Con Delibera del Presidente della giunta regionale n. 95 del 2015 è stato definito il trasferimento temporaneo dei rifiuti solidi urbani dalla Provincia di Matera a quella di Potenza.
In particolare verso l’impianto di termovalizzazione “Fenice” di San Nicola di Melfi, per un quantitativo giornaliero di circa 30 tonnellate al giorno mentre la restante parte pari a circa 25-30 tonnellate al giorno previa triturazione, sarà trasferita verso la piattaforma di località “La Recisa di Pisticci”. Nella delibera si impone l’obbligo alla società Fenice Ambiente srl, titolare dell’impianto di San Nicola di Melfi, di accettare i rifiuti prodotti e conferiti non solo da Matera ma anche dai comuni di Tricarico, Irsina e Montesaglioso a partire dal 20 aprile 2015 e fino al 31 luglio 2015, per un quantitativo giornaliero di circa 40 tonnellate al giorno, quantità complessiva stimata in 4 mila tonnellate. Inoltre si impone l’obbligo al Comune di Pisticci, titolare della piattaforma “La Recisa” di accettare i rifiuti prodotti e conferiti dal Comune di Matera nel periodo che va dal 20 aprile al 31 luglio 2015 per un quantitativo giornaliero di 25-30 tonnellate al giorno.
Di seguito la nota inviata alla nostra redazione dal Movimento 5 Stelle di Matera.
La Discarica di Matera chiude? Che fine fanno i rifiuti, il percolato e la bonifica?
Abbiamo appreso a mezzo stampa che la discarica di Matera, situata in uno dei borghi più popolosi della città, quello di La Martella, è ormai piena e la chiusura è imminente, questione di giorni se non di ore.
Il M5S di Matera, che sulla chiusura della discarica e sulla questione dei rifiuti in generale, si è impegnato molto, in questi anni, accoglie la notizia con interesse ma rimangono tutte le preoccupazioni per il territorio e più in generale per la gestione dei rifiuti materani.
“Chiudiamo la discarica – ha detto Adduce – per un unico motivo: gli spazi per accogliere altri rifiuti sono esauriti.”
Già solo questa affermazione, dimostra il totale e completo fallimento di quest’amministrazione che non decide di chiudere una discarica perché sistema antiquato e superato, come viene considerata dalla Unione Europea; non decide di chiudere la discarica all’indomani della scadenza dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale regionale) o subito dopo le irregolarità riscontrate da ARPAB e Provincia che hanno trovato valori di sostanze inquinanti fuori norma già nel 2013. Quest’amministrazione chiude la discarica perché ormai piena. Se ci fosse stata ancora capienza per altri dieci anni sarebbero andati avanti fino a esaurimento.
Sempre l’amministrazione ha affermato in conferenza stampa che i rifiuti di Matera, saranno trasferiti subito. Tramite indiscrezioni, siamo venuti a sapere che i nostri rifiuti verrebbero trasportati in parti uguali alla discarica di Pisticci, (chissà se i residenti sono informati e d’accordo) e presso l’inceneritore Fenice di Melfi. Ebbene quanto costerà ai materani questo “inutile” trasferimento di rifiuti? Inutile perché anziché risorsa i rifiuti vengono ancora una volta considerati un problema da portare in discarica o inceneriti. I costi saranno elevatissimi, non solo in termini economici – si parla di dodici milioni di euro complessivamente – ma anche e soprattutto in termini di costi ambientali e di inquinamento a discapito della salute dei cittadini.
Attualmente ci sono in discarica 100.000 metri cubi di percolato. Vogliamo sapere esattamente che fine faranno e in che modo verrà gestita la bonifica di tutta l’area.
Infine, ci fa piacere che ora finalmente si parli di Strategia Rifiuti Zero, dopo anni di convegni e incontri e scontri su questo tema, il sindaco Adduce ha preso consapevolezza del nostro messaggio. Peccato che questa conversione arrivi tardi, siamo ormai a fine mandato e queste dichiarazioni ci appaiono come semplici promesse elettorali. In poco più di un mese, quale strategia si può ormai mettere in campo? Semplice propaganda elettorale. Occorreva darci ascolto dal 2011 quando invitammo a Matera Paul Connett l’ideatore della strategia “rifiuti zero”.