Anche se le stime dell’Abi per il mese di marzo indicano che le nuove erogazioni di prestiti crescono sensibilmente, nello stock di crediti erogati a famiglie e imprese appaiono ancora segnali di riduzione sia dai dati di febbraio che dalle stime di marzo. Lo segnala l’Ufficio Studi Confcommercio Imprese per l’Italia nella sua nota mensile sul credito, aggiungendo che a conferma delle difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, è anche la cosiddetta area di irrigidimento, ovvero la quota di imprese che non hanno ottenuto il finanziamento o lo hanno ottenuto ma in misura inferiore alla richiesta. Tale percentuale è pari al 53% a livello nazionale, scende al 41% nel Nord-Ovest con le peggiori prestazioni al Sud con punte dell’87,2% in Basilicata e dell’83% in Calabria.
A febbraio, in termini congiunturali le consistenze si riducono sia per le imprese sia per le famiglie, compresi i mutui, e anche in termini tendenziali la riduzione è generalizzata. I dati degli ultimi mesi evidenziano che il trend di riduzione delle consistenze si è comunque arrestato. Resta, continua Confcommercio “il problema dei crediti in sofferenza che limita il pieno funzionamento dell’erogazione del credito all’economia. Il miglioramento delle condizioni economiche reali e finanziarie non rende meno necessaria e urgente la costituzione di un veicolo speciale di gestione dei crediti in sofferenza, proprio al fine di irrobustire i segnali di ripresa che si stanno manifestando”.
La riduzione della componente degli investimenti produttivi che il sistema Italia ha patito in questi anni è testimoniata – osserva Confcommercio – anche da queste evidenze numeriche, le quali assumono un profilo preoccupante quando si riconosca che senza adeguata accumulazione di capitale produttivo il prodotto potenziale e quindi quello effettivo tendono a ridursi. Per adesso, il sistema produttivo continua a rimborsare il settore bancario: l’auspicata inversione di tendenza, forse nella seconda parte dell’anno in corso, potrà costituire un significativo sintomo di ripresa economica.
Confcommercio – sottolinea Fausto De Mare, presidente Potenza – chiede non solo che vengano attuati provvedimenti già decisi, ma anche che il credito a imprese e famiglie destinato ad incidere sul prodotto interno lordo, venga avvantaggiato rispetto al credito concesso per finalità speculative. Gli interventi straordinari messi in campo dalla Banca Centrale Europea rappresentano una grande opportunità, ma è necessario che a livello nazionale si realizzino rapidamente tutte le azioni che ne consentano una effettiva ricaduta sull’intero sistema delle imprese.
Di qui l’appello rivolto alle altre istituzioni, territoriali e locali a continuare a sostenere i nostri imprenditori per scongiurare il pericolo di una ‘desertificazione produttiva’, la cui ombra si affaccia pericolosamente da diverso tempo sui nostri territori.