Se ne è discusso in un Convegno in occasione del 269° anniversario della morte
Nella ricorrenza del 269° Anniversario della morte del celebre musicista e compositore Antonio Vivaldi, si è svolto presso la sala convegni dell’Associazione Culturale La Spiga un convegno di Studi sul tema “Le origini lucane del prete rosso”, nell’ambito del “Progetto Primavera”, ideato e promosso da Maria Pia Famiglietti. L’importante evento culturale è stato patrocinato dal Comune di Pisticci con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Pomarico, presente con il sindaco Casolaro, La Spiga, Il Gruppo Folk La Pacchianella e l’Unitre di Pisticci. La serata culturale, condotta dalla poetessa Edwige Cuccarese, si è articolata in due fasi: il ruolo svolto da Vivaldi nel contesto musicale e artistico italiano, trattato dall’avv. Francesco Onorati che si è anche soffermato sul binomio Vivaldi compositore-musicista, e quindi sulle sue origini lucane che lo storico e ricercatore Pietro Varuolo ha esaltato alla luce di una ricca e convincente documentazione. In questi ultimi anni, a Pomarico, in modo particolare, è sorto uno spontaneo movimento di pensiero con annesso comitato scientifico che si propone attraverso convegni e iniziative culturali di riproporre la musica vivaldiana, anche alla luce della sua lucanità. Un importante contributo al tema del convegno di Pisticci è stato offerto anche dagli interventi del prof. Pietro Quinto, presidente dell’associazione ospitante; della prof.ssa Maria Cera referente dell’Ass. Magna Grecia Lucana di Torino e del giornalista Nunzio Festa. Ospiti della manifestazione Anna Bonavista, Giovanna D’Onofrio e gli studenti del Liceo Classico “G. Fortunato” di Pisticci, che hanno presentato una performance musicale e artistica. Celebre musicista e compositore, figlio di un violinista della Cappella Ducale di San Marco, Antonio Vivaldi era nato a Venezia il 4 marzo 1678. Poche e scarne le notizie biografiche: si sa comunque che fu allievo del padre, prima, e poi del musicista Legrenzi, maestro di cappella nella Basilica di San Marco dal 1685 al 1690. Nel 1703 venne ordinato sacerdote, conosciuto anche come il Prete Rosso per la sua selvaggia capigliatura rossa, che è possibile rilevare anche in alcuni celebri ritratti. L’appellativo era anche in relazione al suo particolate tipo di musica, molto vivace e virtuosistica che Vivaldi ha sempre saputo scrivere e trasmettere. Una misteriosa malattia, probabilmente l’asma che era ancora sconosciuta in quei tempi, gli impedì di esercitare il suo ministero pastorale e dopo qualche anno fu costretto a rinunciare agli ordini sacerdotali. Dal 1703 al 1740 fu maestro di violino e di composizione, poi “maestro dei concerti” e “maestro di coro” al Seminario Musicale dell’Ospedale della Pietà, una delle quattro famose scuole di musica veneziana per ragazze orfane o abbandonate.
Giuseppe Coniglio