La delibera di Giunta riguardante il “Programma per un reddito minimo di inserimento” (ex articolo 15, comma 3, della legge regionale n.26/2014 – Legge di Stabilità ) è stata licenziata, oggi, a maggioranza (oltre al presidente dell’organismo Bradascio –Pp hanno votato a favore i consiglieri Polese e Miranda Castelgrande –Pd, Pietrantuono –Psi, Galante –Ri, Benedetto –Cd, Mollica –Udc; voto contrario del consigliere Rosa –Lb-Fdi e astensione del consigliere Romaniello –Gm) dalla quarta Commissione consiliare. L’organismo consiliare ha espresso parere favorevole con alcune osservazioni riguardo al requisito dell’età per i beneficiari e alla distinzione di due diverse tipologie di accesso allo strumento con una differente soglia Isee (Romaniello); agli sbarramenti reddituali collegati alle due categorie (Rosa); ai soggetti pubblici o privati che dovranno attuare le attività di pubblica utilità (Galante).
Il Programma intende offrire un sostegno economico (circa 450 euro al mese) ai soggetti maggiormente svantaggiati che vivono sul territorio regionale e, in particolare, ai soggetti fuoriusciti dalla platea degli ammortizzatori sociali, ai disoccupati di lunga durata, ai disoccupati e agli inoccupati che vivono in una situazione di grave deprivazione materiale a fronte della loro partecipazione alle attività di pubblica utilità o ad altre azioni di inserimento socio-lavorativo. I soggetti beneficiari devono essere in possesso dei requisiti relativi alla Categoria A e B previste dal Programma. Rientrano nella categoria A coloro che hanno un’età compresa tra 18 e 65 anni, siano residenti in Basilicata, siano fuoriusciti dalla platea dei lavoratori in mobilità in deroga, presentino un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 18.500 euro annui, con riferimento ai redditi percepiti dall’intero nucleo familiare. Per la Categoria B potranno presentare domanda di partecipazione al Programma i soggetti che abbiano gli stessi requisiti di età (tra 18 e 65 anni); siano residenti in un Comune della Basilicata da almeno 24 mesi antecedenti la data di pubblicazione dell’Avviso pubblico per la selezione dei beneficiari del Programma sul Bur (il requisito della residenza si ritiene soddisfatto anche per i cittadini italiani emigrati all’estero per motivi di lavoro, già iscritti all’Anagrafe degli Italiani all’Estero presso uno dei Comuni della Basilicata e rientrati in regione e per le persone domiciliate da almeno 24 mesi in uno dei Comuni della regione); i disoccupati e/o inoccupati da almeno 24 mesi e i disoccupati o inoccupati da almeno 12 mesi (in tal caso devono soddisfare almeno una delle seguenti condizioni: non possedere un diploma di scuola media superiore o professionale; aver superato i 50 anni di età; appartenere a un nucleo familiare monoreddito); che non siano inabili al lavoro o pensionati; presentino un Isee non superiore a 9.000 euro annui con riferimento ai redditi percepiti dall’intero nucleo familiare. Tali requisiti (sia per la categoria A che per la categoria B), dovranno permanere per l’intera durata del Programma, la perdita di uno solo di essi comporta, dalla data in cui tale condizione dovesse verificarsi, la decadenza dai benefici e l’eventuale restituzione degli importi indebitamente percepiti. L’indennità monetaria mensile sarà omnicomprensiva ed erogata a titolo di rimborso forfettario per la partecipazione al Programma. In nessun caso potrà configurarsi come rapporto di lavoro subordinato, né farà maturare diritti o aspettative in ordine all’accesso ai ruoli dell’Amministrazione regionale e degli altri soggetti coinvolti nell’attuazione.
A margine dei lavori il presidente dell’organismo Luigi Bradascio, in seguito agli ultimi tragici avvenimenti accaduti nel Mar Mediterraneo, ha annunciato di voler accelerare l’esame del disegno di legge “Norme per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei cittadini migranti e dei rifugiati”, ponendo lo strumento legislativo all’ordine del giorno della prossima seduta e invitando, quanti lo ritengono, a proporre i propri contributi.