La lista civica Matera Popolare ha scelto il teatro Duni, un sito simbolo della cultura materana formalmente già chiuso per difficoltà di ordine finanziario, per presentare ufficialmente lista e programma a sostegno del candidato sindaco De Ruggieri. Nello spazio antistante l’ingresso di via Roma si sono ritrovati l’onorevole Vincenzo Taddei, il capolista di Matera Popolare Silvana Bianculli e il candidato sindaco Raffaello De Ruggieri.
Taddei: “Il 2019 è un punto di partenza, non di arrivo. Noi siamo qui per realizzare il contrario di quello che è stato fatto fino a questo momento dall’attuale amministrazione comunale. Matera va rivisitata e riorganizzata con forze nuove e noi siamo pronti a sostenere la battaglia del candidato sindaco De Ruggieri.
Bianculli: “Tranne me la lista è composta da persone nuove, convinte di appoggiare una candidatura meritevole e un programma innovativo. Siamo impegnati ad aggregare forze moderate e siamo convinti che De Ruggieri sia la persona giusta per guidare la città di Matera nei prossimi cinque anni e contrastare un metodo in cui hanno prevalso politiche oggetto di scambio e operazioni non trasparenti”.
Raffaello De Ruggieri: “Il futuro di Matera passa dal modo con il quale la città rappresenterà l’Italia nel 2019 ma anche dalla qualità urbana di cui deve dotarsi una città europea. Con questa conferenza vogliamo avviare un modo nuovo di fare comizi, non più nei luoghi chiusi ma a contatto con la gente, per recipire i problemi e prospettare soluzioni concrete. Non a caso abbiamo scelto il teatro Duni per cominciare il nostro viaggio verso il 31 maggio. Il Duni è un luogo che non può essere sconfessato, che non può ridursi a un supermercato. Personalmente ricordo molto bene la storia di questo teatro, anche perchè per tanti anni ho vissuto a pochi metri di questa struttura progettata da un grande architetto materano, Ettore Stella, deceduto alla giovane età di 36 anni a seguito di un tragico incidente stradale sulla fettuccia di Mellitto, a bordo della sua 500. Fu Ettore Stella ad avviare il progetto, finanziato dall’avvocato Domenico Latronico e dal tipografo editore Carlo Conti. La prima pietra fu posta nel 1945 e dopo uno stop causato dalle difficoltà riscontrate nel reperire risorse finanziarie fu portato a termine nel 1949 grazie ad una cordata di imprenditori, composta da Andrisani, Annunziata, De Luca. Il demiurgo fu comunque Ettore Stella. Inizialmente doveva sorgere nell’area già occupata dalla caserma dei Vigili del Fuoco, dove oggi si trova l’hotel San Domenico, quindi sempre in via Roma ma dalla parte opposta della strada. Poi i costruttori scelsero quest’area, conosciuta come il luogo degli orti materani, ricco di acqua sorgiva. La storia del teatro Duni insegna che Matera ha espresso cervelli e professionalità importanti, purtroppo ignorate da chi ha compilato il dossier per Matera 2019. Matera non è un paese di cafoni. Noi per esempio il 12 maggio ricorderemo la figura di Eustachio Loperfido, delegato per l’Azione Cattolica che si trasferì a Bologna e dopo aver aderito al PCI fu assessore nel capoluogo emiliano e ancora oggi viene ricordato come il fondatore della neuro psichiatria infantile in tutta Europa. Penso anche a Eustachio Paolo Lamanna, filosofo e storico materano nato in via San Potito”.
Ritornando al teatro Duni Raffaello De Ruggieri precisa: “Un luogo della comunicazione culturale non può ospitare appena 900 persone. Ecco perchè nei mesi scorsi ho presentato il progetto che prevede la realizzazione di un altro sito culturale, un centro della comunicazione multimediale, da dedicare al “Guerrieri”. Cosa fare quindi per il teatro Duni? L’ipotesi A è quella di creare una Fondazione in modo da favorire l’incontro tra la proprietà e l’ente pubblico. Ma c’è anche l’ipotesi B, nel caso in cui i proprietari siano interessati a capitalizzare il valore dell’immobile. In questo caso deve essere predisposto un avviso pubblico in modo tale da verificare chi è disposto a salvare il teatro Duni di Matera.
Il progetto di realizzare un altro luogo di comunicazione multimediale non deve comunque spaventare i proprietari e i gestori del teatro Duni perchè le due strutture dovranno integrarsi e non essere concorrenti. Se il “Guerrieri” potrebbe essere allocato in una zona marginale della città, molto vicina però alle strade di accesso al nostro centro urbano il teatro Duni non deve ridursi ad una semplice luogo di proiezione filmica ma può ospitare parte del museo cinematografico di Ernesto De Martino, può ospitare rassegne dedicate al cinema italiano piuttosto che eventi musicali. Il Guerreri invece potrebbe svolgere invece anche la funzione di centro congressi. In ogni caso non vogliamo realizzare questa nuova struttura stipulando patti con imprese che pretendono volumi da delocalizzare, come potrebbe accadere per l’area Barilla.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione della lista “Matera popolare” (foto www.SassiLive.it)