Dopo l’audizione in IV Commissione sulle criticità e le possibili soluzioni nel comparto del cosiddetto “privato accreditato” Sanità Futura ha chiesto un incontro ai capigruppo di tutti i gruppi consiliari in Regione dando continuità all’iniziativa annunciata ai consiglieri-commissari per aprire un dialogo che – è scritto nella lettera inviata ai capigruppo – “data la drammaticità della situazione si ravvisa come urgente, ad un livello più politico”.
“In attuazione dell’art. 12 dell’ultima legge di stabilità, la Giunta regionale – sottolinea Sanità Futura – deve emanare indirizzi per poi consentire ai Direttori Generali delle AASSLL, nel loro rispetto, di sottoscrivere i contratti con le strutture sanitarie accreditate private e questi indirizzi dovranno ricevere appunto il parere della IV Commissione consiliare. La materia in questione è di delicata quanto fondamentale importanza, non solo per le strutture che la nostra associazione rappresenta, ma soprattutto per i cittadini/pazienti che dovrebbero meritare l’equità di accesso alle prestazioni che la già richiamata legge di stabilità ha voluto sottolineare. Giova rimarcare le nostre preoccupazioni sul come la nostra Regione voglia dare piena attuazione alla norma se si considera l’attuale situazione di entropia in cui versa il “sistema” di regole e di numeri attualmente vigente. Ed è proprio per vincere le preoccupazioni già espresse e per offrire il nostro contributo in chiave costruttiva che Sanità Futura ha sollecitato il confronto che a questo punto si ritiene indispensabile per contribuire a risolvere una situazione di iniquità che ormai si trascina da troppo tempo e che non può più essere rinviata. Siamo persuasi – è scritto nella lettera – che il nostro aiuto alle istituzioni possa e debba essere assicurato in un’ottica di partecipazione e trasparenza e riteniamo che le soluzioni possibili e non più dilazionabili debbano essere compiute nelle sedi più autorevoli della partecipazione democratica, presso le forze politiche e le istituzioni.
Sanità Futura ribadisce le proposte prioritarie: uguaglianza delle tariffe verso le strutture; equa distribuzione territoriale per aree omogenee (quota capitaria); incentivazioni dei consorzi e delle forme di cooperazione.
Nel sottolineare che l’incidenza della specialistica privata sul totale è del 2,75% con una fortissima dominanza delle strutture pubbliche, si chiede una maggiore distribuzione territoriale delle risorse e delle funzioni sanitarie per contrastare la migrazione e, al contrario, favorire l’immigrazione sanitaria; l’integrazione delle attività ambulatoriali delle strutture private con il sistema ospedaliero regionale; l’implementazione di nuove e più attuali prestazioni e l’attivazione dei servizi ambulatoriali complessi per abbattere i costi di ospedalità in special modo quelli del day surgery e del day hospital extra regionali.
Michele Cataldi