Sabato 18 aprile 2015 dalle ore 10 alle ore 13 presso l’Auditorium ‘R.Gervasio’ in piazza del Sedile a Matera il sociologo Bauman incontra gli studenti dell’Unibas.
Il sociologo Zygmunt Bauman incontra gli studenti dell’Università della Basilicata a Matera, sabato 18 aprile, nel corso dell’incontro “Modernità liquida, educare nel tempo della globalizzazione”, che si svolgerà dalle ore 10 alle ore 13, nell’Auditorium “R.Gervasio”, in piazza del Sedile. L’incontro è organizzato dall’Unibas, (corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria), con il patrocinio e la collaborazione di Matera 2019.
Dopo i saluti della Rettrice Università della Basilicata, Aurelia Sole, del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, e dei direttori del Dipartimento di Scienze Umane e del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo, Paolo Augusto Masullo e Ferdinando Mirizzi, è previsto un intervento di Barbara Wojciechowska Bianco, membro dell’Accadémie de France, che “aprirà” lo spazio di conversazione tra Bauman e il pubblico, con domande sulle sue recenti riflessioni sociologiche e politiche. I lavori saranno moderati da Claudio De Luca, coordinatore del corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria. L’incontro sarà trasmesso anche in streaming, sul sito di Matera 2019, www.matera-basilicata2019.it: è anche possibile interagire via Twitter, con l’hashtag #Bauman@Matera.
Bauman, nato in Polonia nel 1925 da genitori ebrei non praticanti, si rifugia nell’area di occupazione sovietica durante la Seconda Guerra mondiale, studiando poi Sociologia nell’Università di Varsavia. E’ l’Ateneo che gli offre una cattedra, almeno fino alla seconda parte degli anni Sessanta, quando è costretto a emigrare – a causa di un “ritorno” dell’antisemitismo anche nella Polonia del Patto di Varsavia – prima in Israele e poi in Inghilterra. I suoi lavori si concentrano sui temi della stratificazione sociale e del movimento dei lavoratori, prima di spostarsi su settori più generali, come la natura della modernità. Il periodo più prolifico della sua carriera inizia dopo il ritiro dalla cattedra di Leeds, nel 1990. Dal 1971 ha quasi sempre scritto in lingua inglese. Sul finire degli anni ottanta, si è guadagnato una fama internazionale grazie ai suoi studi riguardanti la connessione tra la cultura della modernità e il totalitarismo, in particolar modo sul nazismo e l’Olocausto. “La presenza di Bauman nel nostro corso di laurea in Scienze della formazione primaria testimonia – ha spiegato De Luca – la centralità di questo filosofo-sociologo anche in rapporto alle tematiche educative. Probabilmente, l’unica possibilità di migliorare la liquidità della società locale e globale è proprio quella dell’educazione, una educazione alla solidarietà e al rispetto reciproco che può dare speranza. Bauman è un importante testimone del nostro tempo e spinge il nostro Ateneo, proprio partendo dal corso di laurea in Scienze della formazione primaria, a confrontarsi con la cultura internazionale più significativa”.