“I metalmeccanici dell’Ugl Basilicata saranno in piazza il 1° maggio a Bagnoli (NA), per ribadire unitariamente alla federazione generale, ‘no’ alle politiche di un Governo sordo ed incapace sull’occupazionale, l’ambientale, per una mancata programmazione politica industriale e per protestare contro la totale desertificazione della Basilicata e del Mezzogiorno”.
Lo dicono i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “il nostro grido è una conferma della validità critica sulle politiche del Governo: colpisce, negativamente, il lavoro (licenziamenti), anziché affrontare con coraggio la strada maestra delle politiche per la crescita. In Basilicata sono centinaia i tavoli di crisi che però sono solo la punta dell’iceberg di una progressiva devastazione. Per l’Ugl, non più singoli tavoli ma un’unica piattaforma che investa il governo non solo delle questioni legate alla salvaguardia di una singola azienda ma della impellenza di politiche di rilancio di interi comparti per la Basilicata. Si incontrano ogni giorno datori di lavoro/lavoratori in difficoltà, quelli che non sanno come pagare il mutuo della casa, quelli che hanno figli a carico e stanno perdendo un’impresa, un reddito indispensabile per la loro famiglia. Tira una brutta aria dalle nostre parti della Regione Basilicata. Non vogliamo fare falsi allarmismi – continuano Giordano e Tancredi -, ma vi sono segnali che parlano di imprese lucane che stanno pagando un prezzo pesante sulla crisi. Oggi abbiamo necessità di accesso facilitato al credito agevolato per le piccole imprese conditio da un accordo con le banche per anticipare ai lavoratori la cassa integrazione, un fondo delle Camere di commercio per sostenere misure alternative ai licenziamenti: monitoraggio periodico della situazione, più impegno sulla crisi che và dal mobile imbottito alla Ferrosud, dalla zona industriale del Senisese alla Val D’Agri, al Metapontino, dalle aziende di Tito a quelle del Vulture/Melfese e di Potenza. E’ necessario ed opportuno attivare, come più volte ribadito dall’Ugl, un tavolo di concertazione sulle infrastrutture come volano di nuova occupazione. Misure su cui aprire il confronto. L’immobilismo che politicamente stiamo assistendo – concludono Giordano e Tancredi – è la cosa peggiore”.