Non mi sarei mai aspettato che il presidente di Federpetroli Italia, la potente Federazione Internazionale del Settore Petrolifero, diventasse il paladino della Basilicata scavalcando persino il Governatore che in Giunta, solo qualche giorno fa, ha detto cinque no a cinque richieste di nuovi pozzi facendo solo ed esclusivamente il proprio dovere secondo gli impegni assunti di fronte al Consiglio Regionale. E’ quanto dichiara in una nota Pietro Sanchirico, dirigente nazionale e componente segreteria regionale Centro Democratico.
E’ evidente che la politica non può abdicare ai suoi compiti altrimenti accade che negli spazi lasciati aperti si incuneano tentativi demagogici, populistici e di puro trasformismo. D’altronde l’atteggiamento di silenzio di amministratori locali consente persino ai rappresentanti delle lobby del petrolio di trasformarsi in novelli ecologisti. Tutto ciò alimenta un clima surreale nel quale le popolazioni della Val d’Agri e del Sauro faticano a distinguere gli amici del territorio e delle legittime rivendicazioni di sviluppo e lavoro non certo da raggiungere solo con il petrolio dai nemici vecchi e nuovi. Nè è accettabile una gara a chi è più cattivo con le società petrolifere e sbatte di più i pugni. Se vogliamo realmente allontanare l’apocalittica previsione del “pozzo nero irreversibile” è necessario essere trasparenti, coerenti e uniti nella difesa del territorio a meno che non si voglia sostituire i fiumi dello stemma della Regione con il cane a sei zampe.