Primi grandi numeri di visitatori ad Italian Makers Village, il Fuori EXPO di Confartigianato, un vero concentrato di tutta la nostra straordinaria tradizione artigiana e primi numeri di successo anche per il “made in Basilicata”. Al 32 di via Tortona, la zona di Milano eletta dalla moda e dal design, sono presenti artigiani lucani che si alterneranno in esposizione fino al 2 novembre, seguendo un calendario tematico che proporrà ogni settimana una nuova selezione di eccellenze italiane e un ospite straniero. Dal legno, al vetro, dai gioielli, al fashion, dagli arredi agli accessori, dalla tradizione ai nuovi materiali, passando per la gastronomia e il cibo di strada. L’obiettivo – sottolineano Rosa Gentile, vice presidente nazionale e Antonio Miele, presidente regionale – è raccontare al pubblico, in particolare a quello internazionale, la qualità e il valore dell’artigianato italiano. Ma anche creare opportunità di conoscenza diretta, di scoperta di un lavoro lungo e paziente, spesso sconosciuto dai più. Voluto fortemente da Confartigianato per promuovere e valorizzare il vero made-in-Italy, fatto di cultura, tradizione ma anche di innovazione, da centinaia di piccole imprese, il Village propone 27 spazi espositivi, 10 temporary store di eccellenze, 6 aree dedicate allo street food .
Expo 2015 – sottolineano i dirigenti di Confartigianato – è una sfida per rilanciare agli occhi del mondo i valori del nostro sistema produttivo, fondato sul sistema delle piccole imprese, e per riaffermare con orgoglio la qualità e lo stile del saper fare italiano. I risultati di questo impegno si vedono proprio sui mercati internazionali dove le piccole imprese tengono alta la bandiera del made in Italy: secondo i dati dell’Ufficio studi di Confartigianato, nel 2014 l’export dei settori a maggiore presenza di piccole imprese ammonta a 101 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto ai 98 miliardi del 2013.
Abbiamo dunque un potenziale enorme – non a caso indicato dal Rapporto Censis come “energia positiva” – tenuto conto che la quota dell’export alimentare del “made in Basilicata” è appena dello 0,1% dell’ammontare complessivo delle Regioni del Sud e che la tendenza del “mangiare italiano”, nonostante la crisi dei consumi, è comunque positiva. Tanto più che l’unica del “made in Basilicata” che tira rispetto ad auto (Fiat) e salotti. Vogliamo lanciare un segnale di ottimismo e di speranza a tutti i nostri imprenditori. Vogliamo farci riconoscere, perché siamo sicuri che il nostro è un modello vincente e deve diventare una sorta di rinascimento italiano che parte da noi. Di qui lo slogan scelto per questo evento: piccolo è bello, ma insieme è meglio.