Condividiamo il giudizio fortemente critico di Cgil, Cisl, Uil sulla Fondazione per la Ricerca scientifica in ambito socio-sanitario non solo per lo spreco di risorse finanziarie ma anche e soprattutto perché la ricerca in sanità non si può improvvisare e tanto meno affidare a consigli di amministrazione concepiti esclusivamente per ripescare esponenti politici e un precedente assessore regionale alla Sanità. E’ il commento dell’Ufficio di Presidenza di ANISAP Basilicata che aggiunge: in Basilicata già esiste un istituto di ricerca scientifica riconosciuto dal Ministero e in collaborazione da anni con altri istituti di settore, l’Irccs-Crob di Rionero in Vulture. La Fondazione, di cui non sono ancora chiari funzioni e compiti in ambito scientifico, finisce per mortificare proprio l’Irccs-Crob di Rionero nonostante continui a ricevere riconoscimenti internazionali. Profondamente diverso – continua ANISAP B. – il progetto di candidare il Dipartimento Reumatologia del San Carlo, secondo la proposta emersa ieri in occasione della presentazione del Report sulle attività 2014, per il riconoscimento di Ircss di tipo monospecialistico intraospedaliero. Quando, invece, la Regione pur di affermare un ruolo di “prima della classe” invade altri terreni e, nello specifico, quello squisitamente scientifico della sanità finisce per produrre strutture-carrozzoni come è il caso della Fondazione che rispondono a logiche politiche e di prebenda. Tutto ciò – continua ANISAP B. – mentre si continua a predicare la necessità di tagliare la spesa nella sanità, penalizzando pesantemente le strutture sanitarie private accreditate additate come “esempi di sprechi”, e a razzolare male. Anche noi, prima dei sindacati – conclude la nota – abbiamo espresso preoccupazione per la battuta d’arresto segnalata da Agenas, l’agenzia nazionale della sanità, sulla base della cosiddetta griglia “Lea” (livelli essenziali di assistenza), come per la perdita di 90 posti letto nelle strutture sanitarie regionali, sollecitando un confronto istituzionale che continua ad esserci negato. E a proposito di posti letto ospedalieri e di sprechi invitiamo la Regione ad un’ulteriore riflessione e ad un approfondimento in merito all’ospedale unico di Lagonegro che sorgerà in una zona dove sono già presenti numerosi presidi e che attraverso un costosissimo progetto non tiene conto delle reali esigenze del territorio.