La forza del progetto sta anche nella scelta della location, una vetrina senza nessun accesso per il pubblico, uno spazio surreale, bianco, senza angoli, fatto di luce e accesa 24 ore su 24 ogni giorno. Realizzato con una pittura innovativa ed ecologica che rifrange la luce mettendo in atto un processo di fotosintesi clorofiliana che trasforma l’anidride carbonica in ossigeno.
Nessun invito all’acquisto e al consumo nel cuore dello shopping e del lusso, ma un invito a fermarsi a riflettere. L’opera “Suspended Balance” – sola e sospesa, in senso reale e figurato, all’interno di uno spazio paradossale e irreale, che sembra risucchiarci nella sua luce in una sorta di infinito.
Lo sguardo del consumatore preso dalle vetrine, dalla moda e dallo shopping si troverà in una sorta di disorientamento visivo dove una vetrina diventa inaccessibile e grazie a un QR-code e ad uno smartphone diventerà interattivo, catapultandoci in una sorta di museo a cielo aperto dove troveremo un potente messaggio visivo e audio, di sensibilizzazione sul tema del nutrimento del pianeta.
L’installazione offre al pubblico una visione in cui la bellezza e l’eleganza di un mestolo ligneo sacro del XVII secolo versa la linfa vitale a un albero bonsai di mezzo secolo, uniti da un filo invisibile a suggerire l’idea dell’unità della natura.
“L’opera – spiega Ciriaca+Erre– rappresenta la metafora del bisogno dell’uomo di addomesticare la natura ma anche se stesso, compromettendo l’equilibrio di leggi universali. L’armonia del dare e del ricevere. Niente esiste in maniera indipendente, tutto è collegato. Tam infra quam supra… Com’è sopra così è sotto. Tutto scorre, dentro e poi fuori. Tutto sale e poi scende. Niente rimane fermo. Tutto è oscillazione, tutto si muove”. “Le divisioni sono una creazione della mente umana, per la natura tutto è uno – conclude l’artista –. In uno stesso albero noi vediamo le foglie, i frutti, i rami, diversi gli uni dagli altri ma essi non sono che uno, essendo tutti compresi nel nome albero. La loro radice è una, la loro linfa è una”.
CIRIACA+ERRE artista italo-svizzera visionaria e provocatoria, definita da qualcuno una “sacerdotessa dell’arte”, spazia dalla performance al video, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’istallazione. Le sue performance hanno animato sedi artistiche importanti quali la Mama’s theatre, uno degli spazi più innovativi di New York, l’Istituto italiano di Cultura di Los Angeles, Palazzo Reale a Milano.
Vincitrice della Menzione Speciale del Premio Terna nel 2010 e tra i protagonisti del Padiglione Tibet dell’evento parallelo della 55° Biennale d’Arte di Venezia. I suoi lavori sono stati esposti con artisti come Bruce Nauman, Nam June Paik, Marina Abramovic’, Vito Acconci, Merce Cunningham, Jan Fabre, Shilpa Gupta ed altri in prestigiosi Musei quali il MAMM – Multimedia Art Museum Moscow, al Museo Macro Testaccio, Roma, ai Musei Civici al Festival Europeo della Fotografia a Reggio Emilia, nelle sale più esclusive di Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano, a Palazzo Ducale a Genova, alla Fondazione Stelline di Milano, a Palazzo Collicola di Spoleto, all’Istituto di Cultura Italiano a Berlino.
Nel 2012 è al Museo della Permanente di Milano con la performance “I’m Free-take a piece of me”: tre giorni in silenzio e a digiuno durante i quali ha donato oltre 500 oggetti personali liberandosi del superfluo, anelando al vuoto e ricercando l’essenziale.
La sua ultima performance, nel novembre del 2014, presso la Buchmann Galerie a Lugano l’ha vista in silenzio per oltre 366 ore, sperimentando una pace interiore e un ritmo più profondo del vivere.
Attualmente la sua opera “Catharsis” è esposta al Mostyn Museum nel Galles finalista per Open19 selezionata tra oltre 800 artisti internazionali.
Milano, marzo 2015
Si ringrazia l’istituto Svizzero, la Camera di Commercio Svizzera in Italia, Massimo Sforza, Adalberto Pironi, Archilex, i Guzzini e BCom – Business Communications, Alessandra Klimciuk