicata, i consiglieri non hanno ritenuto necessario consegnare il proprio certificato dei carichi pendenti e del casellario giudiziale, affidandosi ad una semplice autocertificazione per attestare la propria compatibilità con la carica elettiva. Anche in occasione dell’elezione del Difensore Civico non sono mancate le forzature alle regole, confermando che in Consiglio Regionale si obbedisce ancora a quella logica di spartizione politico-clientelare (da manuale Cencelli) che tanto ha danneggiato la Basilicata e i lucani. Espressione della stessa logica è stata la nomina dell’amministratore unico dell’ATER PZ, Domenico Esposito, che per 5 mesi ha ricoperto la mansione in contemporanea alla sua carica di Sindaco della Città di Sant’Arcangelo e, come primo atto, ha prorogato in maniera probabilmente illegittima il Direttore uscente dell’ente, l’architetto Michele Bilancia.
Sono del tutto fondati i dubbi del procuratore Oricchio sulla gestione delle attività collegate a Matera2019: quando abbiamo chiesto di fare la massima chiarezza e trasparenza sul rispetto delle regole del concorso pubblico per le assunzioni ed il reclutamento del personale da parte del Comitato-Fondazione Matera2019, Pittella ha candidamente risposto che il metodo utilizzato è stato quello delle “long list”, metodo tutt’altro che legittimo, trasparente e meritocratico.
Anche sui premi pagati ai dirigenti regionali (al 31/12/2011 risulta esser stato erogato un premio complessivo di circa 340mila €) il dottor Pittella, nonostante la mancata adozione del “Piano delle Performance”, non ha riscontrato alcuna anomalia nell’operato degli uffici regionali.
“Va tutto ben, Madama la Marchesa!” hanno esclamato Pittella anche sull’operato dei numerosi enti strumentali della Regione. Tra questi, ARPAB, l’agenzia per l’ambiente, che, nell’ultimo anno, si è resa protagonista di una serie di provvedimenti a dir poco nebulosi e sconcertanti: oltre ad operare, pare, omettendo l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2014, il direttore Schiassi ha ritenuto opportuno affidare la manutenzione della rete piezometrica in Val Basento alla ditta A.T.R di Acerra, i cui proprietari sono stati condannati in appello per disastro ambientale aggravato.
L’ultima brillante trovata pittelliana, come dicevamo, è stata quella di istituire l’E.G.R.I.B, l’ente che dovrebbe svolgere attività di indirizzo, monitoraggio, vigilanza e controllo nel governo della risorsa idrica lucana. Non solo si aggiunge a libro paga l’ennesimo amministratore unico, ma si va a creare un ente che si affianca agli altri due già presenti ed operativi in materia di acqua, Acquedotto Lucano e Acqua SpA.
Insomma, Pittella rischia di emulare Schettino e affondare ignominosamente la Basilicata. Il M5S Basilicata le sta provando davvero tutte per correggere e, possibilmente, invertire la rotta. Ce la metteremo tutta, sperando nell’aiuto dei cittadini lucani: certo, sarà un impresa titanica evitare un epilogo drammatico alla “Titanic”. Soprattutto in un Consiglio Regionale che annovera tra i suoi componenti ben 5 rinviati a giudizio per peculato tra cui lo stesso presidente Pittella.
Gianni Perrino, consigliere regionale Movimento 5 Stelle