Queste attività rientrano nelle strategie di politiche giovanili e di internazionalizzazione del territorio e del proprio capitale umano.
Il Comune di Craco, attento all’educazione e alla formazione dei propri ragazzi e in linea con gli obiettivi di modernità e sostenibilità della sua governace territoriale, dal dicembre scorso ha intrapreso un dialogo costruttivo con tutti gli Istituti Superiori dove giornalmente gli studenti di Craco si recano a scuola.
Questa iniziativa ci vede in sintonia con i “Mini-Erasmus” in Europa, promossi dalla Regione Basilicata.
Queste esperienze servono a creare ed offrire opportunità per consolidare le esperienze scolastiche e professionali, attraverso soggiorni studio e stage, potenziando le competenze linguistiche e approfondire specifiche aree tematiche, a partire dallo sviluppo sostenibile e dell’energia fino all’inclusione sociale, alla cultura, alle tecnologie innovative e all’informazione.
Un progetto sperimentale di indubbio valore culturale e di apertura europea, importanti strumenti per la crescita della comunità e per il rilancio del territorio.
Questa Amministrazione vuole essere un comune virtuoso sulle politiche giovanili, sulla mobilità europea e sulla formazione, vuole essere un “Comune Palestra” per i suoi abitanti e per far questo parte dai settori dove è già attivo da anni.
Sul finire dello scorso anno l’Amministrazione, volendo garantire ai propri ragazzi le opportunità che l’Europa offre loro per svolgere esperienze di formazione all’estero, ha invitato gli Istituti Statali d’Istruzione Superiore ad aderire al Protocollo, che prevede proprio un accordo tra il comune e la scuola, per garantire queste esperienze, riconoscendole come crediti formativi.
Questo protocollo ad oggi è stato sottoscritto già con alcuni istituti, tra cui l’Istituto Industriale “Pentasuglia” di Matera, l’Istituto Superiore “Pitagora” di Montalbano Jonico e l’Istituto Commerciale e Geometri “M. Capitolo” di Tursi.
Il documento si propone come un’azione organica che fa accrescere lo spirito europeo, fa conoscere le differenze culturali dei vari popoli, prepara il ragazzo al mondo, lo responsabilizza, lo fa maturare e crea opportunità lavorative grazie alle competenze rilasciate dallo Youthpass.
I contenuti e le finalità del Protocollo d’Intesa mirano a:
– arricchire con l’intelligenza del fare il profilo culturale del ragazzo;
– una sempre più equità ed inclusione facilitando l’accesso agli studenti provenienti da ambienti svantaggiati e con minori opportunità;
– internazionalizzare gli studi e le competenze con il conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020;
– essere riconosciuto come credito formativo il certificato delle competenze acquisite dello Youthpass;
– svolgere una esperienza diretta legata alla “formazione non formale”;
– avere un forte impatto sul territorio;
– essere sempre più una buona scuola che guarda dal territorio al mondo;
– incoraggiare la partecipazione dei giovani alla vita democratica dell’Europa;
– promuovere giornate formative sul tema dell’Erasmus Plus presso le scuole aderenti.
Va nella direzione di combattere, nel piccolo del nostro territorio, la dispersione scolastica; infatti i “dispersi”, i cosiddetti Early school leavers (Esl), hanno un’età tra i 18 e i 24 anni e i Neet (Not education, employment or training), sono ragazzi dai 16 ai 29 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. Si tratta di dati allarmanti, che il Comune e anche le istituzioni regionali non possono non vedere.
Riteniamo che il futuro richiede un nuovo protagonismo della scuola e delle amministrazioni locali, nella vita e nella formazione dell’individuo, guardando al mondo, non più solo al localismo.
La scuola, a nostro avviso, ha bisogno di parlare con il territorio e il compito delle amministrazioni è quello di avvicinarli.
La nostra comunità vede casi d’insofferenza sociale, tutte criticità che possono portare ad allontanare lo studente da percorsi d’istruzione e spesso anche a lasciare la strada della legalità.
La centralità della scuola per il futuro del Paese non si gioca solo nelle aule, ma ha a che fare con il peso che si dà alla conoscenza nell’insieme del tessuto sociale, culturale, ambientale ed economico.
Riteniamo che questo modo di fare scuola, una scuola “cooperante”, sia il modo per far cadere i muri delle classi, gli steccati delle discipline e aprire la scuola al territorio.
Pertanto, l’Amministrazione di Craco ritiene che andare in questa direzione non rappresenta un “costo”, ma un investimento sulla scuola, per le famiglie, per il futuro dei propri ragazzi e per il territorio.
Investire in formazione e in cultura, investire nel “progetto” mobilità giovanile, è il miglior modo per crescere tutti insieme, grazie ad una scuola che diventa inclusiva e che guarda al futuro.
Il nostro impegno per l’istruzione e la scuola ci ha portato ad attivare corsi di educazione ambientale e conoscenza delle culture e tradizioni locali nelle scuole elementari e medie, finanziati con fondi comunali, utilizzando la metodologia CLIL, lezioni svolte totalmente in lingua inglese, ma anche tedesco e spagnolo, così come è previsto nel documento “La Buona Scuola”, per far attecchire da subito il seme della conoscenza delle lingue straniere.
Si sono attivati partnership con organizzazioni culturali europee che hanno portato e porteranno alla realizzazione di attività di accoglienza di gruppi di giovani volontari con progetti di mobilità europea giovanile e dove i nostri ragazzi hanno fatto esperienze di scambi all’estero.
Quest’Amministrazione è una delle poche amministrazioni comuni lucane attive, unica nella Provincia di Matera, ad adottare questi programmi per le proprie politiche giovanili. Abbiamo attivato nel 2013 il primo nostro progetto di scambio con il vecchio programma “Youth in Action”, “C.R.A.C.O. – Cool Rural Area, Centre of Opportunity” che ha visto la partecipazione di n. 20 giovani europei da Lettonia, Turchia, Polonia e Italia.
Siamo partner del progetto “STAY – Small Town Action Youth”, promosso dall’associazione Basilicata Link, altro Erasmus Plus, che prevede la partecipazione di giovanissimi abitanti crachesi in Francia e Islanda per questa estate, un seminario per giovani youth worker in Slovacchia, marzo 2016, dove parteciperà oltre il Sindaco anche il delegato alle politiche giovanili e culturali che segue questi progetti, il consigliere Raffaele Lamacchia, e nell’agosto 2016 un altro scambio multilaterale con 30 partecipanti con Norvegia, Turchia, Malta, Francia, Slovacchia e Italia da svolgerai a Craco. In più nell’ultima call di scadenza siamo partner di alcune organizzazioni giovanili europee per progetti di mobilità all’estero sui temi dell’ambiente, cultura e dello sport.